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Cronache

Luigi Riello, Pg di Napoli: la Chiesa vieti i sacramenti ai camorristi

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 “La Chiesa dovrebbe negare i sacramenti ai camorristi”. Lo ha chiesto il procuratore generale della Corte d’ Appello di Napoli Luigi Riello, intervenendo al convegno sull’atteggiamento di fronte ai clan organizzato dall’arcivescovo Domenico Battaglia alla Facolta’ Teologica dell’Italia Meridionale. Riello ha rilanciato la polemica sulla presenza in una parrocchia di Marano (Napoli) di due piccoli quadri donati dal boss Lorenzo Nuvoletta, morto nel 1994 e fatti rimuovere da mons. Battaglia. “Non abbiamo bisogno dei Don Abbondio – affermo’ il pg a gennaio – provocando la reazione di alcuni sacerdoti, tra i quali il parroco del Parco Verde di Caivano, don Maurizio Patriciello. “Le chiacchiere sulla camorra hanno stancato – ha detto oggi Riello- i don Abbondio ci sono, e quello che stava a Marano certamente lo era. Ha tollerato per 30 anni la presenza in chiesa dei quadri donati da Nuvoletta”. “Come ci sono stati i Falcone ed i Borsellino – ha proseguito – ci sono stati i don Puglisi ed i don Diana, ma non dobbiamo nasconderci dietro di loro”, ha concluso tra qualche dissenso. Preoccupata l’analisi del procuratore di Napoli Giovanni Melillo: la pandemia e, adesso, la guerra sono “fattori di espansione delle reti criminali”, ed ulteriori danni deriverebbero da una possibile “distribuzione a pioggia” dei contributi del Pnrr. Il rischio e’ il rafforzamento di “blocchi sociali che adottano regole di convivenza molto lontane da quelle dello Stato” . “Anche per i bonus edilizi – ha detto Melillo – ci sarebbe voluta una griglia selettiva in grado di prevenire gli abusi che stanno falcidiando la distribuzione di quelle risorse”. Il procuratore ha descritto la “compattezza” dei due cartelli camorristici dell’ “Alleanza di Secondigliano” e dei Mazzarella che dominano su una rete di piccole organizzazioni satelliti. “Nel primo – ha rilevato – in 30 anni non c’e’ stata alcuna rottura, e neanche un collaboratore di giustizia”. Il convegno ha accolto, oltre alle testimonianze dei magistrati inquirenti, quelle dei responsabili della Squadra Mobile, del Ros dei Carabinieri, dei Gico della Guardia di FInanza, e di giornalisti. Le conclusioni sono state affidate a don Luigi Ciotti. “Perche’ la camorra non uccida Napoli” era il tema voluto da mons. Battaglia. Il profilo emerso e’ quello di una Chiesa che, di fronte alla criminalita’ organizzata, rinuncia alle categorie teologiche di peccato e di conversione, e si affianca allo Stato per contrastare una camorra nemica della convivenza civile.

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Cronache

Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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