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Cronache

Luigi Di Maio a San Gregorio Armeno fra applausi, selfie, la ricerca della statuetta per Grillo e il ricordo della “manina” galeotta

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Quando è arrivato nella stradina dei pastori sembrava una giovane rock star: applausi scroscianti, decine e decine di selfie. Luigi Di Maio è giunto in via San Gregorio Areno fendendo la folla dell’8 dicembre, quando la stradina stretta e lunga è strapiena e per ogni passo ci vogliono da 5 a 10 minuti, una croce anche per la Protezione civile…Ma gli impegni governativi hanno consentito a Luigi Di Maio una passeggiata solo nel giorno più affollato dell’anno.

 

Un giretto, un saluto agli artigiani e poi il vice presidente del consiglio è entrato nella bottega di Genny Di Virgilio, l’autore della famosa manina, quella che modificò il testo del decreto legge fiscale…

Di Maio ha fatto quattro chiacchiere con Genny Di Virgilio: “Con la ‘manina’ hai spaccato”, gli ha detto, “non si parlava d’altro”, poi ha fatto una foto di rito con la statuetta che il giovane artigiano gli ha dedicato ed ha chiesto anche il pastore di Beppe Grillo. A proposito non sappiamo se è riuscito ad acquistarla, nel senso che Di Virgilio non ce lo ha voluto dire. Quando è uscito altri applausi, altri selfie.

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Santanchè, la ministra va a processo a Milano con l’accusa di falso in bilancio

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La ministra del Turismo Daniela Santanchè, con altre persone, è stata rinviata a giudizio dalla gup Anna Magelli per false comunicazioni sociali in merito al caso Visibilia, una delle società del gruppo da lei fondato e dal quale ha dismesso le cariche. Quello che si aprirà a Milano è il primo processo che la senatrice dovrà affrontare in qualità di imprenditrice. Il suo avvocato,  Nicolò Pelanda,  spiega che la Santanchè “confidava in un esito diverso, ma un po’ ce lo aspettavamo, per questo la decisione ci lascia l’amaro in bocca”.

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Sfuggì all’arresto a novembre, ‘scissionista’ preso a Barcellona

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Era sfuggito all’arresto lo scorso 12 novembre, Antonio Pompilio, 48 anni, arrestato la scorsa notte dai Carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli, con la collaborazione della D.C.S.A., del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, di Europol e del Raggruppamento Operativo Speciale. Pompilio è stato rintracciato dalle forze dell’ordine a Barcellona (Spagna) e la notifica del provvedimento emesso dal gip di Napoli è avvenuta con il supporto in fase esecutiva del personale dell’Udyco – Policia National di Madrid. In quell’indagine la direzione distrettuale antimafia di Napoli ha contestato a, vario titolo, a 33 indagati, i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’essere composta da più di dieci persone, dalla disponibilità di armi e dall’aver favorito il clan camorristico “Amato-Pagano”, i cosiddetti scissionisti, che opera tra Scampia, a Napoli, nei comuni del Napoletano di Melito e Mugnano e che ha la sua base logistica a Gricignano d’Aversa (Caserta).

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Bancarotta, cinque misure cautelari dopo scomparsa imprenditore

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Cinque persone sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare eseguite da Guardia di Finanza e carabinieri di Brescia nell’ambito di un’inchiesta del pm dell’ antimafia di Brescia Teodoro Catananti relativa alla scomparsa di Pasquale Lamberti. Si tratta di un imprenditore svanito nel nulla il 3 luglio del 2021 da Besate nel Milanese. L’uomo era sparito dopo aver lasciato un messaggio nelle note del cellulare in cui indicava cinque presunti responsabili della sua sparizione. Dalla scomparsa sono iniziate le indagini che hanno portato alla luce presunti reati fiscali. I cinque raggiunti da provvedimento – di cui due in carcere e due ai domiciliari – sono residenti a Milano, Sondrio, Monza e Taranto, e nei loro confronti è stato disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per oltre 650.000 euro.

Alcuni indagati sono ritenuti “prossimi a contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista, e avrebbero acquisito, tramite una società svizzera, la proprietà di un’azienda bresciana operante nel settore zootecnico, depauperandola del proprio capitale e quindi determinando una procedura fallimentare” spiegano gli inquirenti. Secondo le indagini il gruppo – tra cui un commercialista di Monza – avrebbe acquistato beni immobili destinati a persone legati da relazioni familiari, avrebbero utilizzato di auto di lusso e acquisito disponibilità finanziarie su carte di credito prepagate rilasciate da una piattaforma finanziaria svizzera. Oltre ad aver dissipato il patrimonio della società, si sarebbero avvalsi di finanziamenti garantiti dallo Stato pari a oltre 1.700.000 euro e ottenuto un anticipo di crediti commerciali presso istituti bancari originati da fatture per operazioni “inesistenti”, per un valore di circa 400.000 euro”. La Procura di Brescia ha inoltre emesso un sequestro preventivo d’urgenza su somme di denaro e disponibilità finanziarie pari complessivamente a oltre due milioni e mezzo di euro e sulle quote di una società coinvolta.

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