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Cronache

Mattarella: il femminicidio è un impressionante tema politico

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Sharon, Victoria, Roberta, Teodora, Sonia, Piera, Luljeta, Lidia, Clara, Deborah, Rossella, Ilenia. Ben 12 donne uccise da un uomo solo nel 2021. Il presidente della Repubblica sceglie di aprire il suo discorso in occasione della Giornata internazionale della donna con una lista shock di nomi femminili declinata con sconcerto dal salone dei Corazzieri del Quirinale. “Sono state uccise per mano di chi aveva fatto loro credere di amarle. Per mano di chi, semmai, avrebbe dovuto dedicarsi alla reciproca protezione. L’anno passato le donne assassinate sono state settantatre. E’ un fenomeno impressionante, che scuote e interroga la coscienza del nostro Paese” , spiega Sergio Mattarella alla presenza del premier Mario Draghi e del ministro per le Pari opportunita’ Elena Bonetti. Una tragedia che persiste e addirittura si aggrava al punto da spingere Mattarella a sottolineare come a volte anche le leggi possono non bastare se non si lavora per costruire una diversa coscienza civile. “Il tema e’ politico”, aggiunge infatti facendo capire come la rituale celebrazione dell’8 marzo sia insufficiente ad aggredire il problema. Che la questione femminile fiorisca all’interno di un gravissimo gap culturale il capo dello Stato lo spiega benissimo mettendo sotto accusa un certo lassismo tutto Mediterraneo dell’uso della parola, del motto e delle frasi fatte: “Il rispetto verso le donne conosce molte declinazioni. Sul piano del linguaggio, innanzitutto. Dobbiamo respingere le parole di supponenza, quando non di odio o di disprezzo verso le donne. Parole che generano e alimentano stereotipi e pregiudizi ottusi e selvaggi, determinando atteggiamenti e comportamenti inaccettabili”. In quest’otto marzo con la pandemia che non si arresta ed anzi avanza, le celebrazioni sono state ridotte, senza pubblico e via streaming. Se il presidente del Consiglio e’ rimasto silenzioso al Quirinale, poco piu’ tardi Draghi ha condiviso le preoccupazioni del capo dello Stato assicurando che anche il Recovery plan interverra’ con soldi freschi per ridurre il divario di genere: “gli strumenti che dobbiamo impiegare in questa direzione sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali, penso al numero dei posti negli asili nido che ci vede inferiori agli obbiettivi europei, e sulla loro distribuzione territoriale che va resa ben piu’ equa di quanto non sia oggi”, ha assicurato. Interventi necessari e urgenti se si considera, secondo uno studio di Bankitalia e Consob, che le donne ai posti di comando in Italia sono davvero poche. Anzi pochissime se i dati certificano che nelle societa’ quotate solo il 2% delle donne ricopre il ruolo di amministratore delegato. Ecco perche’ il presidente Mattarella definisce questione politica, oltre che culturale, la disparita’ inaccettabile di genere dell’Italia: “compromettere l’autonomia, l’autodeterminazione, la realizzazione di una donna esprime una fondamentale mancanza di rispetto verso il genere umano. Il rispetto e’ alla base della democrazia e della civilta’ del diritto, interno e internazionale. Per questo il rispetto per le donne e’ questione che attiene strettamente alla politica”. Anche perche’ la questione femminile non e’ solo un problema di disparita’ ma si riverbera sull’intero tessuto sociale e produttivo italiano, come spiega la presidente del Senato Elisabetta Casellati: “per parlare oggi di parita’ di genere occorre riconoscere, di fatto e non solo a parole, che il potenziale femminile e’ espressione di un valore economico, oltre che sociale: il capitale umano delle donne, che sono la colonna vertebrale della famiglia e della societa’, vale piu’ di un punto di Pil”. La ministra per le Pari opportunita’ Elena Bonetti ha infine colto la giornata internazionale della donna per confermare la partenza del ‘Piano strategico per la parita’ di genere’ che riguarda il lavoro delle donne, welfare, educazione e promozione della leadership femminile”. I fondi sono quelli della Next generation Eu.

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Nave da Capri contro la banchina, sale ancora il bilancio: 44 feriti, uno in codice rosso

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Il bilancio di feriti e contusi nell’incidente che ha visto coinvolta la nave veloce Isola di Procida della Caremar, proveniente da Capri e finita contro la banchina del molo Beverello a Napoli, continua ad aggravarsi: nell’ultimo bollettino della Asl 1 di Napoli si evidenza che in 44 hanno fatto ricorso alle cure dei sanitari. Urtata probabilmente a causa del forte vento durante la manovra di attracco, la nave veloce trasportava più di 100 persone, molti appartenenti alle forze dell’ordine in servizio a Capri per il G7 dei ministri degli Esteri.  Solo una persona è stata ricoverata in codice rosso ma non. è in pericolo di vita. La Asl 1 ha allestito un PMA, posto medico avanzato pe rprestare i primi soccorsi direttemante sulla banchina dove è avvenuto l’incidente : il personale sanitario intervenuto valutava le condizioni dei feriti e li smistava negli ospedali cittadini. Nel comunicato della direzione il ringraziamento a tutti gli intervenuti per soccorrere e curare i passeggeri coinvolti

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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Nuovo identikit per Giovanni Motisi diffuso dalla Polizia: è caccia al latitante dell’ala stragista di Cosa Nostra

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La Polizia di Stato ha diffuso il nuovo identikit di Giovanni Motisi, latitante dal lontano 1998 e inserito nell’elenco dei fuggitivi di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Motisi è noto come uno degli ultimi grandi latitanti protagonisti della fase stragista di Cosa Nostra, e le indagini per la sua cattura sono in corso senza sosta.

Le autorità di Palermo stanno coordinando le indagini, con l’obiettivo di rintracciare e arrestare Giovanni Motisi. A tal fine, la Polizia di Stato ha adottato anche le più moderne tecnologie investigative, tra cui la tecnica della “Age progression”, che consente di elaborare un’immagine del volto dell’individuo invecchiato nel tempo.

La tecnica dell’Age progression si basa sull’analisi e l’attualizzazione di specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Utilizzando le competenze e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state rielaborate e aggiornate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 e ’90.

Questo lavoro tecnico ha consentito di creare un nuovo identikit con alcune possibili variazioni dei tratti attuali del volto di Giovanni Motisi. Si tratta di un ulteriore sforzo per stringere il cerchio delle indagini e arrivare alla cattura del pericoloso latitante.

“Il nuovo identikit faciliterà il lavoro degli investigatori del Servizio Centrale Operativo e della Squadra Mobile di Palermo, ma potrà anche incoraggiare la collaborazione dei cittadini”, sottolineano le autorità della Polizia di Stato.

L’appello alle persone è quindi chiaro: ogni informazione che possa aiutare a individuare Giovanni Motisi e a portarlo di fronte alla giustizia è preziosa e fondamentale per garantire la sicurezza della comunità e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.

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Napoli, incidente traghetto da Capri, bilancio aggiornato: una trentina le persone medicate

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 La nave veloce trasportava oltre 100 passeggeri tra uomini delle forze dell’ordine impegnati a Capri in questi giorni in turni per i servizi predisposti per la sicurezza del G7 dei ministri degli Esteri, e turisti. Le persone che hanno fatto ricorso alle cure dei medici o sono passate per un pronto soccorso sono una trentina, 21 i feriti in ospedale, una donna è la più grave, gli altri – questo il bollettino della Asl 1 – sono ‘policontusi’.

Lo squarcio nell’ Isola di Procida

il bollettino dell’Asl 1 di Napoli

 

Napoli, nave da Capri contro la banchina: 18 feriti, donna grave

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