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Meloni spinge su migranti per marcare linea governo

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Si registra “sconcerto” nel governo italiano per quella che viene definita la reazione “scomposta” di Parigi alle legittime aspettative italiane di una condivisione della gestione dell’emergenza migranti. Non è l’Italia ad avere cercato lo scontro con la Francia. E non sarà l’Italia ad arretrare visto che la richiesta è solamente quella di fare rispettare “le regole”. Anche di fronte ai “ricatti” dei francesi che minacciano ritorsioni in “tutti i campi” dei rapporti bilaterali, si racconta in ambienti dell’Esecutivo. Le aspettative di Roma, si ragiona in ambienti della maggioranza, sono state alimentate anche dai primi contatti tra Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron nell’ora di confronto sulla terrazza di un albergo romano, giusto all’indomani dell’insediamento del governo di centrodestra. Questione su cui Meloni punta i piedi perché è proprio sui temi identitari – come si è visto fin dalle prime mosse dell’esecutivo – che può e vuole caratterizzare la sua azione di governo. Partendo dal presupposto che sul fronte economico, invece, il sentiero è molto più stretto, con la crisi energetica che non accenna ad attenuarsi e la recessione che – stando anche alle ultime stime di Moody’s – appare solamente rimandata. Raccontano che i contatti sulla linea Roma-Parigi si siano ripetuti senza trovare una via d’uscita. Certo, per il momento, nonostante l’escalation delle dichiarazioni, lo scontro si è consumato tra i due ministeri dell’Interno ma nessuno può escludere che si possa salire di livello. In Francia come in Italia, quella dei migranti è materia che scotta, e lo stesso Macron ha problemi con l’opposizione della destra lepeniana francese e della sinistra. I canali diplomatici tradizionali non sono ancora stati aperti e definiti, il filo è tenuto stretto da Palazzo Chigi, lasciando poco spazio all’azione della Farnesina, si rimarca in alcuni settori della coalizione. Una situazione che al momento sembra frenare iniziative diplomatiche guidate dalla Farnesina. Formalmente Antonio Tajani si allinea alla posizione ufficiale (la Francia, dice, ha avuto una “reazione sproporzionata”), anche se in Forza Italia non si nasconde una certa preoccupazione. Lo stesso Silvio Berlusconi aveva dato voce ad alcune sensibilità diverse presenti nel partito (fermezza sì ma “restiamo umani”). La situazione è delicata e complessa allo stesso tempo, e il Quirinale per il momento si limita ad osservare l’evoluzione degli eventi. Sergio Mattarella, si ragiona in ambienti parlamentari, non sembrerebbe intenzionato ad intervenire direttamente su Macron. E i canali diplomatici non sono ancora pronti a supportare altre iniziative. In gioco non c’è solo il destino dei migranti – sui quali dall’Europa negli anni è arrivata molta solidarietà a parole ma pochi fatti – ma degli equilibri tra i Paesi del vecchio continente. Roma non vuole giocare la partita in difesa. Si sta preparando, è pronta a rispettare gli impegni del Pnrr e quelli dei Trattati. Ma in cambio si aspetta parità di trattamento. Anche perché, è il ragionamento che fa più di un ministro, Fdi e il centrodestra sono arrivati al governo da appena tre settimane e se ci sono cose che non hanno funzionato, non è certo all’attuale esecutivo che si possono imputare gli errori.

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Esteri

Parigi, arrestato l’uomo che minacciava di farsi saltare nel consolato dell’Iran: era disarmato

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È stato arrestato l’uomo che si era asserragliato nel consolato dell’Iran a Parigi: aveva minacciato di farsi saltare per aria ma quando è uscito dallo stabile, perquisito, non aveva nessun esplosivo addosso: l’uomo però era già stato indagato per un incendio nei locali del consolato nel 2023.  L’uomo,  61 anni, aveva giustificato il gesto spiegando che voleva sostenere il movimento di protesta in Iran nato  dopo la morte di una ragazza arrestata dalla polizia perché non portava bene il velo. Per quell’episodio venne condannato a otto mesi con la condizionale, oltre ad essere colpito da un divieto di recarsi nel 16esimo arrondissement di Parigi, proprio dove si trova il consolato iraniano.

Sul posto la polizia ha inviato unità di intervento rapido ed ha istituito un perimetro di sicurezza in diverse strade intorno a Place du Trocadero, dove si trova il consolato iraniano, un luogo affollato che è proprio di fronte alla Torre Eiffel. Il consolato iraniano a Parigi non è mai molto affollato e vengono rilasciati pochi visti, a causa della freddezza tra i due paesi.

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Cronache

Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Cronache

Napoli, sequestrata nave turca con grano ucraino: conteneva sigarette di contrabbando

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Nave carica di mais e grano ucraino e sigarette di contrabbando. Carabinieri arrestano 4 persone, anche il comandante del cargo

Si tratta di una nave turca, battente bandiera panamense, dove i carabinieri della sezione operativa e radiomobile di Castellammare di Stabia hanno trovato migliaia di pacchetti di sigarette di contrabbando. Proveniente dall’Ucraina con un carico di mais e grano e attraccata nel porto di Torre Annunziata, l’imbarcazione nascondeva nella stiva circa 7000 pacchetti di sigarette di origini serbe ma destinate verosimilmente al mercato nero napoletano.

In manette il comandante della nave, un 39enne siriano di Tartus e 3 oplontini di 68, 57 e 58 anni. Questi ultimi avevano appena prelevato 500 stecche del carico (5000 pacchetti) e li avevano stipati in un’auto. Sono stati arrestati per contrabbando di tabacchi esteri.

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