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Spettacoli

Maria Esposito, da “scugnizza” a star del piccolo schermo: l’attrice di Mare Fuori si racconta

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Maria Esposito (nelle foto tratte dal suo profilo instagram pubblico), 21 anni, ha un punto di riferimento chiaro: “Il mio mito? Sophia Loren. Mi piacerebbe diventare come lei”. Nata e cresciuta nei Quartieri Spagnoli di Napoli, si definisce una “scugnizza”, ma oggi è uno dei volti più amati della televisione italiana grazie al ruolo di Rosa Ricci, protagonista della serie Mare Fuori, giunta alla sua quinta stagione.

Dal successo in tv al teatro e al cinema

Mare Fuori non è più solo una serie televisiva, ma un vero e proprio fenomeno culturale. Oltre alla fiction, è diventato un musical in dialetto napoletano, diretto da Alessandro Siani, che sta riscuotendo grande successo in tutta Italia. Maria Esposito interpreta ancora il ruolo di Rosa Ricci, che sarà anche protagonista di un film-prequel, Io sono Rosa Ricci, in uscita nel 2025 con la regia di Lyda Patitucci.

Rosa Ricci diventa più matura e consapevole

Nella nuova stagione di Mare Fuori, Rosa Ricci assume un ruolo più maturo e di leadership, seguendo le orme del padre Don Salvatore, interpretato da Raiz. “Cerca alleanze per una leadership femminile, coesa e crudele”, anticipa Maria Esposito, anche se il suo futuro nella serie resta incerto.

Il personaggio è così amato che, a Carnevale, molte ragazze si sono travestite da Rosa Ricci, segno della forte influenza della serie sulla cultura giovanile. L’attrice ha inoltre pubblicato un libro, “Una luce tra i vicoli”, in cui racconta le sue origini e il suo legame con Napoli.

Dai Quartieri Spagnoli al palcoscenico

Maria Esposito è nata e cresciuta tra il mare e il Vesuvio e porta con sé il calore della sua terra: “Mamma casalinga, il mio pilastro, papà impiegato in fabbrica, il mio grande amore”. Il suo sogno di recitare è nato nei vicoli di Napoli, quando lavorava con la sorella in un salone di bellezza e diceva alle clienti: “Un giorno sfilerò sul tappeto rosso”.

A 13 anni ha iniziato a fare provini e si è iscritta a una scuola di recitazione. Il costo delle lezioni era alto, ma suo padre non ha esitato a sostenerla: “Ogni mattina mi lasciava i soldi per il corso. Non ha mai fatto pesare il sacrificio”.

Le difficoltà del teatro e la crescita professionale

Nonostante il successo, Maria Esposito si definisce timida e riservata, molto diversa da Rosa Ricci. Il teatro l’ha messa alla prova: “La sera della prima all’Augusteo ho avuto un blocco, non mi usciva la voce. Poi ho superato la paura”.

Napoli è una città teatrale di per sé, noi napoletani siamo tutti un po’ attori nati, racconta. Il teatro, che l’ha vista protagonista con il musical di Mare Fuori, è diventato per lei una palestra di emozioni e crescita personale.

Mare Fuori 5: dove e quando vederlo

I primi sei episodi della quinta stagione di Mare Fuori saranno disponibili dal 12 marzo su RaiPlay, mentre dal 26 marzo andranno in onda su Rai 2 in prima serata, per un totale di 12 episodi. Inoltre, a partire da aprile, le prime quattro stagioni saranno trasmesse anche su Netflix Mondo.

Il cast include, oltre a Maria Esposito, Carmine Recano (Massimo, O’ Comandante), Lucrezia Guidone (Sofia Durante), Domenico Cuomo (Cardiotrap), Giovanna Sannino (Carmela Valestro), Vincenzo Ferrera (Beppe) e Pino Pagano (Artem).

Il futuro di Maria Esposito

Maria sa che il successo è arrivato grazie all’impegno e alla determinazione: “Se non avessi accettato queste sfide, sarei stata una stupida. Ma se sono qui lo devo ai valori della mia famiglia”, conclude con emozione.

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Musica

Salt-N-Pepa infiammano la Rock & Roll Hall of Fame, tra tributi e grandi assenti

Alla cerimonia della Rock & Roll Hall of Fame di Los Angeles, Salt-N-Pepa conquistano il pubblico con “Push It”. Tributi a Sly Stone e Warren Zevon, ma niente reunion per Outkast e White Stripes.

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Alla Rock & Roll Hall of Fame di Los Angeles, le Salt-N-Pepa hanno scatenato il pubblico con una travolgente versione di “Push It”.
Cheryl “Salt” James, Sandra “Pepa” Denton e DJ Spinderella – prima donna DJ a entrare nella Hall – hanno ricevuto il musical influence award, celebrando le donne nella musica e ricordando la loro battaglia per riottenere i diritti sui master dei loro brani.

“Questo è per ogni donna a cui è stato detto che non poteva prendere un microfono”, ha detto Cheryl James, accolta da una standing ovation.

Il trio ha poi eseguito un medley dei suoi successi: “Shoop”, “Let’s Talk About Sex” e “What a Man”, insieme alle En Vogue, prima di chiudere con “Push It” in un’esplosione di energia.


Outkast emoziona, ma senza reunion

Molti fan speravano nella reunion degli Outkast, ma Andre 3000 e Big Boi si sono limitati a salire insieme sul palco per ricevere l’onore dell’induzione.
Andre ha commosso il pubblico con un discorso improvvisato e pieno di ricordi:

“Le grandi cose nascono in stanze piccole,” ha detto tra le lacrime, ricordando i primi anni ad Atlanta.

Big Boi, invece, ha offerto uno show spettacolare con Tyler, the Creator, JID, Killer Mike, Janelle Monáe e Doja Cat, che hanno ripercorso i successi del duo, da “Hey Ya” a “Ms. Jackson”.


White Stripes, tributo senza reunion

Neanche i White Stripes si sono riuniti, ma la loro assenza è stata compensata da performance memorabili.
I Twenty One Pilots hanno scosso la sala con “Seven Nation Army”, mentre Olivia Rodrigo e Feist hanno eseguito “We’re Gonna Be Friends” in una versione acustica tra il pubblico.
Iggy Pop, che li ha introdotti, ha ricordato il primo incontro con Jack e Meg White:

“Ragazzi adorabili, si capiva che avrebbero fatto strada. E lo hanno fatto.”

Jack White, commosso, ha dedicato il suo discorso all’ex moglie e partner musicale Meg, definendo la loro collaborazione “la cosa più bella che un artista possa vivere”.


Tributi a Sly Stone, Bad Company e Warren Zevon

La cerimonia si è aperta con un tributo a Sly Stone, guidato da Stevie Wonder insieme a Beck, Maxwell, Questlove e Jennifer Hudson, che ha interpretato un’intensa “Higher”.

Mick Fleetwood ha poi introdotto i Bad Company, definendoli “leggende del rock classico”. Il batterista Simon Kirke, unico membro presente, ha suonato insieme a Nancy Wilson, Joe Perry e Bryan Adams, che ha cantato “Can’t Get Enough”.

Momento di grande emozione con David Letterman, che ha introdotto Warren Zevon, ricordando l’amicizia che li legava e la sua ultima apparizione televisiva.

“Warren Zevon è nel mio Rock & Roll Hall of Fame personale,” ha detto Letterman tra le lacrime.

I Killers hanno chiuso il tributo con una versione appassionata di “Lawyers, Guns and Money”.


La serata, trasmessa in diretta su Disney+ e prossimamente su ABC, ha confermato ancora una volta lo spirito immortale del rock e la sua capacità di unire generazioni, suoni e storie diverse sotto un’unica, grande musica.

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Danila Satragno: “De André mi ha insegnato i colori della lingua. Oggi curo le voci dei big della musica italiana”

In una lunga intervista al Corriere della Sera, Danila Satragno racconta il suo percorso: l’incontro con Fabrizio De André, la nascita del metodo Vocal Care e la cura delle voci dei più grandi artisti italiani, da Fedez a Damiano dei Måneskin.

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Tutto è iniziato con un consiglio di Fabrizio De André: «Devi impossessarti dei colori della lingua italiana».
Da quel momento, Danila Satragno, cantante e vocal coach, ha messo da parte il jazz per dedicarsi completamente alla cura delle voci dei più grandi interpreti italiani. Lo racconta in una lunga intervista al Corriere della Sera, spiegando come la lezione di Faber le abbia cambiato la vita.

«Mi ha portato a godere dell’italiano. Mi ha insegnato ad ascoltarmi mentre canto, a improvvisare con la voce come nel jazz. Mi ha parlato dei colori della lingua, e io quei colori li vedo davvero».
Per Danila, ogni voce è un arcobaleno di sfumature: «Il rubino è la voce sensuale, lo smeraldo quella empatica, il diamante la voce assertiva e chiara».


La voce dietro Sanremo

Da anni la Satragno è una figura chiave dietro le quinte del Festival di Sanremo: «L’ultima mano che gli artisti stringono prima di salire sul palco dell’Ariston è proprio la mia», dice sorridendo.
È stata lei, ad esempio, a far incontrare Cristiano De André e Bresh, che nella serata dei duetti hanno emozionato tutti con Creuza de mä.

«Bresh lo seguo da quando ha finito la scuola. Ora non usa più l’autotune. Anche Fedez lo sta abbandonando: credeva di non avere una voce, ma gli ho dimostrato che è un baritono bellissimo».


Il “non metodo” Vocal Care

Il segreto del suo successo è il Vocal Care, un approccio che lei stessa definisce “un non metodo”:
«L’ho costruito pezzo per pezzo per allenare la voce a essere più forte, estesa e comunicativa, senza mai toccare il timbro originale».
Ogni intervento è personalizzato: «Non esistono due voci uguali. Lavoro su concentrazione, motivazione e fiducia».

La Satragno ha iniziato a svilupparlo dopo un grave incidente: «Mi è caduto un pianoforte sul piede. Sono rimasta un anno sulla sedia a rotelle e due con le stampelle. Non riuscivo più a cantare e ho dovuto riabilitare la mia voce. Da lì è nato tutto».


I grandi nomi passati dalle sue mani

Nel suo percorso ha lavorato con alcuni tra i più celebri artisti italiani:
Annalisa, che ha conosciuto a dodici anni; Damiano dei Måneskin, che a sedici voleva mantenere “lo scratch” della sua voce; Jovanotti, salvato durante un tour da oltre settanta date; Giusy Ferreri, rimessa in sesto a poche ore dal Festival; Ornella Vanoni, tornata a cantare tre mesi dopo un’operazione alle corde vocali.

«Ornella ha 91 anni ma ha una voce che in tanti si sognano», dice con ammirazione.

Anche Giuliano Sangiorgi dei Negramaro si affida spesso a lei: «Ha sempre timore dopo l’operazione alle corde vocali, ma lo capisco bene».

E aggiunge un aneddoto su Arisa: «Con lei sono riuscita a far regredire un edema senza farla operare».


“Sento le frequenze che nessun altro sente”

Alla fine, dietro il suo talento c’è qualcosa che va oltre la tecnica:
«Ho un orecchio speciale. Sento le frequenze che nessun altro sente. È il mio dono, ma anche la mia responsabilità».

Un talento unico, quello di Danila Satragno, che trasforma la voce in materia viva. E che, come le ha insegnato Faber, continua a far risuonare i colori della lingua italiana nella musica di oggi.

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Affari Tuoi, Stefano dell’Emilia Romagna vince 80mila euro nella sessantunesima puntata

Grande fortuna per Stefano, concorrente dell’Emilia Romagna, nella sessantunesima puntata di Affari Tuoi condotta da Stefano De Martino: vince 80mila euro complessivi tra pacco e bonus.

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Nella sessantunesima puntata di questa edizione di “Affari Tuoi”, condotta da Stefano De Martino, la fortuna ha sorriso a Stefano, concorrente dell’Emilia Romagna, accompagnato dalla compagna Simona.

La coppia ha scelto di giocare con il pacco numero 9, che hanno deciso di tenere fino alla fine, resistendo alle offerte e alla tensione crescente dello studio.

Il duello finale tra pacchi e l’offerta del Dottore

Al momento decisivo, Stefano si è trovato con due soli pacchi rimasti in gioco: il numero 9 e il numero 3. Dentro uno c’erano 75mila euro, nell’altro 20mila.
Il Dottore ha cercato di tentarlo con un’offerta da 26mila euro, ma il concorrente ha scelto di andare fino in fondo e aprire il suo pacco.

La fortuna premia il coraggio

La scelta si è rivelata vincente: nel pacco numero 9 c’erano proprio i 75mila euro.
A questi si sono aggiunti altri 5mila euro grazie al pacco di Gennarino, portando la vincita complessiva a 80mila euro.

Un’altra serata di emozioni e sorrisi per il pubblico di Affari Tuoi, che continua a regalare colpi di scena e momenti di grande entusiasmo ai telespettatori di Rai 1.

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