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Cronache

Medici di famiglia, inizia iter per rinnovo accordo nazionale

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Si apre, non senza polemiche, la stagione contrattuale per i medici di famiglia. L’Atto d’Indirizzo per l’Accordo Collettivo Nazionale della medicina generale inviato dal Comitato di Settore Regioni-Sanità alla Presidenza del Consiglio “va cambiato” secondo il Sindacato Medici Italiani (Smi), perché le risorse investite “sono irrisorie” e “non tengono conto né dello sforzo in questi anni dai medici, né dell’inflazione”.

Mentre per la Federazione dei Medici di medicina generale (Fimmg) “è un primo passo che apprezziamo, ma a cui deve seguire una rapida approvazione”. “L’avvio della contrattazione – spiega Pina Onotri, segretario generale Smi – parte con il piede sbagliato perché non recepisce quanto chiesto dalla categoria in questi ultimi due anni”.

L’Atto d’Indirizzo per il rinnovo del contratto per il triennio 2019 – 2021, che dovrà ora ricevere i pareri del Ministero della Salute e del Mef, “non tiene conto di quanto contenuto nella mozione parlamentare approvata la scorsa legislatura, che impegnava il Governo a reperire le risorse necessarie al fine di garantire tutele adeguate in merito al riconoscimento dell’infortunio sul lavoro, al diritto alle ferie, alla maternità assistita, ai permessi per malattia e a politiche per le pari opportunità”. Senza una “inversione di rotta nelle politiche contrattuali”, conclude Onotri, “ci saranno sempre meno medici disposti ad occuparsi di medicina generale” e “i tre milioni di italiani che sono senza medico di famiglia diventeranno molti di più”.

Secondo il segretario Fimmg Silvestro Scotti, invece, l’invio dell’Atto di indirizzo alla Presidenza del Consiglio, “inizia un percorso che potrà essere utile in primo luogo per la tutela della salute dei cittadini, ma più in generale per la tenuta del Servizio sanitario nazionale”. L’auspicio, conclude Scotti, “è una rapida approvazione degli organi di Governo e la conseguente calendarizzazione e l’inizio della trattativa da parte di Sisac”.

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Cronache

Botte in carcere a Ivrea, annullata sospensione sette agenti

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Il Tribunale del Riesame ha annullato la sospensione dal servizio per sette agenti della polizia penitenziaria del carcere di Ivrea (Torino). Erano stati sospesi per un anno dal tribunale eporediese, su richiesta della procura, in merito ad un’indagine su presunti maltrattamenti all’interno della casa circondariale d’Ivrea. Un’inchiesta, con una quarantina di indagati, partita dalla denuncia di due detenuti. Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dai legali dei sette agenti contro la sospensione dal servizio.

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Camorra: faida Napoli, ordine d’arresto per 16 pregiudicati

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Colpo dopo colpo nella seconda faida di Scampia e Secondigliano a Napoli che negli anni ha ispirato libri e fiction. Con omicidi che hanno segnato la vita della citta’ di Napoli dal 2004 al 2012. Fino a quando boss e gregari sono stati arrestati e via via si sono pentiti. Ed e’ grazie alle loro dichiarazione che la Dda di Napoli ha chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di un’ordinanza a carico di sedici pregiudicati, molti dei quali gia’ in carcere, per otto omicidi della faida dei cosiddetti ‘girati’. Un gruppo di uomini – e donne – che hanno prima appoggiato il clan Di Lauro contro gli Amato-Pagano nella guerra del 2004 e poi si sono ‘girati’ con loro e contro i vecchi alleati formando un clan autonomo, la Vinella Grassi. Ad indagare dal 2007 ad oggi i carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli.

Il primo omicidio della cosiddetta ‘girata’ fu quello di Giuseppe Pica del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007. Omicidio per il quale sono destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare Rito Calzone, Enzo Notturno, Carmine Pagano, Cesare Pagano, tutti gia’ detenuti per camorra e omicidi. Poi l’omicidio di Francesco Cardillo, del clan Di Lauro ucciso il 14 marzo del 2007, per il cui omicidio e’ stato arrestato Salvatore Frate. Il delitto di Lucio De Lucia, clan Di Lauro, ucciso il 21 marzo del 2007, su ordine di Cesare Pagano e dal killer Rito Calzone. La morte violenta di Patrizio De Vitale, dei ‘girati’ ucciso il 31 maggio del 2007, su ordine di Marco Di Lauro e materialmente da Nunzio Talotti, suo braccio destro e amico del cuore. Entrambi sono gia’ detenuti per omicidio.

Luigi Giannino, della Vinella Grassi ucciso il 13 giugno del 2007, per ordine di Marco Di Lauro e da Nunzio Talotti, Mario Buono, Raffaele Musolino e Vincenzo Di Lauro, anch’egli, come il fratello Marco, istigatore del delitto. Salvatore Ferrara, del clan Di Lauro ucciso il 25 settembre del 2007 per ordine dei boss, cognati tra loro, Raffaele Amato e Cesare Pagano. A fare fuoco furono Salvatore Petriccione e Luca Raiano. Luigi Magnetti, della Vanella Grassi, ucciso il 25 settembre del 2007, considerato uno dei boss dei ‘Girati’. Fu ucciso, secondo il gip che ha emesso l’ordinanza su ordine di Raffaele Amato, Carmine Pagano e Cesare Pagano. A fare fuoco Renato Napoleone e Davide Francescone. Carmine Fusco, affiliato ai Di Lauro, ucciso il 9 febbraio del 2008. L’ordine parti’ dal boss Raffaele Amato e a sparare furono Salvatore Petriccione, Luca Raiano e Fabio Magnetti.

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Cronache

I cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare con Mattarella e Meloni

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Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla terrazza del Pincio per celebrarere i cento anni dalla fondazione dell’Aeronautica Militare. Il cielo di Roma e’ stato scenario di una parata di velivoli dell’Aeronautica militare. Ben 74, tra elicotteri, giganti dell’aria per il trasporto di uomini e mezzi, aerei per il trasporto di malati, caccia intercettori e da combattimento, hanno sorvolato, secondo un ordine di schieramento in cielo, la zona – la Terrazza del Pincio e piazza del Popolo – dove si svolgeva la celebrazione per il primo centenario dell’Aeronautica. E poi la chiusura con i tre sorvoli, uno dei quali in formazione a rombo, delle Frecce Tricolori che hanno colorato il cielo di verde, bianco e rosso, mentre dalla folla saliva verso di loro l’applauso, come in una sorta di reciproco abbraccio.

 

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