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Messico: da Trump calunnie, imporremo dazi agli Usa

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La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha denunciato come “calunniosa” l’accusa del suo omologo americano Donald Trump secondo cui il governo di Città del Messico avrebbe legami con il traffico di droga e ha annunciato l’imposizione di dazi sugli Stati Uniti come ritorsione a quelli annunciati in precedenza dal presidente Usa. “Respingiamo categoricamente la calunnia della Casa Bianca che accusa il governo messicano di avere alleanze con organizzazioni criminali”, ha scritto la Sheinbaum su X parlando di prossime “misure doganali” contro Washington.

La presidente messicana ha accusato a sua volta i produttori di armi degli Stati Uniti di fare affare con “questi gruppi criminali” in Messico. La Sheinbaum ha sottolineato che il suo governo ha sequestrato in quattro mesi “40 tonnellate di droga, tra cui 20.000 dosi di fentanyl”. Ha sfidato quindi il governo e le agenzie ufficiali Usa a “combattere la vendita di stupefacenti nelle strade delle principali città, cosa che non stanno facendo, e il riciclaggio di denaro”. La presidente del Messico ha tuttavia anche proposto a Trump di formare “una task force con i nostri migliori team di salute e sicurezza pubblica”. “Non è imponendo dazi doganali che troviamo soluzioni ai problemi, ma parlando e dialogando come abbiamo fatto in queste settimane con il suo Dipartimento di Stato per affrontare il fenomeno delle migrazioni; nel nostro caso, nel rispetto dei diritti umani”, ha aggiunto la Sheinbaum.

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La presidente del Messico Sheinbaum conferma: mio telefono è stato hackerato

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La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha ammesso che uno dei suoi telefoni cellulari, già utilizzato per la sua comunicazione personale e contenente un vecchio indirizzo email, è stato hackerato, come anticipato dal quotidiano statunitense New York Times. Nella sua consueta conferenza stampa mattutina, ha confermato che l’intrusione informatica nel cellulare è avvenuta dopo che il governo messicano ha inviato 29 capi negli Stati Uniti alla fine di febbraio. Sheinbaum ha detto che si tratta di un apparecchio che le è stato regalato da tempo dall’attuale governatrice dello stato meridionale di Campeche, Layda Sansores, e che la posta elettronica intercettata è una delle prime che ha registrato su Yahoo. “Si tratta di un numero ampiamente conosciuto dove ricevevo richieste, ma lo conservavo per il suo carattere simbolico”, ha assicurato la presidente, minimizzando l’hackeraggio anticipato dal Nyt.

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Taiwan, 59 aerei e 9 navi militari cinesi intorno all’isola

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Taiwan ha tracciato 59 aerei e 9 navi da guerra cinesi in attività intorno all’isola nell’arco delle 24 ore alle 6 locali (23 di lunedì in Italia), in quello che è il conteggio più alto dai 153 jet registrati il 15 ottobre scorso, maturato pochi giorni dopo che il presidente William Lai ha definito il Dragone una “forza ostile straniera”.

I numeri, anticipati ieri in due diverse note dal ministero della DIfesa di Taipei, hanno tracciato lo schema di manovre, confermato nella notte dalla stessa Cina: “esercitazioni militari punitive” come “contromisura ai recenti giudizi provocatori” di Lai, “che propugnavano l’indipendenza di Taiwan”, e all’ultima “collusione Usa-Taiwan”, ha precisato Chen Binhua, portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del governo di Pechino. Si è trattato di attività che “servono come punizione risoluta per la continua promozione da parte di Lai della fallacia separatista dell’indipendenza di Taiwan” e per l’escalation dello scontro tra le due sponde dello Stretto, ha aggiunto Chen.

Nel frattempo, il ministero della Difesa di Taipei ha riferito inoltre che sul totale dei 59 aerei, 54 hanno preso parte a pattugliamenti di “combattimento congiunto” e 43 hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Taiwan. Giovedì scorso, Lai ha bollato Pechino come “forza ostile straniera” al punto da presentare misure per combattere l’infiltrazione cinese nell’isola che prende di mira ufficiali in pensione e in servizio dell’esercito di Taiwan. La Cina considera l’isola una provincia ribelle da riunificare anche con la forza, se necessario.

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Israele riprende l’offensiva su Gaza, raid aerei e scontri a terra: oltre 200 morti

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La tregua è ufficialmente crollata e le operazioni militari di Israele nella Striscia di Gaza sono riprese con un attacco a sorpresa contro Hamas. A guidare le operazioni dal bunker sotto il Ministero della Difesa a Tel Aviv è il nuovo capo di stato maggiore israeliano Eyal Zamir, insieme al capo dello Shin Bet Ronen Bar. L’obiettivo dell’operazione è colpire Hamas, che secondo l’intelligence israeliana stava riorganizzandosi e preparando nuovi attacchi contro Israele.

ATTACCO A SORPRESA CONTRO HAMAS

Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato che l’attacco proseguirà per il tempo necessario e non si limiterà solo ai raid aerei, ma comprenderà operazioni terrestri per colpire le infrastrutture di Hamas. Il piano di attacco è stato tenuto strettamente segreto all’interno dell’esercito per cogliere di sorpresa l’organizzazione terroristica.

TRUMP MINACCIA RAPPRESAGLIE CONTRO L’IRAN E GLI HOUTHI

La ripresa del conflitto ha innescato anche una dura reazione dagli Stati Uniti. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che Hamas, gli Houthi e l’Iran pagheranno un prezzo alto per le loro azioni. Ha poi citato il presidente Donald Trump, affermando che “si scatenerà l’inferno” contro i gruppi terroristici che minacciano Israele e gli Stati Uniti.

IL BILANCIO DELLE VITTIME: OLTRE 200 MORTI A GAZA

Secondo le autorità palestinesi, i raid aerei israeliani della notte hanno causato almeno 200 vittime nella Striscia di Gaza. La cifra è stata riportata dall’emittente araba Al Jazeera, che ha parlato di una situazione drammatica nelle aree colpite dai bombardamenti.

VERSO IL LICENZIAMENTO DEL CAPO DELLO SHIN BET

Nelle prossime ore il governo israeliano dovrebbe votare per il licenziamento di Ronen Bar, capo dello Shin Bet, decisione voluta dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Il destino di Bar è legato alla gestione della sicurezza interna e alle tensioni con il governo su alcune scelte strategiche nella lotta contro Hamas.

Con la tregua ormai svanita, il conflitto tra Israele e Hamas entra in una nuova fase di escalation, con conseguenze potenzialmente devastanti per la popolazione civile di Gaza e per l’intera regione mediorientale.

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