Collegati con noi

Esteri

Marocco, minacce degli islamisti contro ragazze belghe volontarie in pantaloncini: “Decapitatele”

Pubblicato

del

Un gruppo di giovani volontarie belghe e’ finito nel mirino degli islamisti del Marocco perche’ “lavorano in calzoncini corti”. Un maestro di scuola elementare ha invitato, dai social, a “decapitare le ragazze” e un senatore del Pjd – il Partito della Giustizia e dello sviluppo, il piu’ conservatore e filoislamista – ha sollevato il caso in parlamento: “Quando mai in Europa si fanno lavori in costume da bagno?”, si e’ chiesto.

Il maestro e’ stato arrestato, mentre il parlamentare ha presentato un’interrogazione al Ministro degli Interni, affinche’ esamini la documentazione e accerti la vera natura dell’iniziativa. I fatti sono accaduti in un paesino sperduto della provincia di Taroudant, nel sud-est del Marocco, ma il caso e’ scoppiato sui social.

Le ragazze, impegnate a costruire una strada, fanno parte di una associazione belga che si chiama Board e che da oltre 14 anni promuove progetti umanitari nel Paese nordafricano. Sono tutte studentesse, che hanno deciso di passare l’estate a fare volontariato. Sotto il sole di questi giorni lavorano in pantaloncini e maglietta, postando su Facebook foto e filmati. Quanto basta per sollevare critiche. Il senatore Ali El Asri ha pubblicato un commento al vetriolo: “Ma quando mai in Europa si fanno lavori di costruzione in costume da bagno?”, ha scritto. Poi, ha insistito: “Tutti sanno come in Europa il tema della sicurezza sul lavoro sia importante: i turisti non si possono avvicinare ai cantieri senza indossare elmetti, vestiti adatti e guanti”. Nel villaggio vicino a Taroudant, ha spiegato ancora il senatore, non esiste il cambio d’abiti per l’estate, perche’ “e’ una zona rurale e conservatrice”. Il maestro elementare ha quindi commentato il post: “Hai proprio ragione, le loro teste dovrebbero essere tagliate in modo che nessuno osi sfidare gli insegnamenti della nostra religione”. L’insegnante e’ stato denunciato per istigazione al terrorismo e arrestato. Il post e’ poi sparito nel giro di 24 ore, ma resta l’interrogazione al ministro. Le ragazze, intanto, sono rientrate in Belgio.

Advertisement

Esteri

Incidente stradale in Egitto, ci sono 9 italiani tra i 46 feriti

Pubblicato

del

Nove cittadini italiani risultano tra le 46 persone rimaste ferite in un incidente d’autobus avvenuto su un’autostrada tra le città di Suez e del Cairo, in Egitto. Lo riportano i media locali. Il quotidiano Al-Ahram afferma che gli altri feriti sarebbero 21 cittadini russi, 11 turchi, tre egiziani e due britannici. Sono stati trasportati negli ospedali di Suez.

Il mezzo si sarebbe ribaltato per cause ancora da accertare. Trasportava 43 turisti e tre lavoratori locali. L’ospedale principale di Suez ha dichiarato lo stato d’emergenza e ha convocato tutto il personale medico a disposizione, secondo le autorità locali. Non risulterebbero comunque feriti in gravi condizioni. La situazione viene seguita dal ministro della Salute egiziano Khaled Abdel-Ghaffar, viene specificato.

Continua a leggere

Esteri

Hezbollah attacca in Galilea, Sinwar ringrazia Nasrallah

Pubblicato

del

Il centro del conflitto mediorientale, mentre a Gaza continua un’emergenza umanitaria senza precedenti, si sposta verso nord, con Israele che allarga sempre più il fronte verso Cisgiordania, Libano e Siria, e gli Hezbollah libanesi sono sempre più coinvolti nello scontro. L’aeronautica militare israeliana ha colpito oggi in modo massiccio vari obiettivi attribuiti agli Hezbollah in Libano (con almeno un morto e 7 feriti, tra cui 4 bambini secondo Beirut) e altri nel sud della Siria dove, secondo il New York Times, domenica scorsa Israele avrebbe usato anche forze speciali per distruggere un impianto per la produzione di missili di Hezbollah vicino al confine libanese, facendo vittime.

Venerdì mattina, in risposta all’attacco israeliano di ieri su Kfar Joz, nel sud del Libano e nel quale sono stati uccisi due combattenti di Hezbollah e un bambino, il movimento filoiraniano ha attaccato una base israeliana in Galilea. In una nota ha affermato di aver lanciato uno “sciame di droni” sulla base Filon a sud-est di Safed, che a loro dire ospita “il quartier generale della 210/a divisione” dell’esercito israeliano. Sostenendo peraltro di aver “causato vittime”, circostanza negata da Israele. Il capo di Hamas, Yahya Sinwar, ricercato numero uno di Israele, avrebbe inviato nei giorni scorsi al leader degli Hezbollah, Hassan Nasrallah, una lettera di ringraziamento e di apprezzamento per il sostegno dato dall’organizzazione filoiraniana libanese dall’inizio della guerra contro Israele.

“La beata processione dei martiri – si legge nella missiva secondo i media israeliani, che citano l’emittente libanese filo-Hezbollah al-Mayadeen – crescerà in forza e in potenza nella lotta contro l’occupazione nazi-sionista”, avrebbe scritto il leader di Hamas, e s’impegna a combattere il “progetto sionista” insieme al resto del cosiddetto asse della resistenza anti-Israele “fino a quando l’occupazione non sarà sconfitta e spazzata via dalla nostra terra e il nostro Stato indipendente con piena sovranità non sarà stabilito con Gerusalemme come capitale”. Non si placano intanto gli attacchi israeliani in Cisgiordania, dove un cecchino avrebbe colpito un membro dello staff dell’Urwa, l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi da tempo nel mirino di Israele che accusa la presenza tra le sue fila di affiliati di Hamas.

La Cisgiordania – ha denunciato l’agenzia, che intanto ha completato con grande fatica la prima fase di un programma antipolio tra i bambini di Gaza – “sta vivendo livelli di violenza senza precedenti, mettendo a rischio le comunità”. A Gaza, secondo l’agenzia palestinese Wafa, oggi sono morti almeno 6 civili in raid israeliani su Rafah e Nuseirat. Mentre a Istanbul è arrivata la salma dell’attivista turca-americana uccisa durante una protesta in Cisgiordania e domani si terranno i funerali.

A Tel Aviv intanto i parenti degli ostaggi continuano a reclamare un cessate il fuoco e la restituzione dei loro cari, mentre anche la Cina, con il ministro della Difesa Dong Jun, ha affermato che “i colloqui di pace e la soluzione politica sono l’unica soluzione” in Palestina come in Ucraina. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha invece riunito alla Moncloa i ministri del Gruppo di contatto arabo-islamico per Gaza alla quale ha partecipato anche l’Alto rappresentante per la politica estera della Ue uscente, Josep Borrell. “La comunità internazionale deve fare un passo decisivo verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente”, ha detto Sanchez, basata sulla soluzione a due Stati. Il Cile infine si è associato all’iniziativa promossa dal Sud Africa contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia per presunto genocidio.

Continua a leggere

Esteri

Usa, uccisi quattro leader dell’Isis in Iraq

Pubblicato

del

Gli Stati Uniti hanno ucciso quattro leader dell’Isis in Iraq alla fine di agosto. Lo afferma il Centcom. “Restiamo impegnati a una sconfitta duratura dell’Isis, che continua a minacciare gli Stati Uniti, i nostri alleati e partner e la stabilità regionale”, ha detto il generale Michael Erik Kurilla, capo del Centcom.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto