Beppe Grillo vede salva l’anima del Movimento 5 stelle. “Non esiste un vento favorevole per chi non sa dove andare, ma e’ certo che per chi va controcorrente il vento e’ sempre sfavorevole”, ha scritto il garante sul suo blog, all’indomani della decisione di confermare la regola cardine del limite ai mandati, ultimo dei tanti passaggi turbolenti per un partito che in questi mesi ha subito una scissione, tanti addii, e ora si prepara a una campagna elettorale in solitaria. “Sapevamo fin dall’inizio di dover combattere contro zombie che avrebbero fatto di tutto per sconfiggerci o, ancor peggio, contagiarci – ha aggiunto il comico genovese -. E cosi’ e’ stato: alcuni di noi sono caduti, molti sono stati contagiati. Ma siamo ancora qui, e alla fine vinceremo, perche’ abbiamo la forza della nostra precarieta’: siamo qui per combattere, non per restare, e questa nostra diversita’ e’ spiazzante per gli zombie”. Nella metafora apocalittica in cui rilancia un nuovo anno zero, Grillo ironicamente invita a compiangere “chi di noi e’ caduto e non ha resistito al contagio”, con un poco celato riferimento a chi ha scelto altri percorsi politici. A partire da Luigi Di Maio che ha guidato la diaspora di Ipf, fino a a Federico D’Inca’ e Davide Crippa, che hanno annunciato l’addio dopo oltre dieci anni di militanza perche’ non si riconoscono in questo Movimento, in netto dissenso con la scelta di non sostenere il governo Draghi. Il garante, poi, ha ringraziato “chi di noi ha combattuto e combatte ancora. Per alcuni e’ il tempo di farlo con la forza della precarieta’, perche’ solo cosi’ potremo vincere contro gli zombie, di cui Roma e’ schiava. Onore – ha continuato – a chi ha servito con coraggio e altruismo, auguri a chi prosegue il suo cammino! Stringiamoci a coorte! L’Italia ci sta chiamando”. Intanto i vertici del Movimento si stringono intorno a Conte, respingendo le interpretazioni secondo cui l’epilogo del braccio di ferro sui mandati abbia sancito una sorta di commissariamento del leader. “La deroga solo per alcuni – ha chiarito l’ex premier – rischiava di innescare una logica da ‘fedelissimi di Conte’, mentre io voglio fedelissimi del M5s”. Alla prima campagna elettorale per le politiche da leader, ora e’ immerso nella definizione delle liste, in cui dovrebbe rientrare fra gli altri l’ex sindaco di Torino Chiara Appendino. A inizio settimana e’ atteso il regolamento. Nel 2018 era previsto che potessero candidarsi solo gli iscritti, senza riferimenti all’anzianita’ della ‘tessera’. Se fosse confermato, non sarebbe complicato dal punto di vista regolamentare coinvolgere figure esterne. Come l’ex Alessandro Di Battista. O il giornalista Michele Santoro, “disponibile con tutte le mie conoscenze e capacita’ di comunicazione a dare un contributo”, ma non interessato a “fare il candidato indipendente senza un progetto che guardi al futuro”. Fra gli altri personaggi spesso accostati al Movimento, c’e’ anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sul palco un paio di mesi fa della scuola di formazione del M5s assieme al sociologo Domenico De Masi. “Avremo delle illustri personalita’ che nei rispettivi campi di attivita’ hanno dimostrato di avere piena consonanza con le battaglie del M5s”, ha anticipato Conte. Di sicuro le regole interne del Movimento prevedono una consultazione degli iscritti in Rete. Si sta lavorando per organizzarla nonostante i tempi stretti, ma alcuni nomi dovrebbero essere decisi dall’alto. Il leader sta facendo una serie di riunioni con i gruppi regionali del partito, e sta valutando i nomi di quei parlamentari uscenti che possono essere schierati di nuovo. “E’ la prima volta che si vota d’estate e puo’ succedere di tutto – ha osservato durante una riunione con il M5s Lombardia -. Sono convinto che ancora una volta noi saremo la sorpresa”.