La notizia della designazione come Capitale Italiana della Cultura 2022, assegnata all’isola di Procida nella giornata di oggi, ha fatto passare in secondo piano un’altra felice notizia che ha interessato non solo la città di Napoli, ma tutte le aree che da tempo, per le normative AntiCoVid19, non potevano vedere riaperti i portoni dei loro musei. Un segnale di recupero, un segnale di ritorno alle passeggiate e visite nei luoghi di cultura, un momento di riapertura atteso da troppo tempo, ma finalmente arrivato. I visitatori hanno come lo fu per la passata riapertura, dimostrato grande senso di responsabilità rispettando tutti i principi della normativa. Tutti i Musei, quelli che non avevano giorno di chiusura come Villa Pignatelli e Gallerie d’Italia che riapriranno domani, si sono fatti trovare pronti per questa riapertura e nell’accogliere i visitatori, che complici anche i giorni feriali lavorativi, possono godere di, quelle che ci viene da chiamare, visite personalizzate. Anziani, giovani, single o coppie, con macchine fotografiche, telefonini o tablet, tutti hanno potuto respirare di nuovo le atmosfere museali e dei numerosi siti archeologici aperti in quasi tutte le regioni del meridione. Pompei, Ercolano, Velia, Paestum per restare in regione Campania, ma anche Metaponto, Policoro e il museo Archeologico di Potenza in Basilicata, come in Sardegna le pinacoteche di Cagliari e di Sassari e in Molise il Museo Sannitico di Campobasso, che insieme ai musei della Campania, come Capodimonte, Filangieri e Archeologico sono stati i primi ad essere riconquistati dai visitatori. Nei prossimi giorni, aspettiamo che tutti i cancelli si riaprano, come aspettiamo di veder riaperte le sale cinematografiche e i teatri. Tanti dei siti museali hanno offerto gratuitamente gli ingressi, altri stanno offrendo formule vantaggiose di acquisto card di entrate multiple. E’ come si può immaginare una situazione in continuo cambiamento ed è proprio per questo che il MiBACT ha istituito, sul suo sito, uno spazio per consultare gli aggiornamenti che man mano arrivano dai musei.
https://www.beniculturali.it/evento/aperturamusei
Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
ph. Marzia Caramiello/KONTROLAB
Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Visitatori al Museo Filangieri di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Un immagine del Museo Filangieri di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Un immagine del Museo Filangieri di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Visitatori al Museo Filangieri di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Un immagine del Museo Filangieri di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
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Un immagine del Museo Filangieri di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
ph. Marzia Caramiello/KONTROLAB
Visitatori al Museo Filangieri di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
ph. Marzia Caramiello/KONTROLAB
Visitatori al Museo Archeologico Nazionale di Napoli nel primo giorno di riapertura dopo due mesi di inattività causata dalle norme anticontagio CoVid19. Tutti i musei delle aree gialle sono stati autorizzati ad aprire e riprendere le loro attività interrotte in questo periodo.
ph. Marzia Caramiello/KONTROLAB
Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse,
Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES.
Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli.
Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli.
Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it
E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International.
Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.
Una donna di 66 anni è stata uccisa a colpi di mazza da baseball questa mattina intorno alle 9.30 in centro a Salsomaggiore Terme, paese della provincia di Parma. La vittima, di nazionalità straniera, è stata aggredita dal marito che l’ha colpita più volte al corpo e alla testa. Soccorsa dal 118, la donna sarebbe morta sul posto. Il marito è stato fermato dai carabinieri e si trova in caserma a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il presunto autore del femminicidio è stato fermato da una carabiniera libera dal servizio. La militare, richiamata dalla richiesta di aiuto della vittima, è intervenuta da sola. Ha bloccato l’uomo, poi è stata coadiuvata dalla pattuglia del radiomobile di Salsomaggiore immediatamente sopraggiunto. Il tempestivo intervento non è bastato a salvare la vita della 66enne.
Si chiama Meena Kumari, 66 anni, di nazionalità indiana, la donna uccisa dal marito questa mattina intorno alle 9.30 nel centro di Salsomaggiore Terme (Parma). Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe aggredito la donna in casa, di fronte anche ad alcuni familiari, e la vittima, nel disperato tentativo di salvarsi, sarebbe poi scesa in strada per chiedere aiuto. L’uomo l’avrebbe però raggiunta e continuato a colpirla sino a ucciderla.
Primo interrogatorio in carcere per Filippo Turetta che all’inizio si è avvalso della facoltà di non rispondere e si è messo a piangere poi ha confermato quanto aveva detto alla polizia tedesca sull’omicidio di Giulia Cecchettin rendendo dichiarazioni spontanee al gip di Venezia Benedetta Vitolo. A spiegarlo ai giornalisti è stato il legale di Turetta, l’avvocato Giovanni Caruso: Turetta ha detto, ha “ritenuto doveroso rendere dichiarazioni spontanee con le quali ha sostanzialmente confermato le ammissioni fatte alla polizia tedesca”. Cioè aveva ammesso sostanzialmente di aver ucciso Giulia e di non avere avuto il coraggio di togliersi la vita. Si tratta di dichiarazioni di conferma come le ha chiamate il legale di Turetta.
Due agenti della Polfer aggrediti e feriti con un coltello da un extracomunitario nei pressi della stazione di piazza Garibaldi a Napoli. L’episodio risale a ieri sera e viene riferito dalla Federazione Sindacale di Polizia che esprime solidarietà ai colleghi vittime dell’aggressione. “Gli agenti – rende noto Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato – sono stati allertati perché l’uomo stava creando problemi fuori da un locale e, quando sono intervenuti, ha improvvisamente tirato fuori un coltello scagliandosi contro di loro”. Uno dei due agenti ha riportato ferite lievi a una mano, l’altro è stato raggiunto alla spalla e ne avrà per una ventina di giorni dato che il fendente ha interessato il muscolo. L’aggressore ha tentato di fuggire allontanandosi dalla stazione ma è stato rintracciato poco dopo dai poliziotti della Squadra Volante e arrestato.
“Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai due colleghi rimasti feriti ieri sera a Napoli – prosegue il sindacalista – e auguriamo loro una pronta guarigione. Un ennesimo grave episodio che testimonia l’assoluta centralità del lavoro degli operatori in uniforme, sempre presenti e sempre pronti a fronteggiare pericoli subdoli e continui cui, senza di loro, sarebbero esposti i cittadini”. “La funzione delicatissima e assai pericolosa a difesa della sicurezza e dell’incolumità altrui – prosegue – continua a richiedere ai colleghi in ogni parte del territorio e in qualsiasi contesto sacrifici importanti in termini di impegno, professionalità e salute, che meritano il fondamentale riconoscimento della collettività e soprattutto della politica”.
“Ora confidiamo in un giudizio rapido e severo – commenta Mauro di Giacomo, segretario Fsp Napoli -, perché non si vanifichi il valido intervento dei colleghi e, soprattutto, perché non rimanga impunita una condotta gravissima. Perché questo significherebbe sottovalutare, per non dire ignorare, il sacrificio di quelli che, per garantire la sicurezza altrui, mettono continuamente la propria vita a rischio”.