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Meghan umilia in tribunale il Mail, violata privacy

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Vittoria su tutta la linea per Meghan Markle nell’azione legale intentata contro la casa editrice che pubblica il Mail e il Mail on Sunday, tabloid britannici chiamati in causa dalla consorte del principe Harry per aver diffuso senza permesso oltre due anni fa una lettera privata da lei inviata al padre Thomas. Il giudice londinese Mark Warby ha infatti non solo accolto la richiesta degli avvocati della duchessa di Sussex di emettere un giudizio immediato sulla vicenda, senza dar spazio a un processo che avrebbe offerto una tribuna a testimonianze e tentativi di alimentare scandalo e sensazionalismo; ma ha pure condannato senza attenuanti la pubblicazione della missiva come un attentato “illegale” alla privacy di Meghan nonche’ al copyright. Nel breve quanto secco dispositivo emesso nel pomeriggio, e in attesa di definire sanzioni ed entita’ dei risarcimenti a carico dell’editore, il giudice Warby ha sentenziato nettamente a favore di Meghan. “La ricorrente – ha affermato riferendosi alla duchessa ed ex attrice afroamericana, bersagliata dal Mail come da altre testate britanniche assieme a Harry dopo la clamorosa decisione dei mesi scorsi dei Sussex di rinunciare allo status di membri senior della famiglia reale per sfuggire alle pressioni e cercare maggiore autonomia, anche finanziaria, in California – aveva motivo d’attendersi ragionevolmente che la lettera restasse privata”. Tanto piu’ per i contenuti dolorosi di uno scritto concepito in forma di sfogo nei giorni del suo matrimonio con Harry contro il tentativo addebitato a Thomas Markle – un padre da tempo distante – di sfruttare l’occasione per mettersi in mostra e fare un po’ di soldi imbarazzandola di fronte al promesso sposo, ai Windsor, a mezzo mondo. Nel giudizio sommario che il magistrato ha ritenuto di dover imporre per manifesta evidenza dei torti e delle ragioni viene rigettata in sostanza “l’unica giustificazione” addotta dalla difesa del piu’ venduto dei giornali della stampa popolare destrorsa del Regno: ossia il fatto che la lettera fosse stata fatta trapelare sul Mail dallo stesso destinatario con la pretesa di voler rendere noti alcuni passaggi che, a dire di Thomas Markle, avrebbero corretto informazioni negative diffuse su di lui da 5 amici di Meghan in dichiarazioni citate dal settimanale People in quegli stessi giorni. ‘Chiarimenti’ la cui entita’ non era viceversa “necessaria ne’ proporzionata” alla gravita’ della violazione della privacy dello scritto e dei diritti d’autore della mittente, e che nella gran parte del testo erano anzi del tutto “assenti”, ha stabilito il giudice. I legali dei Sussex hanno esultato per quello che considerano un trionfo “completo” davanti alla giustizia. Un trionfo che del resto si somma a quello ottenuto un paio di settimane all’Alta Corte di Londra anche da Harry, con il riconoscimento di accuse diffamatorie nei suoi confronti sul presunto abbandono dei doveri verso gli ex commilitoni dei Royal Marines e delle forze armate di Sua Maesta, rinfacciate sempre al Mail: il piu’ ostile ai Sussex fra i tabloid, nella percezione dei duchi, convinti di trovarsi di fronte a pregiudizi forse non immuni da connotazioni razziste. E memori – in particolare nel caso del secondogenito di Carlo e Diana – delle conseguenze tragiche imputate in passato alla caccia della stampa sensazionalista d’Oltremanica proprio verso Lady D.

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Zelensky ringrazia il Senato americano: un aiuto vitale

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato il Senato americano per aver approvato 61 miliardi di dollari in aiuti militari ed economici al suo Paese. “Sono grato al Senato degli Stati Uniti per aver approvato un aiuto vitale per l’Ucraina”, ha scritto Zelensky sui social media poco dopo l’ok al massiccio pacchetto di aiuti per Kiev.

“Ringrazio il leader della maggioranza Chuck Schumer e il leader repubblicano Mitch McConnell per la loro forte leadership nel portare avanti questa legislazione bipartisan, così come tutti i senatori degli Stati Uniti su entrambi i lati della navata che hanno votato a favore”, ha continuato il presidente ucraino. “Apprezzo ugualmente il sostegno del presidente Biden e non vedo l’ora che il disegno di legge venga firmato presto e che il prossimo pacchetto di aiuti militari corrisponda alla risolutezza che vedo sempre nei nostri negoziati”, ha aggiunto Zelensky. “Le capacità a lungo raggio, l’artiglieria e la difesa aerea dell’Ucraina sono strumenti fondamentali per ripristinare prima la pace giusta”, secondo il presidente. Gli Stati Uniti sono stati il principale sostenitore militare di Kiev nella sua guerra contro la Russia, ma il nuovo pacchetto di aiuti che include forniture militari vitali era rimasto bloccato per mesi al Congresso americano. L’esercito ucraino si trova ad affrontare una grave carenza di armi e di nuove reclute, mentre Mosca esercita una pressione costante da est.

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Mosca, annullata la marcia della Vittoria

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Mosca e altre città russe hanno annullato la marcia della Vittoria del 9 maggio per ragioni di sicurezza. Lo ha riferito la Tass citando la co-presidente del quartier generale del movimento Elena Tsunayeva. “A causa delle minacce esistenti alla pubblica sicurezza, il quartier generale del Reggimento Immortale russo ha deciso di annullare la marcia del Reggimento Immortale del 2024”, ha spiegato Tsunayeva in conferenza stampa aggiungendo che quest’anno i festeggiamenti del 9 maggio assumeranno la forma di altri eventi.

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Cina: infondate le accuse Usa di supporto militare a Mosca

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La Cina ha definito “infondate le accuse degli Usa sul sostegno militare” di Pechino alla Russia, impegnata nella sua guerra contro l’Ucraina. E’ quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, nell’imminenza della visita del segretario di Stato americano Antony Blinken.

Gli Stati Uniti, ha aggiunto Wang nel briefing quotidiano, “hanno presentato una legge sugli aiuti su larga scala per l’Ucraina, lanciando allo stesso tempo accuse infondate contro il normale commercio tra Cina e Russia. Questo tipo di approccio è estremamente ipocrita e del tutto irresponsabile, e la Cina vi si oppone con fermezza”. Sulla questione ucraina, “la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e giusta, ha sostenuto attivamente i colloqui di pace e ha spinto per la soluzione politica”, ha rincarato Wang, per il quale Pechino “implementa costantemente le normative sull’esportazione di beni a duplice uso.

La Cina non è né artefice né parte della crisi ucraina e non ha mai gettato benzina sul fuoco e per questo con accetteremo che altri scarichino la responsabilità o diano la colpa a noi”. Negli ultimi anni, in particolare dall’aggressione di Mosca all’Ucraina di febbraio 2022, Cina e Russia hanno intensificato la cooperazione economica e i contatti diplomatici, portando la loro partnership strategica a livelli elevati, mai raggiunti prima. Pechino ha rivendicato un ruolo neutrale nel conflitto ucraino, ma evitato condanne di Mosca e ha offerto sostegno diplomatico ed economico, facendo schizzare l’interscambio commerciale nel 2023 al record di 240 miliardi di dollari.

Prima dell’imminente visita in Cina del 24-26 aprile, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che Pechino sta indirettamente alimentando la guerra in Ucraina con la fornitura di componenti a Mosca usati per espandere le sue capacità militari. “Quando si tratta della base industriale della difesa russa, il principale contributore in questo momento è la Cina”, ha detto Blinken venerdì, dopo l’incontro ministeriale del G7 a Capri, aggiungendo che ciò “permette alla Russia di continuare l’aggressione contro l’Ucraina”.

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