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Cronache

Milano è la città col più alto indice di delittuosità, 11mila delitti ogni 100 mila abitanti: lo dice l’Istat. E il procuratore antimafia Cafiero de Raho sostiene che solo un cieco non vede la mafia al Nord

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Quello di una mafia esistente solo al Sud è un pregiudizio che “penso sia oramai superato da anni. Ritenere che al nord non esista: solo un cieco e un sordo può pensare ad una verità di questo tipo. È non verità credere che non esista la mafia nelle regioni del nord e del centro”.  Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho, a margine del congresso nazionale del Silp-Cgil,  spiega che “oramai ‘ndrangheta, mafia, camorra e le altre organizzazioni sono dappertutto. Quindi bisogna cercarle per trovarle. Laddove non si trovano – ha concluso De Raho – è perchè non le si è cercate sufficientemente”.

Cafiero de Raho

E puntuale a dare ragione a Cafiero de Raho arrivano i dati Istat che ancora una volta indicano Milano in cima alla classifica delle città con il tasso di delittuosità più alto di Italia, addirittura 10.908 delitti ogni 100 mila abitanti, un record, che riconferma l’emergenza sicurezza, al quale ormai Sala e la sua Giunta sono abituati. Le città di Napoli e Palermo, quelle dove certa pubblicistica distratta fa albergare camorra e mafia sono più sicure di Milano. Questo ennesimo schiaffo in tema di sicurezza alla città di Milano continuerà a essere minimizzato. In queste ore, infatti, giornali e telegiornali sono impegnati a raccontare i temi dell’immigrazione. A Milano sono presenti 262.521 stranieri regolari e quasi 49mila clandestini, mentre nell’intera regione sono rispettivamente 1.153.835 e 112 mila. Secondo i dati di Orim e Polis Lombardia, rapportando i crimini commessi da italiani e da stranieri (regolari) con le loro rispettive popolazioni il tasso di delittuosità di questi ultimi è 5,6 volte superiore rispetto a quello dei primi

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Cronache

Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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