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Cronache

Mafia e covid, l’allarme del giudice Maresca: impedire di mettere le mani sui miliardi Ue

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“Le mafie rappresentano un pericolo sempre immanente nel nostro sistema ma soprattutto nella situazione attuale, con la crisi pandemica ed economico sociale che sta accompagnando questa fase del Paese. Gli investimenti che arriveranno e l’utilizzo di fondi per ripartire rappresenta il terreno di cultura delle mafie e cioe’ un luogo e un momento in cui le mafie affileranno le armi, per prepararsi rispetto ad un’occasione che sara’ unica anche per loro, cioe’ quella di intercettare milioni o forse miliardi di euro che arriveranno nel nostro Paese”. Lo ha detto Catello Maresca, sostituto procuratore generale presso la Procura di Napoli, presentando a Roma il “Codice antimafia”, che ha curato insieme all’avvocato penalista Sabrina Rondinelli. “L’esigenza e’ di prepararsi sul fronte tecnico, per fronteggiare l’attacco formidabile che le mafie sferreranno al nostro sistema – ha aggiunto – e’ un’esigenza attuale che deve partire da una considerazione banale ma fondamentale, ovvero la conoscenza, cioe’ la capacita’ di avere strumenti che ci orientino, da cui si possa partire per elaborare nuovi strumenti e metodologie, anche normative che consentano di seguire quello che era il metodo Falcone”. Secondo l’avvocato Rondinelli “il Covid ha colpito anche il settore della giustizia. Nel codice ho ritenuto opportuno inserire anche i provvedimenti di luglio e ottobre nati dall’emergenza epidemiologica che hanno cercato di dare una mano al settore della giustizia. Questo codice, nato per gli operatori del diritto e che vuole essere di facile consultazione, e’ un codice settoriale che racchiude i due codici principali ma anche normative di settore, quella sui collaboratori di giustizia e sugli appalti. E’ chiaro che sicuramente nelle prossime tappe del governo ci saranno altre modifiche, quindi a mio avviso questo e’ un primo prodotto che vuole essere un punto di partenza di altro”.

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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