Il governo affronterà con “concretezza” la sfida dell’inclusione delle persone disabili. A pronunciare le impegnative parole, in occasione della Giornata internazionale della disabilità, è stata la presidente del Consiglio GIorgia Meloni, in una dichiarazione che per certi versi ha fatto da eco al messaggio del presidente Sergio Matarella e alle sollecitazioni di papa Francesco. Il capo dello Stato ha ricordato che “sono milioni le persone con disabilità che ogni giorno combattono per una vita indipendente e che ci insegnano come affrontare con forza vitale e grande dignità le difficoltà”. In effetti l’Osservatorio delle Regioni sulla Disabilità (che ha sede presso la Cattolica di Roma) ha reso noto che si tratta di ben 13 milioni di concittadini, di cui solo l’11,9% lavora e quasi una su tre (32,1%) è a rischio di povertà. “Salute, istruzione, mobilità, lavoro – ha rimarcato Mattarella – sono diritti che per le persone con disabilità rappresentano il frutto di lunghe battaglie lastricate di dolore, mortificazione, senso di ingiustizia e impotenza, episodi di discriminazione”.
Osservazioni confermate dal rapporto Istat che ha reso noto come solo una scuola su tre è accessibile agli studenti con disabilità. “L’inclusione delle persone con disabilità – ha ammonito Mattarella – è banco di prova della piena affermazione dei diritti umani”. Il concetto di “non lasciare indietro nessuno”, è stato enunciato da diversi esponenti politici, come il capogruppo di Fi Alessandro Cattaneo o Antonio De Poli (Udc), che in proposito ha chiesto “più risorse e investimenti” per l’inclusione. Sulla stessa richiesta anche Ileana Malavasi del Pd, che chiede “provvedimenti urgenti”, nonché Uil e Cgil: quest’ultima ha sollecitato la ministra per la disabilità Alessandra Locatelli (Lega) a promuovere un tavolo interministeriale per “rilanciare le politiche dell’inclusione”. “Il nostro dovere – ha detto Locatelli – è di agire rapidamente per garantire la massima tutela alle famiglie che amano e curano i propri cari con disabilità”. Ricevendo un gruppo di persone con disabilità papa Francesco ha parlato sia alla comunità civile che a quella ecclesiale.
“Non c’è inclusione se manca l’esperienza della fraternità e della comunione reciproca. Non c’è inclusione se essa resta uno slogan, una formula da usare nei discorsi politicamente corretti, una bandiera di cui appropriarsi. Non c’è inclusione se manca una conversione nelle pratiche della convivenza e delle relazioni” Meloni ha quasi risposto al coro degli auspici: “Affronteremo con grande concretezza i problemi che le persone con disabilità, le loro famiglie, le amministrazioni territoriali, le associazioni, gli operatori pubblici e privati, il Terzo Settore vivono ogni giorno”. E in proposito ha ricordato che nella legge di Bilancio è stato aumentato l’importo dell’assegno unico per le famiglie con un figlio disabile. Un passo insufficiente per Giuseppe Conte; il leader di M5s ha definito “deludente” la legge di Bilancio, visti i tagli alla complessiva spesa sociale. Ora inizia l’iter parlamentare della legge di Bilancio e probabilmente alcuni emendamenti affronteranno i problemi della disabilità, come quello sollecitato da Ella Bucalo (Fdi) che chiede di stabilizzare gli insegnanti di sostegno o quello chiesto dalla onlus che si occupa di disabilità (Fiaba) che chiede di rifinanziare la detrazione del 75% per le spese di abbattimento delle barriere architettoniche. Ma per tutte serve il sì del governo.