Collegati con noi

Politica

Migranti, all’Italia non piace il piano dell’Unione europea

Pubblicato

del

Un Patto europeo appena annunciato ma gia’ consumato dai dubbi, in particolare quelli dell’Italia. La nuova strategia dell’Unione partorita dalla Commissione sul fronte immigrazione non convince il Viminale, pronto a chiederne le modifiche. Dalle nuove procedure sul rimpatrio alla mancata rottura con il sistema dei Paesi di ingresso, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese si prepara a una difficile trattativa in vista del negoziato con i titolari del dicastero degli altri Paesi membri. E intanto, sul fronte interno, cala la carta dell’ultima bozza del decreto sicurezza: via le multe milionarie ma fino a due anni di carcere per gli attivisti delle ong che non si coordinano con le autorita’, oltre a tempi piu’ brevi per l’ottenimento della cittadinanza italiana. “Da una prima analisi ci sembra di cogliere da un lato elementi di discontinuita’ rispetto alle proposte degli anni scorsi, ma non c’e’ quel netto superamento degli accordi di Dublino che rimetterebbe sul tavolo le trattative”, spiega Lamorgese facendo intendere che il Patto Ue annunciato dalla presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha ancora nel suo dna il vecchio sistema che ruota intorno alla responsabilita’ dello Stato di ingresso. “Ne chiederemo il superamento”, un Paese di prima accoglienza come l’Italia “non puo’ essere gravato da oneri difficilmente sopportabili”. Bocciato anche un altro pilastro del nuovo Patto, quello che prevede il pagamento dei costi di rimpatrio a carico dei Paesi che rifiutano l’eventuale ricollocazione dal Paese di primo ingresso. “Non so fino a che punto questa misura possa essere effettivamente efficace: perche’ le ipotesi di dare responsabilita’ di rimpatrio agli Stati membri diversi da quelli di sbarco mi sembrano difficilmente coniugabili con l’efficienza e la rapidita’. Vorrei capire quali sono gli aspetti di ordine pratico e giuridico”. Perplessita’ che peseranno sul summit dei ministri dell’Interno europei previsto il prossimo 8 ottobre, da cui si spera arrivi una strategia realmente comune. Intanto, tra fine settembre e l’inizio del prossimo mese potrebbe gia’ approdare sul tavolo del Consiglio dei ministri il prossimo decreto immigrazione, che cancella una serie di norme e modifica marcatamente i due decreti sicurezza di Salvini. La bozza sara’ esaminata “in uno dei prossimi Cdm. Si verificheranno anche gli aspetti delle sanzioni alle Ong, che potrebbero anche diventare di carattere penale. Ma e’ una strada che intraprenderemo con la modifica dei decreti”, spiega la titolare del Viminale in audizione al Comitato Schengen. Il documento prevede quindi la cancellazione delle multe milionarie alle navi ong, le quali potrebbero pero’ essere sanzionate penalmente in caso di mancato coordinamento con le autorita’ dei Paesi responsabili dei soccorsi; la riforma del sistema di accoglienza, l’allargamento delle maglie che consentono di accedere alla protezione umanitaria, la possibilita’ per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe comunale e la possibilita’ di convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro. Nel titolo del decreto, composto da nove articoli, non compare la parola “sicurezza”. Si chiamera’ “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare, nonche’ in materia di diritto penale”. Per le ong che violino il divieto di navigazione spariscono le multe fino a un milione, si scende da 10mila a 50mila euro, e vengono fatte salve le operazioni di soccorso “tempestivamente comunicate”. Arriva un nuovo “sistema di accoglienza e integrazione”. All’annuncio del provvedimento segue la riflessione della commissione europea in un documento: “le Ong che conducono attivita’ di ricerca e salvataggio dei migranti in mare non devono essere criminalizzate”, perche’ “conducono un’attivita’ obbligatoria sulla base di quanto previsto dalla legge internazionale”, si legge negli ‘Orientamenti dell’attuazione delle regole dell’Ue sulla definizione e la prevenzione della facilitazione dell’ingresso non autorizzato, transito o residenza’. Anche per il segretario generale della Cei, Stefano Russo “le Ong hanno un ruolo importante nel momento in cui partecipano in modo condiviso all’interno di un progetto e di un programma, l’importante e’ non lasciare isolate le persone e tutti coloro che si rendono disponibili per una accoglienza responsabile. Io penso che alcune deviazioni che ci possono essere state e probabilmente sono legate ad interessi, possono essere attenzionate e risolte, soprattutto se ci si prende cura in modo condiviso e non rimane un problema scaricato soltanto sui Paesi che sono piu’ prossimi, anche dal punto di vista geografico”. (

Advertisement

Politica

Manovra, Lega all’attacco: rottamazione extralarge e stop all’aumento dell’età pensionabile

La Lega spinge per rottamazione extralarge e stop all’aumento dell’età pensionabile. Fratelli d’Italia ritira l’emendamento sugli scioperi. Restano tensioni su affitti brevi e coperture.

Pubblicato

del

La Lega non arretra. Anche di fronte agli inviti alla prudenza, il partito di Matteo Salvini presenta una raffica di emendamenti alla manovra: dalla rottamazione extralarge al congelamento dell’età pensionabile fino al 2028. Proposte pesanti, dal costo rilevante, che difficilmente passeranno senza modifiche nel voto in Senato previsto a dicembre.

Il dietrofront di Fratelli d’Italia sugli scioperi

Fratelli d’Italia sceglie invece la via della cautela. È stato ritirato l’emendamento che puntava a introdurre un preavviso obbligatorio di sette giorni per gli scioperi nel settore dei trasporti. La proposta, inserita tra i seimila emendamenti, è stata archiviata dopo appena 48 ore. Il primo firmatario Matteo Gelmetti ha spiegato che il tema è «complesso» e sarà affrontato con un disegno di legge ad hoc.

I nodi politici nella maggioranza

La manovra resta terreno di scontro. Le opposizioni attaccano, i sindacati protestano – compresa la Cisl – e la maggioranza registra nuovi distinguo. Un vertice con la premier Giorgia Meloni è fissato per giovedì per definire il pacchetto di modifiche realmente sostenibile.

Martedì i partiti dovranno indicare gli emendamenti prioritari: 414 in totale, di cui 238 della maggioranza. Gran parte degli altri finirà nel cestino.

La battaglia sulla rottamazione

La Lega segnalerà come identitaria la proposta che estende la rottamazione quinquies ai contribuenti decaduti dalla quater e a chi ha ricevuto un accertamento. Previste anche rate con interessi ridotti dal 4% al 2%. Il costo, 365 milioni, rende difficile la copertura.

Sarà invece archiviato l’altro emendamento leghista sulla rottamazione, più oneroso (quasi 600 milioni) e scritto con un refuso che ne vanificava gli obiettivi.

Le tensioni sulle pensioni

Sul fronte previdenziale la Lega chiede di bloccare l’innalzamento dell’età pensionabile fino al 2028. Le coperture arriverebbero dall’aumento di 4 punti dell’Irap su banche e assicurazioni, rimettendo però in discussione un equilibro delicato già raggiunto con gli intermediari finanziari.

Ribadite anche le richieste di prorogare Opzione donna e Quota 103.

Cedolare secca e affitti brevi

Forza Italia, insieme alla Lega, si oppone all’aumento al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi tramite piattaforme. Gli azzurri chiedono la cancellazione della norma, mentre nella maggioranza si ragiona su un compromesso: possibile un taglio dell’incremento al 23%.

Continua a leggere

In Evidenza

La Lega chiede di cancellare l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi

La Lega presenta un emendamento per sopprimere l’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% sugli affitti brevi. Copertura prevista: aumento dell’Irap per banche e assicurazioni.

Pubblicato

del

La Lega punta a sopprimere l’articolo 7 della manovra, quello che prevede l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 al 26%. La proposta arriva attraverso un emendamento alla legge di bilancio, presentato con prima firma del capogruppo Massimiliano Romeo.

La proposta di modifica e la copertura economica

Nel testo dell’emendamento, il Carroccio indica una copertura alternativa: aumentare ulteriormente l’Irap per banche e assicurazioni, già ritoccata dalla manovra. L’incremento dell’aliquota, secondo la proposta, passerebbe da 2 a 2,5 punti percentuali.

Il nodo politico

L’intervento apre un fronte dentro la maggioranza sul tema degli affitti brevi, uno dei dossier più sensibili della manovra. La Lega rivendica così una linea netta in difesa dei proprietari e del settore turistico, opponendosi alla stretta fiscale contenuta nel testo del governo.

Prossimi passaggi

La discussione sull’emendamento entrerà nel vivo nei lavori parlamentari sulla legge di bilancio, dove si capirà se la proposta leghista troverà sponda negli alleati o se resterà una battaglia di bandiera.

Continua a leggere

Politica

Dalla pizza alla ceramica: pioggia di micro-emendamenti alla manovra tra musei, fondi culturali e nuove detrazioni

Nella manovra spuntano centinaia di micro-emendamenti: dai musei dedicati a pizza, vino e olio, ai fondi per festival, oratori, archivi storici e restauro di tombe. Una mappa di richieste che attraversa tutti i gruppi politici.

Pubblicato

del

Quasi seimila emendamenti alla manovra: dietro ai grandi temi finanziari, i senatori hanno presentato una galassia di micro-richieste legate ai territori. Anche quest’anno spuntano proposte per musei, fondi culturali, detrazioni e contributi destinati alle realtà locali.

I musei “iconici” chiesti dalla Lega

La Lega, con la firma del presidente della commissione Finanze Massimo Garavaglia, propone tre musei dedicati a simboli del patrimonio italiano: la pizza a Napoli, il vino a Verona e l’olio nel Gargano. Costo stimato: 6 milioni di euro nel 2026.
Dal Carroccio arriva anche la richiesta di 5 milioni nel 2028 per celebrare l’anniversario del Teatro alla Scala e 1 milione l’anno per sostenere la Nuova Orchestra Alessandro Scarlatti di Napoli, proposta condivisa anche dal Pd.

Le priorità di FdI

Fratelli d’Italia punta su Umbria Jazz, chiedendo 150mila euro per il 2026, e sul Museo di fotografia contemporanea con un emendamento da 1 milione.
Il partito propone inoltre 30mila euro annui per consentire al ministero del Turismo di aderire all’Associazione “Vie e Cammini di San Francesco”, un milione l’anno per l’Associazione italiana città della ceramica e un fondo da 8 milioni l’anno per la “cultura terapeutica e la cura sociale” rivolto ai lavoratori dello spettacolo.

Le richieste di Forza Italia

Tra gli emendamenti azzurri spicca la proposta di introdurre una detrazione del 36% per il restauro e la ristrutturazione di tombe, cappelle e sepolcri. Claudio Lotito presenta un emendamento per creare un “Nuovo polo culturale Dante e Beatrice” con uno stanziamento di 500mila euro.

Le proposte del Partito Democratico

Il Pd, con il senatore Antonio Nicita, chiede 100mila euro l’anno per sostenere la Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico di Roma.

La memoria secondo il M5S

Il Movimento 5 Stelle, con il senatore Luca Pirondini, propone un fondo da 1 milione per il 2026 per valorizzare la memoria di chi contribuì alla rinascita democratica dell’Italia.

Cosa sopravviverà

Martedì maggioranza e opposizione selezioneranno i cosiddetti “segnalati”, l’unico gruppo di emendamenti destinato a sopravvivere alla scrematura. Molte proposte resteranno fuori, ma una parte potrebbe trovare copertura nel tesoretto da 100 milioni l’anno destinato proprio alle modifiche parlamentari, o nelle risorse dei singoli ministeri.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto