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Ludovica Nasti e Claudia Gerini, futuro e presente del cinema: sono loro le mattatrici dell’Italian Movie Award

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Claudia Gerini e Ludovica Nasti, il presente e il futuro del cinema italiano sullo stesso palco dell’Italian Movie Arena della Cartiera di Pompei. Una bambina e una mamma, due donne, protagoniste della terza giornata dell’Italian Movie Award, il Festival del cinema italiano all’estero che quest’anno è alla sua XI edizione.

 

Italian Movie Award. Il direttore artistico del Festival Carlo Fumo intervista la protagonista de “L’Amica Geniale” Ludovica Nasti, talento emergente del cinema italiano a 13 anni ancora da compiere

Ludovica Nasti, reduce dal successo globale de “L’Amica Geniale” prodotta dalla Rai e dal colosso Usa Hbo per la regia di Saverio Costanzo è considerata il talento emergente.

Italian Movie Arena della Cartiera di Pompei. Grande successo di pubblico alla terza soirée per la presenza di Ludovica Nasti e Claudia Gerini

Attrice strutturata, brillante, comica, drammatica, capace di calarsi con una naturalezza degna di una diva del cinema in ogni parte che accetta di interpretare, Claudia Gerini invece ha fatto tutto nella sua vita di artista, recitato con i migliori attori, con i migliori registi, i migliori produttori. Lei è la migliore attrice dell’anno del cinema italiano. Questi i due premi assegnati nella terza serata della XI edizione dell’Italian Movie Award. 

Le due donne protagoniste dell’Italian Movie Award. Claudia Gerini e Ludovica Nasti

In questo momento la Gerini si gode il successo di “A Mano Disarmata” per la regia di Claudio Bonivento. Lei è la protagonista, ovviamente. E interpreta il ruolo di una giornalista coraggiosa, capace col suo racconto di puntare un faro sulle attività criminali delle famiglie mafiose del litorale romano, gli Spada e i Casamonica. “Questa volta recitavo la parte di una donna coraggiosa, una giornalista vera, ancora e sempre in campo, sempre sul pezzo, Federica Angeli del quotidiano la Repubblica. Non era semplice riportare sul grande schermo – spiega la Gerini sul palco dell’Italian Movie Award al regista Carlo Fumo e al giornalista Paolo Chiariello che la intervistavano – le paure, la forza, il coraggio di Federica di raccontare, di non piegare mai la schiena davanti ai mafiosi, di non riconoscere mai la loro autorità criminale. Se ci sono riuscita è perché ho vissuto per qualche giorno con Federica Angeli e la sua famiglia a Ostia, lei è stata spesso sul set e dunque ho potuto godere dei suoi preziosi consigli su quello che poteva essere il mood, il sentimento che lei provava in certi contesti”. 
L’attrice romana non nasconde il suo amore per Napoli e i napoletani. “Scorre sangue napoletano nelle mie vene, mio nonno, il papà di mia madre era un Cecere, era di Afragola. E allora non posso non amare Napoli, io che sono nata a Roma, sono romana de Roma e sono arrabbiata per il modo in cui è tenuta oggi una città così bella” spiega Claudia Gerini. E al direttore artistico Carlo Fumo, Claudia Gerini confessa la sua voglia di “fare politica”. Candidarsi a sindaca di Roma, chiede Fumo? “Perchè no, se me lo chiedono. Scherzi a parte, vorrei che ci fosse qualcuno che si impegnasse per Roma, che prendesse decisioni per cambiare il corso della storia recente di Roma” argomenta la Gerini, che s’infervora quando le chiedono della mafia a Roma, della sporcizia per le strade di Roma. “Roma merita altra classe dirigente, gente all’altezza della storia della città più bella del mondo” conclude la Gerini, premiata con l’Italian Movie Award come migliore attrice. A premiarla Ludovica Nasti, una sorta di passaggio generazionale, anche se Claudia Gerini ha ancora moltissime cose da dire, da dare e da fare nel mondo del cinema “compreso fare qualche film dove sono regista ed interprete, perchè dopo tantissimi lavori fatti, oramai credo di essere matura ed adatta anche ad interpretare questo ruolo, cioè stare anche dietro la macchina da presa. Se trovo un bel progetto, lo voglio realizzare” conclude Claudia Gerini.
Ludovica Nasti, invece, è stata premiata come talento emergente del cinema italiano. Ed è stato emozionante ascoltare questa ragazzina rispondere con garbo, con intelligenza, profondità e con un eloquio semplice ed assai efficace a tutte le domande del direttore artistico del Festival Carlo Fumo davanti ad una platea di oltre 400 persone assiepate nella Italian Movie Arena.
Ludovica era disarmante sul palco mentre raccontava del suo straordinario successo mondiale. “La mia vita non è cambiata per niente. Vado a scuola, ho le mie amiche di sempre con le quali mi diverto, vado a prendere un gelato, gioco a calcio nel “Napoli Dream Team” come attaccante e centrocampista, sono tifosissima del Napoli, amo Insigne e Mertens e adoro la signora Sophia Loren” dice proprio così, la signora Sofia Loren. Anche Ludovica, non sarà per caso, è nata a Pozzuoli, come l’ultima diva vivente del cinema mondiale. Sembra una ragazza avveduta di trent’anni, e invece Ludovica compirà 13 anni il prossimo 26 settembre e dice che senza la mamma, il papà, l’aiuto dei suoi fratelli e la sua addetta stampa, non potrebbe fare tutto quello che riesce a fare in questo momento. “Continuo a divertirmi con Saverio (nrd: il regista de “L’Amica Geniale” Saverio Costanzo), ho partecipato ad un altro film, “Rosa, Pietra e Stella”, sono entrata nel cast di “Un Posto al Sole”, mi hanno scelto per interpretare “Anna Frank” in un altro lavoro molto bello” dice questa brillante attrice di Pozzuoli, nata in una casa a poche centinaia di metri dove nacque la mitica Sofia Loren.
Nella terza serata dell’Italian Movie Award il presidente della giuria della “Short Social World Competition 2019”, il giornalista e scrittore Paolo Chiariello, ha anche premiato il miglior cortometraggio tra gli 80 lavori arrivati al Festival da ogni parte del mondo. Quest’anno i giurati e i ragazzi della Italian Media Academy del Festival hanno scelto “Serà Nuestro Secreto” del regista spagnolo Sergi Gonzalez Fernandez.

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Esteri

Napoletano catturato dai soldati ucraini: costretto a battermi per Russia

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In video sostiene di essere stato costretto a combattere per la Russia, Gianni Cenni, il pizzaiolo napoletano di 51 anni catturato dalle forze speciali ucraine a Kharkiv, in Donbas. A renderlo noto è Repubblica. Nelle immagini che stanno circolando sui social e di cui scrive il quotidiano, Cenni sostiene di essere stato “mobilitato illegalmente in Russia per combattere in Ucraina” e di volere tornare in Italia. Il 51enne alcuni anni fa si è trasferito in Russia: a Samara, viene riportato, aveva lavorato come pizzaiolo anche in un locale del console onorario della città che si affaccia sulle sponde del Volga. In Italia è stato però condannato due volte: la prima per omicidio, reato per il quale ha scontato la pena. Questa vicenda risale al 1999: Cenni lavorava come guardia giurata a Milano. La seconda condanna invece è di molestie sessuali ai danni di una bimba di 7 anni, figlia di parenti della sua compagna dell’epoca. Le violenze sarebbero state commesse tra il 2010 e il 2012. Questa condanna, invece, non l’ha scontata in quanto, nel frattempo, Cenni si era allontanato dall’Italia.

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Ambiente

Assalto Vespa orientalis, 40mila alveari distrutti

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I cambiamenti climatici hanno modificato il comportamento del calabrone orientale, insetto autoctono che fino a pochi anni fa viveva in perfetto equilibrio ambientale con le api, diventato oggi una vera e propria specie aliena. La Vespa orientalis è infatti diventata aggressiva, invasiva e famelica, tanto da aver distrutto fino a 40mila alveari in Lazio, Molise e Campania. Ma la sua espansione non si ferma a queste tre regioni del Centro Sud, da tempo viene avvistato in Friuli Venezia Giulia, Marche, Liguria, Toscana e Sardegna, predilige per ora la costa tirrenica a quella adriatica e le città. A Roma la scorsa estate le incursioni dell’insetto mangia-api hanno distrutto gli alveari realizzati sulla terrazza del ministero dell’Agricoltura. Alveari che sono stati poi ripristinati. Complici le temperature più calde dei centri urbani, ma anche la facilità di trovare fonti di cibo, come i mercati alimentari o i rifiuti che si trovano all’aperto.

A lanciare l’allarme è il segretario generale di Miele in Cooperativa, associazione nazionale alla quale aderiscono le principali associazioni di apicoltori delle tre regioni colpite, Riccardo Terriaca. Al momento mancano ancora, si sottolinea, strategie e tecniche mirate a contenere questo insetto velenoso che può arrivare a 3 centimetri di lunghezza. “È un’ennesima calamità a fronte alla quale siamo disarmati, non essendo disponibili strumenti e tecniche di contrasto alle aggressioni”, afferma Terriaca, secondo il quale è indispensabile che il mondo della ricerca impegni risorse umane e finanziare per studiare il problema con un approccio pragmatico per dare delle risposte. Nel definire la Vespa orientalis una sorta di ‘specie aliena in patria’, gli esperti ammettono che al momento c’è poco da fare.

“Contrariamente alla Vespa velutina sulla quale c’è una direttiva Europea e un progetto dedicato del Crea, non abbiamo strumenti e tecniche di contrasto specifiche – spiega Laura Bortolotti, prima ricercatrice del Crea AA, Agricoltura Ambiente – il problema è che essendo una specie autoctona fino ad ora non è stato possibile inserirla in una black list e proprio per questo siamo in contatto con l’Ispra per mettere a punto una strategia per combatterla”. Gli apicoltori possono difendersi solo con protezioni da mettere sull’entrata degli alveari, si va da delle trappole ad esca alle arpe elettriche, dispositivi costituiti da un telaio che tiene tesi dei fili elettrici scoperti, su cui passa corrente a bassa tensione che stordisce l’insetto; vengono posizionati con una distanza tale che lasciano indenni le api. “Abbiamo però scoperto – conclude la ricercatrice – che la Vespa è intelligente, dotata di una certa memoria in grado di scoprire questi trucchi e quindi di evitarli”. L’insetto ha un ciclo di vita che va dalla primavera all’autunno sempre più inoltrato proprio per le temperature miti ed è in grado di cibarsi perfino delle api in volo, oltre a fare razzia all’interno degli alveari, distruggendoli. Danni che si manifestano con elevata mortalità delle api, ma anche con un diffuso indebolimento degli alveari e dunque riduzione della produzione di miele e maggiori costi da sostenere per curare gli alveari indeboliti, con le cosiddette nutrizioni di soccorso.

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Scandalo scommesse: arrestato il difensore del Siviglia Kike Salas

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Il difensore centrale del Siviglia Kike Salas è stato arrestato ieri dalla Polizia Nazionale con l’accusa di aver manipolato il risultato delle partite della sua squadra, causando deliberatamente cartellini gialli per favorire scommesse illecite. L’indagine, condotta dal tribunale di Morón de la Frontera, mira a chiarire le responsabilità del calciatore e dei suoi presunti complici nell’ambito di un reato di frode.

Secondo quanto riportato da El Confidencial, l’arresto è avvenuto in seguito a sospetti di comportamenti illeciti durante le partite ufficiali della Liga nella scorsa stagione. Il calciatore avrebbe accettato di forzare ammonizioni per permettere a persone a lui vicine di vincere denaro tramite scommesse. Due altre persone, appartenenti alla cerchia di fiducia di Salas, sono attualmente sotto inchiesta per il loro presunto coinvolgimento.

Nonostante l’arresto, Kike Salas ha rilasciato una dichiarazione davanti al giudice e successivamente ha partecipato regolarmente agli allenamenti con i suoi compagni di squadra. La situazione resta però delicata, con la possibilità che emergano ulteriori coinvolgimenti e che vengano incriminate altre persone.

MARCA ha riferito che LaLiga ha intenzione di presentarsi come parte attrice nel procedimento legale, dimostrando l’impegno dell’organizzazione nel combattere la corruzione e garantire l’integrità del campionato. Questo scandalo rappresenta un grave colpo per il Siviglia e per il calcio spagnolo, gettando ombre su un campionato che ha sempre cercato di mantenere un alto livello di trasparenza e correttezza.

L’evoluzione dell’indagine sarà seguita con grande attenzione, poiché le implicazioni di questo caso potrebbero avere ripercussioni significative non solo per il calciatore coinvolto ma anche per il mondo delle scommesse sportive e per la reputazione del calcio spagnolo.

Secondo le indiscrezioni di questa sessione di calciomercato Kike Salas era nel mirino della Lazio che avrebbe voluto portare in biancazzurro il calciatore.

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