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Economia

Mezza retromarcia di Facebook, la moneta delle Big Tech Libra potrebbe non vedere mai la luce

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Facebook avverte gli investitori: Libra potrebbe non vedere mai la luce. Lo riporta Cnbc citando alcuni documenti depositati alla Sec, nei quali ribadisce comunque di attendersi il lancio della sua criptovaluta nel 2020. “Libra ha attirato una significativa attenzione dei governi e delle autorita’ e ci attendiamo che questa attenzioni continui” mette in evidenza Facebook. “A questo si aggiunge che l’accettazione da parte del mercato di tale valuta e’ soggetta a rischi significativi. Per questo non ci sono assicurazioni sul fatto che Libra i i prodotti associati saranno resi disponibili in modo tempestivo, o del tutto. Non abbiamo una significativa esperienza nelle valute digitali e nella tecnologia blockchain, e questo potrebbe avere effetto sulla nostra capacita’ di sviluppare con successo e portare sul mercato questi prodotti e servizi”.

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Economia

Ok Aula ad accordo con Tribunale Brevetti, una sede a Milano

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Via libera definitivo della Camera alla ratifica ed esecuzione dell’accordo di sede tra la Repubblica italiana e il Tribunale unificato dei brevetti (nella foto Imagoecononomica in evidenza), fatto a Roma il 26 gennaio 2024. Il provvedimento è passato all’unanimità. Il tribunale unificato dei brevetti (Tub), attivo da giugno 2023, è un tribunale comune a tutti gli Stati membri che giudica sulle controversie relative ai brevetti europei, ai brevetti con effetto unitario e ai certificati protettivi complementari concessi per un prodotto protetto da un brevetto europeo. L’accordo è finalizzato a consentire “lo stabilimento e il buon funzionamento della sede di Milano”.

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Economia

Aumentano le bollette del gas, 64 euro in più l’anno

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Tornano ad aumentare le bollette del gas, proprio alla vigilia della stagione invernale e della riaccensione dei riscaldamenti. Ad ottobre, secondo gli aggiornamenti dell’Autorità dell’Energia che riguardano ormai solo i clienti vulnerabili nel servizio di tutela, il prezzo di riferimento del gas per il nuovo cliente tipo è pari a 116,77 centesimi di euro per metro cubo, in aumento del 5,3% su settembre. La variazione, spiega l’Arera, è dovuta all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che incide sulla spesa per materia prima, e all’incremento di alcune componenti della spesa per il trasporto e la gestione del contatore.

“Come al solito con l’inizio della stagione termica e l’aumento della domanda di gas arrivano i rincari”, lamenta il vicepresidente dell’Unione nazionale consumatori Marco Vignola, chiarendo comunque che il prezzo per i vulnerabili “resta molto più conveniente di quelli del mercato libero, salvo per pochissime offerte che si contano sulle dita di una mano”. Secondo i calcoli del Codacons, considerato un consumo pari a 1.100 metri cubi annui a famiglia, la spesa per il gas si attesta a 1.284 euro, equivalente ad una maggiore spesa annua, nell’ipotesi di prezzi costanti, pari a 64 euro a nucleo rispetto alle tariffe di settembre.

E l’associazione teme anche un peggioramento nei prossimi mesi: con la corsa autunnale alle scorte di gas da parte dei vari paesi, infatti, i prezzi sui mercati internazionali rischiano di subire uno scossone al rialzo, con effetti diretti sulle tariffe praticate ai consumatori. “Gli utenti più deboli che rientrano nella vulnerabilità stanno subendo le tensioni delle quotazioni all’ingrosso del gas, – gli fa eco Assoutenti – al punto che le tariffe di ottobre risultano più elevate del 10% rispetto a quelle in vigore nello stesso periodo dello scorso anno, quando il prezzo del gas era pari a 106,13 centesimi di euro per metro cubo”.

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Economia

Ita-Lufthansa, le nozze attese da un anno e mezzo

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Risorta dalle ceneri di Alitalia, promossa dall’Ue come in completa “discontinuità economica” dalla vecchia compagnia di bandiera, ceduta infine a Lufthansa. Eppure, in un eterno ritorno, sempre al centro delle dispute. Dopo due anni di travagliati negoziati per trovare il partner giusto e quasi otto mesi sulle montagne russe per ottenere l’agognato sì dell’Ue, all’ultimo miglio le nozze tra Ita e il colosso dei cieli tedesco sono tornate a complicarsi. Ecco la cronistoria della newco.

* LA RINASCITA – Era il 10 ottobre 2020 quando, allo scadere dell’amministrazione straordinaria di Alitalia, l’allora governo Conte bis firmò il decreto con la nascita di Ita Airways, dandole in dote 20 milioni di euro. Il 12 novembre 2020, la compagnia ha acceso i motori con il primo cda: l’operazione, intrecciata ai prestiti ponte concessi nel 2017 e nel 2019 ad Alitalia (in tutto 1,3 miliardi) e considerati illegali dall’Ue, ha richiesto il benestare di Bruxelles.

* LA VALUTAZIONE UE – Uno il diktat da rispettare per Ita: essere indipendente dalla vecchia compagnia e non, nelle parole della vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager, una Alitalia “travestita”. Pena la responsabilità del rimborso dei sussidi illegali.

* LA LUCE VERDE – Dopo aver ottenuto le rassicurazioni necessarie, il 10 settembre 2021, Bruxelles ha concluso che esistesse “una chiara discontinuità tra Alitalia e Ita”, precisando che i conferimenti di capitale pari a 1,35 miliardi a favore della newco non si configuravano come aiuti di Stato.

* LA GARA E IL DECOLLO – Il business plan ha previsto la cessione del brand Alitalia al miglior offerente con gara aperta, alla quale Ita ha partecipato acquisendo alla fine il marchio per 90 milioni. La newco ha poi spiegato le ali il 15 ottobre 2021 sulla tratta Linate-Bari.

* LA VENDITA – Partito l’11 febbraio 2022, l’iter di privatizzazione è stato in cima alle priorità del governo Draghi. Le prime due pretendenti sono state Msc e Lufthansa. Con il sopraggiungere dell’interesse del consorzio Certares – in partnership con Air France e Delta -, il leader crocieristico si è sfilato. Il 25 maggio 2023 la sospirata fumata bianca tra il Mef e il colosso tedesco: l’accordo prevede l’ingresso della compagnia di Carsten Spohr nel capitale della newco con una quota del 41% (pari ad un aumento di capitale di 325 milioni), con l’opzione di acquisire successivamente tutte le azioni rimanenti.

* L’ACCORDO CON L’UE – L’operazione, dopo complessi negoziati, è stata approvata da Bruxelles il 3 luglio 2024. Con condizioni a tutela dell’equilibrio dei cieli: la cessione di trenta slot giornalieri nello scalo di Milano-Linate e l’apertura alla concorrenza su dieci rotte tra l’Italia e l’Europa centrale e nei lunghi voli da Fiumicino con destinazione Nord America.

* IL RISPETTO DEI PATTI – La scelta dei vettori che subentreranno all’alleanza italo-tedesca negli slot lasciati liberi sulle rotte critiche è ricaduta su easyJet, Air France e Iag. La firma dei contratti era prevista il 4 novembre. Poi, l’improvviso blocco dell’intesa davanti alla richiesta di Lufthansa di uno sconto sul prezzo d’investimento. L’invio del piano finale a Bruxelles è stato posticipato.

* L’ULTIMO STEP PER IL CLOSING – La consegna dovrà comunque avvenire entro l’11 novembre. La partita si gioca tutta sull’asse Roma-Francoforte. Poi partirà l’ultimo esame formale dell’Ue per un via libera finale che la squadra di Vestager spera ancora di decretare a novembre. Entro la fine del mandato del primo governo von der Leyen.

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