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L’Unione europea esulta per l’Italia: sconfitta la Brexit

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Giocare gli Europei in casa e’ una cosa. Giocarli contro l’Italia nell’anno della Brexit decisamente un’altra. Devono essersene accorti gli inglesi ieri sera quando, favoriti per la vittoria e sospinti dal tempio di Wembley colmo di tifosi oltre i limiti del Covid, piu’ che in undici contro undici si sono trovati in undici contro il resto d’Europa. Che fosse piu’ di una partita di calcio lo avevano gia’ detto tutti, ma quando l’ultimo rigore dei Tre Leoni e’ finito tra i guanti di Gigio Donnarumma il boato di un intero Continente e’ diventato frastuono di caroselli, grida di gioia, mani ad applaudire la vittoria azzurra. A suggellare sul campo la rivalsa su decenni di integrazione mai veramente andata a genio a Londra e anni, questi ultimi, di una rottura dolorosa per entrambe le sponde della Manica. Nella notte magica dell’Italia di Roberto Mancini non c’e’ stato un solo italiano esule in qualche angolo del Continente che non si sia sentito il custode dell’orgoglio europeo. E non c’e’ stato un europeo che non sia sentito almeno un po’ – come ha sintetizzato il vice presidente della Commissione Ue, Margaritis Schinas – un fratello d’Italia e d’Europa. Cosi’ Bruxelles, che dell’intera Ue racchiude ogni nazionalita’, e’ diventata, in un’istantanea su Twitter offerta dal commissario italiano Paolo Gentiloni, “tutta tricolore”. Con la leader tedesca Ursula von der Leyen che gia’ prima del match aveva fatto sapere che il suo cuore batteva per gli azzurri e, all’indomani della riscossa – con tanto di maglietta italiana con il numero 27 regalatale proprio ieri nella sua trasferta a Fossoli, vicino Carpi, per la commemorazione del 77/o anniversario dell’eccidio nazista di 67 internati politici – non poteva che riaffermare la sua felicita’ per il risultato portato a casa dalla nazionale. Una felicita’ che si e’ materializzata anche tra i piu’ stretti collaboratori del commissario Ue per il Mercato interno, il francese Thierry Breton, che sul volo di rientro da una missione diplomatica in Senegal hanno celebrato la vittoria ricevendo un telegramma dal comandante che recitava: “Ciao equipaggio. L’Italia vince dopo 5 rigori a testa. Alcuni dei rigori non erano per smidollati. Smile”. Dal cielo alla terra, l’elettricita’ della vittoria di Wembley si e’ propagata ovunque. A Parigi la festa e’ durata fino all’alba, mentre nelle edicole arrivavano i quotidiani L’Equipe e Le Parisien con le loro prime pagine dai titoli “Invincibili” e “Forza Italia! Trionfo al termine della notte”. A Berlino l’estate si e’ trasformata in “un’estate italiana” come quella della colonna sonora di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato grazie a una nazionale che ha “aggiunto bellezza” ad Euro2020, ha scritto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, congratulandosi con il suo omologo Luigi Di Maio. La cancelliera Angela Merkel ci ha tenuto a fare “gli auguri alla squadra e a tutto il Paese” tramite il suo portavoce per un torneo definito “favoloso”, e il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung ha esaltato “lo spirito” mostrato dai ragazzi di Mancini, che “e’ esattamente quello di cui ha bisogno l’Europa”. Per restare unita ed esorcizzare la Brexit una volta per tutte. Negando, almeno per ora, al calcio di prendere dimora lontano dai confini comunitari.

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Esteri

Kiev, 9 morti in attacco a base flotta russa del Mar Nero

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Almeno 9 persone sono morte e 16 sono rimaste ferite in seguito all’attacco di ieri delle forze ucraine contro il quartier generale della Flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, nella Crimea occupata: lo ha detto il capo dell’intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, a Voice of America. Tra i feriti, ha sottolineato, ci sono anche generali russi.

“Tra i feriti c’è il comandante del gruppo, il colonnello generale (Olexandr) Romanchuk, che è in condizioni molto gravi”, secondo Budanov. “Il capo di Stato Maggiore, il tenente generale (Oleg) Tsekov, non è cosciente. Il numero dei feriti tra i militari regolari che non sono dipendenti del quartier generale è ancora in fase di determinazione. Si tratta del personale militare in servizio, di sicurezza e così via: (questi) non sono inclusi nella lista che ho annunciato” .

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Genova, pienone al Salone nautico, barche per tutte le tasche ma poco inquinanti

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Il Salone Nautico di Genova è un appuntamento irrinunciabile sia per il mercato internazionale della nautica e per gli appassionati del mare, come dimostra l’attenzione riservata alle 63. edizione dal governo intero, a partire dalla premier Giorgia Meloni. Com’è giusto che sia per un comparto economico florido, per un’industria nautica che è simbolo del bello e del fatto bene che va a gonfie vele.

I primi giorni di apertura, il salone chiude il 26 settembre, hanno fatto registrare già il pienone, i nuovi maxi yacht, gioiello della cantieristica italiana hanno fatto bella mostra lungo i moli del porto, sulla terrazza, all’inaugurazione si sono alternati – accolti dal sindaco di Genova, Marco Bucci, con il presidente della Regione Giovanni Toti, l Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il Presidente di Confindustria Nautica, Saverio Cecchi, il Vice Presidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (in video collegamento), il Ministro della Difesa, Guido Crosetto (con un video messaggio), il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida, il Ministro per le Politiche del Mare, Nello Musumeci, il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, e il Presidente di ENI, Giuseppe Zafarana. Giorgia Meloni ha fatto un giro nel salone elogiando la capacità del comparto: “Ringrazio questo comparto: quando si hanno aziende che riescono a raccontare e produrre l’eccellenza italiana come il settore nautico dando lavoro a maestranze italiane e producendo una filiera che dà lavoro a oltre 200 mila lavoratori,  ha detto la Presidente del Consiglio, facendo attenzione alla nostra tradizione e che produce per 7 miliardi di euro, e fanno un pezzo delle risorse che l’Italia può spendere. Quindi è il governo che deve venire qui e avere l’umiltà e dire grazie per quello che il settore ha raccontato” .

Un valore importante quelloi dell’industria nautica per l’economia italiana e il suo potenziale effetto trainante, che il Governo si è impegnato a sostenere a pieno titolo velocizzando anche la burocrazia nell’approvazione di leggi e codici.

Come ha spiegato Saverio Cecchi, Presidente di Confindustria Nautica. “Le stime del nostro Ufficio Studi sull’andamento dell’industria nautica nel 2022 si sono rivelate corrette: il comparto ha addirittura superato la soglia dei 7 miliardi di euro di fatturato, un valore mai toccato prima“.

Impressionanti i numeri di questa edizione 2023: sono 1.043 brand espositori, con un incremento del 4,5% rispetto al 2022, e oltre 1.000 imbarcazioni in mostra, con lunghezze che variano da 2 a 40 metri, inclusi 143 nuovi posti barca grazie all’apertura di nuovi canali.

 

 

E una grande attenzione alla sostenibilità: in questo il primato tocca sicuramente a Suzuki Marine con i suoi motori puliti: proprio nello stand della casa giapponese particolarmente attiva in questo campo, la conferenza stampa di chiusura del Raid “Mediterraneo Pulito”, un mix di navigazione lungo costa e in mare aperto, affrontata da nove equipaggi del Club del Gommone di Milano che si sono alternati a bordo di “Green” – il RIB Master 630 messo a disposizione da Master Gommoni motorizzato con un fuoribordo Suzuki DF140B – per girare attorno alla nostra Penisola, da Genova a Venezia, comprendendo Corsica, Sardegna, parte della Sicilia e le coste croate.

Atlante Z340-Suzuki

Suzuki ha presentato anche un nuovo package ufficiale con l’ATLANTE Z340, un’imbarcazione napoletana prodotta da Ugo Lanzetta motorizzato con una coppia di DF350AMD. Si tratta di un’imbarcazione adatta anche alla famiglie, dalla linea moderna, molto compatta e soprattutto con grande abitabilità e spazi addatti alla gita in mare ma anche a qualche viaggio più impegnativo. La coppia di motori con cui è equipaggiata ha performance eccezionali, unite a consumi contenuti e soprattutto ad emissioni contenute.

 

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Cronache

Ancora scosse di terremoto nei Campi Flegrei, paura e scuole evacuate

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Paura nella zona dei Campi Flegrei a Napoli per un’altra scossa avvertita distintamente dalla popolazione. A differenza del terremoto del 7 settembre scorso quando il sisma si verificò di sera, questa volta alle 11,02 un evento di magnitudo 3 subito seguito da un altro di 2,5, con epicentro nella zona della Solfatara, a un chilometro di profondità, ha provocato momenti di preoccupazione tra i genitori degli alunni che erano a scuola. E due istituti, secondo quanto si è appreso, sono stati infatti evacuati a Pozzuoli per alcuni minuti. I docenti hanno fatto uscire gli studenti alla scuola media Giacinto Diano, in via Solfatara, come previsto dal protocollo predisposto per l’emergenza e li hanno trattenuti nel cortile.

Sono stati portati fuori dall’aula per un po’ di tempo anche i bimbi della scuola materna ed elementare San Giuseppe, anch’essa in via Solfatara. La scossa è stata avvertita non solo a Pozzuoli ma anche nei quartieri vicini della zona occidentale di Napoli come Agnano, Bagnoli e Fuorigrotta. Non sono stati segnalati danni. Il 12 settembre era stata avvertita una scossa di magnitudo 2.3 alle 4,28 mentre un evento che aveva preoccupato particolarmente la popolazione si era registrato il 7 settembre scorso con uno sciame sismico di magnitudo superiore a 3. “Non c’è al momento nessun dato precursore di un’eruzione imminente dei Campi Flegrei e si continua a rilevare un fenomeno di bradisismo in atto”, ha detto appena due giorni fa Francesca Bianco, direttrice del dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologi.

Secondo il sindaco della città metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, “le tante scosse creano ovviamente preoccupazione fra le persone ma ricordo che la zona dei Campi flegrei è tra le più monitorate al mondo e gli indicatori non ci dicono che ci sono rischi nel breve-medio termine. Noi ci prepariamo sempre meglio e si sta lavorando su una revisione dei piani di evacuazione e dei piani di gestione”. Nei giorni scorsi il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, incontrando i sindaci flegrei, ha proposto obiettivi su cui lavorare: un Piano di analisi della vulnerabilità del territorio, finanziato dalla Protezione civile nazionale; un Piano della comunicazione alla popolazione; l’aggiornamento del Piano di emergenza e delle vie di fuga, anche con apposite esercitazioni periodiche, con una verifica della rete infrastrutturale. Intanto, è stato firmato dal presidente della Toscana Eugenio Giani lo stato di emergenza regionale in seguito al sisma che lo scorso 18 settembre ha interessato il territorio della Città Metropolitana di Firenze nella zona del Mugello, al confine con l’Emilia Romagna: epicentro della scossa di magnitudo 4.9 Marradi.

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