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L’ufficio indagine di Federcalcio invece di pensare a Inter Napoli e a Mazzoleni apre una indagine su De Laurentiis

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È un mondo del calcio che si copre di ridicolo. Con un morto e tutto quello che è accaduto a San Siro, la Procura della Figc è al lavoro su fascicoli aperti per le dichiarazioni sugli arbitraggi fatte dai presidenti del Genoa, Enrico Preziosi (contestò la direzione di gara della partita all’Olimpico con la Roma), e del Napoli, Aurelio De Laurentiis (che alla vigilia della sfida con l’Inter ha polemizzato per la designazione di Mazzoleni). A queste indagini si aggiungerà nelle prossime ore un fascicolo sulle recenti dichiarazioni sul tema arbitraggi del opresidente del Torino, Urbano Cairo.

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Giancarlo Magalli: le sue memorie e una vita nello spettacolo

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Giancarlo Magalli  (nella foto di Imagoeconomica in evidenza), volto storico della televisione italiana, racconta di come ormai tutti sembrino essere diventati “raccontatori”. «Una volta si diceva che chi sapeva fare le cose le faceva, chi no, le raccontava», spiega ironicamente. Oggi, però, c’è un grande interesse per le memorie delle persone come lui, che hanno vissuto a contatto con il mondo dello spettacolo italiano.

Cinecittà e i primi passi nel cinema

Nato nel 1947, Magalli ha vissuto nel pieno del periodo d’oro di Cinecittà. Suo padre, ispettore di produzione, lo portava sui set cinematografici, permettendogli di conoscere leggende come Errol Flynn e Ava Gardner. Racconta un aneddoto di quando, ancora bambino, il regista Alessandro Blasetti lo voleva accanto ad Aldo Fabrizi in un film, ma lui, vedendo Fabrizi, rispose prontamente: «Io co’ quello non ci vado a passeggio!».

La magia di Totò e gli incontri con i grandi del cinema

Giancarlo Magalli non poteva non essere affascinato dal cinema. Racconta dei suoi incontri con Totò, che anche se quasi cieco, diventava un altro davanti alla macchina da presa. Un ricordo speciale è legato alla generosità di Totò: «Ogni mattina usciva di casa con una mazzetta di banconote per aiutare qualche napoletano disoccupato».

Ma non solo. Magalli ha conosciuto anche Vittorio De Sica, un altro grande del cinema italiano. De Sica, preoccupato per il futuro artistico del figlio Manuel, chiese a Magalli di aiutarlo a sfondare nel mondo della musica, pur avendo meno fiducia nelle potenzialità dell’altro figlio, Christian De Sica, che avrebbe poi trovato il suo successo.

La carriera in radio e televisione

Il debutto di Magalli non fu davanti alle telecamere, ma in radio. Lavorò come autore, in un’epoca in cui le parole erano attentamente censurate. Un esempio curioso? Termini come “piedi” dovevano essere sostituiti con “estremità”, e “sudore” diventava “traspirazione”. Questo non scoraggiò Magalli, che in diretta disse: «Sono arrivato a estremità e sto traspirando!».

Il successo con “Pronto, Raffaella?” e la svolta a mezzogiorno

Uno dei momenti più significativi della carriera di Magalli fu quando contribuì al lancio di “Pronto, Raffaella?” nel 1983, un programma che rivoluzionò la fascia oraria del mezzogiorno in Rai. Con il tempo, la trasmissione divenne un punto di riferimento e ospitò persino figure di spicco come Nilde Iotti.

La malattia e il valore dell’amicizia

Giancarlo Magalli ha affrontato anche momenti difficili, come la diagnosi di un linfoma non-Hodgkin, che inizialmente gli aveva lasciato solo due mesi di vita. Grazie alle cure e alla forza d’animo, è riuscito a combattere la malattia. Non tutti gli amici, però, sono rimasti vicini in quel periodo. Solo alcuni, come Tiberio Timperi e Max Tortora, lo hanno sostenuto.

Rapporti con Adriana Volpe e il lungo contenzioso

Di recente, si è concluso il lungo contenzioso tra Magalli e Adriana Volpe, sua ex collega a “I fatti vostri”. L’accusa riguardava un post considerato sessista, e Magalli ora dovrà pagare una multa e un risarcimento. Tuttavia, dopo tante udienze, i due si sono abbracciati, mettendo fine alle tensioni. «Abbiamo persino scherzato sull’idea di fare un programma insieme», conclude Magalli, sollevato.

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Musk compra voti a Trump: 47 dollari per incentivare l’iscrizione al voto

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Comprare il voto è illegale, sia in Italia che negli Stati Uniti. Negli USA, oltre a non poter comprare voti, è vietato anche pagare qualcuno per iscriversi alle liste elettorali. Tuttavia, un’iniziativa lanciata da Elon Musk (nella foto Imagoeconomica in evidenza) a sostegno di Donald Trump sta sollevando interrogativi sulla sua legittimità. Il miliardario americano ha promesso un incentivo di 47 dollari per chi si iscrive alle liste elettorali in alcuni Stati chiave.

L’iniziativa di America Pac

L’iniziativa parte da America Pac, un’organizzazione a sostegno di Trump che sta investendo decine di milioni di dollari per promuovere la sua candidatura. L’offerta è valida in 7 Stati decisivi per le elezioni, tra cui Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, North Carolina, Georgia, Arizona e Nevada. Chi si iscrive alle liste elettorali o chi firma una petizione a sostegno del Primo e Secondo Emendamento della Costituzione americana (che garantiscono la libertà di parola e il diritto a portare armi) riceverà un premio di 47 dollari.

L’iniziativa si concluderà il 21 ottobre, data entro la quale scadranno i termini per l’iscrizione al voto in molti Stati. Tuttavia, l’incentivo ha suscitato domande sui suoi aspetti legali e sull’effettivo impatto sulla campagna elettorale.

Elon Musk e le strategie elettorali “non tradizionali”

Non è la prima volta che Musk lancia iniziative controverse. Alcuni vedono questa proposta come una delle tante mosse estemporanee del magnate, che spesso cerca di attirare attenzione sui social, in particolare sulla sua piattaforma X (ex Twitter), che conta oltre 200 milioni di follower. Altri, invece, la considerano parte delle cosiddette “strategie non tradizionali” della campagna di Trump, come il ricorso a migliaia di avvocati pronti a contestare l’esito delle elezioni o il cambiamento delle procedure di voto.

Ma perché proprio 47 dollari? Secondo alcune interpretazioni, il numero sarebbe un riferimento al fatto che Trump sarebbe il 47esimo presidente degli Stati Uniti, qualora vincesse le elezioni.

Questioni legali e raccolta di dati

L’iniziativa di Musk non prevede un pagamento diretto per l’iscrizione al voto. Chi partecipa, infatti, riceve il compenso per aver firmato una petizione. Tuttavia, l’intento dell’operazione è chiaro: spingere più persone a registrarsi nelle liste elettorali in Stati strategici per Trump. Questo ha sollevato non solo preoccupazioni etiche, ma anche dubbi sull’acquisizione dei dati personali dei partecipanti. Per firmare la petizione, infatti, è necessario fornire tutte le proprie informazioni, che potrebbero essere utilizzate per scopi politici o di marketing.

In passato, sostenitori di Trump come il conduttore Tucker Carlson avevano promosso app per facilitare l’iscrizione al voto, richiedendo anch’esse la fornitura di dati personali. Queste pratiche mettono in evidenza la sempre più stretta connessione tra politica, tecnologia e utilizzo dei big data nelle campagne elettorali.

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Giuseppe Conte tra due fronti: tensioni con Beppe Grillo e sfide per le liste in Emilia-Romagna

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Giuseppe Conte (nella foto di Imagoeconomica in evidenza) si trova a giocare una doppia partita in questo periodo cruciale per il Movimento 5 Stelle (M5S). Da un lato, si intensifica il confronto con il fondatore Beppe Grillo, dall’altro, si avvicina una resa dei conti per la composizione delle liste elettorali per le Regionali in Emilia-Romagna.

Il nodo delle liste in Emilia-Romagna

Nella giornata di ieri, Giuseppe Conte ha ricevuto a Roma il candidato governatore dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, per discutere della presenza di Italia Viva nelle liste elettorali. Nonostante l’incontro si sia concluso con una “fumata nera”, de Pascale appare fiducioso che si possa raggiungere un compromesso. Il dialogo con i Cinque Stelle emiliani è avviato da tempo, e, anche se Conte ha insistito sul veto contro la presenza di Italia Viva nella coalizione, trapela cauto ottimismo. Si sta infatti lavorando a una lista civica che potrebbe includere anche i renziani.

La nuova frattura con Beppe Grillo

A rendere più tesa la situazione all’interno del Movimento 5 Stelle è Beppe Grillo, che ha recentemente attaccato la governatrice sarda Alessandra Todde, considerata vicina a Giuseppe Conte. In un post pubblicato sul suo blog dal titolo provocatorio “Chiudete i ventilatori che c’è vento”, Grillo ha ironizzato sulle politiche energetiche adottate dalla giunta Todde, criticando la moratoria di 18 mesi sulle rinnovabili. Grillo, in modo sarcastico, ha dichiarato: «Finalmente un po’ di verità su questo ambientalismo da strapazzo: ci vuole il carbone!».

Un attacco contro Conte?

Nel Movimento, molti vedono l’attacco di Grillo come un tentativo di colpire direttamente Giuseppe Conte. Il fondatore ha puntato sulla transizione ecologica, una battaglia storica per il M5S, accusando implicitamente la giunta di non rispettare pienamente gli ideali del movimento. Tuttavia, i sostenitori di Conte hanno difeso la posizione della Sardegna, sottolineando gli investimenti di un miliardo di euro per le comunità energetiche e gli impianti fotovoltaici.

Tensioni interne nel M5S

Lo scontro tra Grillo e Conte sta amplificando le tensioni interne al M5S, coinvolgendo anche figure di rilievo come Virginia Raggi. Recenti indiscrezioni, rilanciate da Adnkronos, suggeriscono che la Raggi sarebbe la mente dietro gli attacchi contro Conte, accusa che l’ex sindaca di Roma ha prontamente smentito. «Non ho mai partecipato a giochi di palazzo e non intendo farlo ora», ha dichiarato Raggi.

Il ritorno di Luigi Di Maio

A complicare ulteriormente la situazione è il ritorno di Luigi Di Maio, che ha lanciato una frecciatina a Conte, affermando: «Se ha l’ambizione di tornare a Palazzo Chigi, è chiaro che Elly Schlein ha un problema». Una dichiarazione che evidenzia come la lotta per la leadership all’interno del centrosinistra sia ancora aperta e che la figura di Conte continui a essere divisiva.

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