Collegati con noi

Cronache

Martina, uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato: la madre racconta l’ultima sera della sua ‘bambina’

Pubblicato

del

Si chiamava Martina Carbonaro, aveva 14 anni e sognava di diventare chef. Non ha fatto in tempo neppure a compiere 15 anni. Martina è stata uccisa a colpi di pietra, il corpo nascosto sotto detriti in una casa abbandonata. Il colpevole è Alessio Tucci, l’ex fidanzato di quasi 19 anni, che ha confessato il delitto: «Sì, è vero. L’ho uccisa. Perché mi aveva lasciato». Come Giulia Cecchettin, come Sara Campanella, come troppe ragazze, Martina voleva solo tornare a essere se stessa, non più una coppia.

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, la madre Enza Cossentino racconta la verità di chi ha perso una figlia giovanissima per mano di chi diceva di amarla.

«L’ho fatto sedere a tavola con noi. E lui piangeva»

Martina e Alessio si frequentavano da due anni. Lei 12 anni, lui quasi 17. Una storia che col tempo aveva perso innocenza e diventata sofferenza. «Martina non lo voleva più, e lui non accettava di perderla», spiega la madre. Alessio era ancora in casa loro pochi giorni prima dell’omicidio: «Piangeva, diceva che non poteva vivere senza di lei. Poi ha cenato con noi».

Quando Martina non è tornata a casa la sera di lunedì, Enza ha avuto subito un sospetto: «Ho pensato che fosse stato lui». Ma Alessio ha finto di aiutare nella ricerca. È andato in auto con i genitori di Martina, ha detto: «Stanotte non si dorme». Ma era tutto un inganno.

L’inganno, la doccia, il sospetto

Martedì mattina la madre si è rivolta ai carabinieri. I militari hanno ascoltato l’amica con cui Martina era uscita per mangiare uno yogurt. La ragazza ha raccontato che Martina si era allontanata con Alessio verso un luogo già noto: una casa abbandonata, ex dimora del custode di un campo sportivo. Lì è stato trovato il corpo, nascosto sotto detriti e un armadio ribaltato. Alessio è crollato dopo essere stato messo davanti ai filmati delle telecamere. E ha confessato.

«Mio marito ha avuto un sospetto: “E se quella doccia che ha fatto Alessio fosse per pulirsi dal sangue?”», dice Enza. Era così. L’omicidio era già avvenuto. Martina era morta.

«Era mia figlia. Una ragazza piena di sogni»

La mamma di Martina racconta che già da tempo la figlia non era più tranquilla. «Aveva preso uno schiaffo. Da lì ha capito di non voler stare più con lui». Lei l’aveva incoraggiata: «Se non te la senti più, lascialo». E Martina stava provando a riprendersi. Era uscita con l’amica, cercava una nuova normalità. Ma lui non l’ha lasciata andare. Non l’ha lasciata vivere.

I genitori di Alessio? «Li conosco. Quando Martina ha deciso di lasciarlo, la madre è venuta da me e mi ha detto: “Stai attenta a tua figlia”. Il tono era brutto. E oggi penso che non mi sbagliavo a non fidarmi».

«Mi ha detto: sto tornando». Poi il silenzio

L’ultimo contatto con Martina risale a lunedì sera. «Mi ha detto che stava tornando. Poi ha chiuso il telefono in faccia. Non lo faceva mai. Sono certa che lui le ha strappato il telefono di mano».

Martina, che sognava il futuro, è stata fermata da chi non accettava di essere lasciato. Alessio, che fingeva, piangeva e cenava a tavola, ha strappato alla vita una ragazzina di 14 anni. E con lei, la serenità di una famiglia.

 

Advertisement

Cronache

Omicidio Chiara Poggi, spunta un DNA maschile ignoto: nuova pista nelle indagini

Nuovi esami sul caso Chiara Poggi rivelano un DNA maschile sconosciuto. Si riapre il caso a 18 anni dall’omicidio di Garlasco. Ipotesi contaminazione o seconda persona?

Pubblicato

del

È ancora presto per parlare di svolta nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Ma nuove analisi genetiche hanno evidenziato un dato che potrebbe cambiare il quadro: la presenza di un profilo maschile sconosciuto in un campione prelevato dalla bocca della ragazza. Un frammento di garza, usato durante l’autopsia, ha infatti restituito due cromosomi Y: uno attribuito a Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale Dario Ballardini, e uno a un soggetto ancora ignoto.

Un DNA misterioso: né Stasi né Sempio

La nuova inchiesta della Procura di Pavia, che vede indagato Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, per omicidio in concorso, ha portato a un incidente probatorio per analizzare cinque prelievi effettuati nel 2007. Tre non hanno prodotto risultati, ma due hanno portato alla luce una traccia genetica maschile che non appartiene né a Sempio né ad Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio.

Le ipotesi: contaminazione o nuova pista?

Gli esperti sono divisi. Secondo alcuni, il DNA ignoto è “netto, completo, robusto e con 22 marcatori”, dunque significativo. Per altri, come l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano, potrebbe trattarsi di una contaminazioneavvenuta prima del prelievo, forse durante la manipolazione della garza, che – a detta degli esperti – potrebbe non essere nemmeno un tampone sterile.

La perita nominata dalla gip, Denise Albani, ha chiesto chiarimenti su chi ha avuto accesso al corpo, perché sia stata usata una garza e non un tampone e chi era presente nella sala autoptica. Se il profilo genetico resterà senza identità, saranno estesi i tamponi a soggetti inizialmente esclusi: dai soccorritori della Croce Rossa ai dipendenti delle pompe funebri, fino a chi ha scattato le foto al cadavere.

L’ombra dello sciacallaggio e il dolore dei familiari

Intanto, il caso è stato ancora una volta violato: un ex poliziotto ha tentato di vendere online le foto del corpo di Chiara, causando lo sdegno dell’opinione pubblica e un intervento immediato del Garante della privacy, che ha bloccato la diffusione delle immagini. Un altro colpo al dolore della famiglia Poggi, già provata da 18 anni di silenzi, processi e incertezze.

Continua a leggere

Cronache

Scippo da 300mila euro a Capri: derubato il barone Darzi, membro della Camera dei Lord

Clamorosa rapina a Capri: il barone britannico Ara Darzi scippato di un Richard Mille da 300mila euro a due passi dalla piazzetta. Indagini in corso.

Pubblicato

del

I più anziani dell’isola non ricordano nulla di simile. A Capri, dove la bellezza e l’esclusività sembrano garantire da sempre una certa immunità, ieri sera è accaduto qualcosa di eccezionale: il barone Ara Darzi, membro della Camera dei Lord britannica e volto noto tra gli habitué dell’isola, è stato scippato del suo orologio di lusso, un Richard Mille dal valore stimato di circa 300mila euro.

L’agguato a due passi dalla piazzetta

Tutto è accaduto intorno alle 22:30, in via Vittorio Emanuele, a pochi metri dalla celebre piazzetta. Darzi, 65 anni, docente universitario e stimato chirurgo del Partito Laburista inglese, stava passeggiando con due amici quando è stato sorpreso da due giovani rapinatori. L’azione è stata fulminea: in pochi secondi gli hanno sottratto l’orologio e si sono dileguati, probabilmente lungo via Krupp per raggiungere Marina Piccola, dove secondo gli investigatori un natante li attendeva per completare la fuga via mare.

Una rapina pianificata nei dettagli

Secondo le forze dell’ordine si tratta di un colpo pianificato. I rapinatori avrebbero pedinato la vittima fin dal suo arrivo sull’isola, studiando movimenti e orari. Il barone Darzi, in vacanza su uno yacht ormeggiato a Capri, ha sporto subito denuncia. Fortunatamente è rimasto illeso, ma l’episodio ha colpito profondamente l’opinione pubblica caprese, per la natura violenta e l’obiettivo scelto: un personaggio di primo piano in visita in uno dei luoghi più sorvegliati del Mediterraneo.

Indagini in corso, si cercano i volti dei rapinatori

Le indagini sono affidate a polizia e carabinieri. Determinanti potrebbero essere le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza presenti sull’isola, tra quelle del Comune e quelle private delle boutique di lusso. Proprio grazie a questi dispositivi gli investigatori sperano di risalire all’identità dei due scippatori, che hanno agito con freddezza e precisione.

Continua a leggere

Cronache

Nozze da sogno a Capri per Rocco Basilico e Sonia Ben Ammar: cerimonia romantica e festa blindata con ospiti internazionali

Rocco Basilico e Sonia Ben Ammar si sono sposati ad Anacapri. Cerimonia elegante, festa con musica popolare, ricevimento alla Certosa di San Giacomo. Ospiti top secret, attesi anche Jeff Bezos e Zuckerberg.

Pubblicato

del

Un fine settimana all’insegna dell’amore, dell’eleganza e della riservatezza ha incorniciato il matrimonio tra Rocco Basilico, 35 anni, chief wearables officer di EssilorLuxottica e amministratore delegato del brand di occhiali di lusso Oliver Peoples, e la modella Sonia Ben Ammar, 26 anni, figlia del produttore franco-tunisino Tarak Ben Ammar, figura nota nell’élite culturale e imprenditoriale internazionale.

Cerimonia ad Anacapri tra tradizione e bellezza

I due giovani si sono uniti in matrimonio sabato pomeriggio nella chiesa di Santa Sofia ad Anacapri, davanti a un centinaio di ospiti selezionati. A celebrare la funzione è stato monsignor Vincenzo Paglia. All’uscita, tra petali bianchi e applausi, ad accoglierli una festa musicale in stile napoletano con tamburelli e melodie popolari, tra cui l’intramontabile ’O surdato ’nnamurato.

Protagonisti sorridenti e coinvolti, gli sposi hanno ballato e cantato insieme agli amici, regalando un’immagine fresca e spontanea di un’unione che ha unito glamour e tradizione. Lui in un completo sartoriale firmato Luca Rubinacci, lei in un abito romantico con maniche a campana e lungo velo in pizzo.

Ricevimento blindato alla Certosa di San Giacomo

Dopo la cerimonia, i neosposi hanno lasciato la chiesa a bordo di una Autobianchi Bianchina cabrio addobbata per l’occasione. Un giro simbolico tra le strade di Capri, con saluti e sorrisi al pubblico, prima di arrivare alla Certosa di San Giacomo, dove si è svolto un ricevimento top secret e totalmente off social.

Una lista di invitati riservatissima

Nonostante l’altissimo profilo della coppia, nessuna foto ufficiale del ricevimento è stata diffusa. Ma le voci sui possibili ospiti circolavano da giorni. Si parlava della presenza di Jeff Bezos e Lauren Sanchez, oltre che di Mark Zuckerberg, che ha rafforzato la sua partecipazione in EssilorLuxottica fino al 3,5% del capitale.

Il profilo di Basilico, il talento nel lusso

Entrato nel colosso dell’occhialeria nel 2013, Rocco Basilico è figlio del finanziere Rocco Basilico e di Nicoletta Zampillo, attuale vedova di Leonardo Del Vecchio. Nel 2016 è diventato CEO di Oliver Peoples, guidando progetti ambiziosi come la collaborazione con Facebook per gli smart glasses e le partnership con Brunello Cucinelli e Roger Federer.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto