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Cronache

Lucano resta in esilio,confermato il divieto di dimora

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Resta l’esilio da Riace per Mimmo Lucano, coinvolto in un’inchiesta della Procura di Locri nell’ambito della quale, nel 2018, furono disposti per lui gli arresti domiciliari, poi revocati. Il provvedimento restrittivo fu sostituito dal Tribunale della liberta’ di Reggio Calabria, pochi giorni dopo l’emissione, col divieto di dimora per Lucano a Riace, il centro della Locride che ha reso famoso nel mondo per il suo modello di accoglienza dei migranti. Un provvedimento che Lucano ha sempre ritenuto piu’ afflittivo dell’arresto perche’ lo ha costretto ad allontanarsi dal suo paese e dalla comunita’ di migranti che lo ha sempre circondato di grande affetto . I giudici del riesame di Reggio Calabria, secondo quanto si e’ appreso stamattina, hanno rigettato una nuova istanza dei difensori di Lucano per la revoca del divieto di dimora. La richiesta era motivata dal fatto che Lucano non e’ piu’ sindaco, ne’ e’ stato rieletto in Consiglio comunale, e non puo’, dunque, reiterare i reati che gli vengono contestati. Motivazioni che il Tribunale della liberta’ ha ritenuto, evidentemente, insufficienti per revocare il provvedimento, confermando quindi l’esilio da Riace per “Mimmu ‘u curdu”, come qualcuno, con una punta di ironia, ha soprannominato Lucano. La conferma del divieto di dimora e’ arrivata nel giorno della prima udienza a carico di Lucano ed di altre 26 persone, tra cui la compagna dell’ex sindaco, Tesfahun Lemlem, per i presunti illeciti legati alla gestione dello Sprar di Riace. Il processo, dopo la presentazione di alcune eccezioni preliminari da parte della difesa, e’ stato aggiornato al 17 giugno. Lucano, davanti al Tribunale di Locri, ha trovato ad accoglierlo un gruppo di persone, alcune delle quali provenienti da altre regioni, che hanno voluto manifestargli ancora una volta il loro affetto. “La conferma del divieto di dimora – ha detto l’ex sindaco parlando con i giornalisti – equivale ad una pena subita prima del processo”. A proposito del quale Lucano ha commentato: “Ribadisco che il mio non e’ un processo politico. Ma questa storia c’entra molto”. A Lucano, la folla di sostenitori che ha atteso la sua uscita dal palazzo di giustizia dopo la conclusione dell’udienza, sono stati rivolti applausi e grida d’incitamento. Molti hanno voluto abbracciarlo. L’ex sindaco di Riace ha ringraziato e si e’ commosso, come gli capita sempre in questi casi. Intanto, nel corso dell’udienza di oggi, Ministero dell’Interno e Prefettura di Reggio Calabria hanno confermato la loro richiesta di costituirsi parte civile nel processo.

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Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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Cronache

Per i Ponti 16 milioni di partenze e 5,5 miliardi di spesa

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Quasi 16 milioni di partenze e una complessivamente circa 5,5 miliardi di euro: è il bilancio sui ponti di primavera fatto dall’Osservatorio Turismo Confcommercio in collaborazione con Swg. Un 1 milione di turisti faranno un viaggio di 6 pernottamenti o più a destinazione, unendo quindi le due festività. Se poi il meteo si stabilizzasse, in particolare per quel 30% circa che punta alle località balneari, questi valori potrebbero crescere ulteriormente, sfiorando i 20 milioni di partenze per circa 6 miliardi in termini di spesa.

Resta assolutamente maggioritaria, nel panorama complessivo dei due ponti, la scelta di strutture turistico ricettive per i pernottamenti a destinazione: tra il 55% e il 60% a seconda del periodo preso in considerazione, anche se, per quello del 1 maggio, raddoppia la percentuale di coloro che optano per affitti brevi (dal 6% al 12%).

La Festa della liberazione – che cade di giovedì e quindi configura un ponte particolarmente allettante – vedrà oltre 9 milioni di italiani in viaggio, circa un milione in più dello scorso anno, confermando quindi la buona performance della domanda interna di turismo che, da febbraio, sembra avere superato la fase di “stanca” che l’aveva contraddistinta per buona parte del secondo semestre dello scorso anno. Abbastanza concentrata la scelta delle destinazioni, con il 31% che opta per località della costa e un ulteriore 31% che punta invece a borghi, città e città d’arte, mentre 1 italiano su 10 preferisce la montagna.

Ma soprattutto, nel confronto con lo stesso periodo del 2023, aumenta di ben 6 punti percentuali la schiera di coloro che si spingono al di fuori della propria regione, restando comunque in Italia (il 47%) o andando all’estero (17%). Positive anche le previsioni per il ponte del primo maggio con quasi 7,5 milioni di italiani in viaggio, un milione dei quali però, come detto, in vacanza già dal 25 aprile.

Qui pesa di più, almeno per il momento, la variabile delle condizioni metereologiche: un’incertezza che si riversa sulla scelta delle destinazioni, con quelle balneari che scendono lievemente, passando al 26%, mentre borghi, città e città d’arte totalizzano complessivamente un 22%, 9 punti in meno del ponte della liberazione; terza tipologia di destinazione, le località di campagna, con una componente rilevante di seconde case, che realizza il 14% delle preferenze.

Stabile la montagna. Anche in questo caso aumenta, rispetto all’anno scorso, il raggio di spostamento degli italiani in viaggio: si riduce infatti di 12 punti percentuali (dal 51% al 39%) la quota di chi resterà vicino a casa o, comunque, nella propria regione, e aumenta di 14% quella di chi si recherà all’estero.

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Campi Flegrei, la terra trema ancora, epicentro a Bacoli

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Continuo a tremare la terra nei campi Flegrei: magnitudo 2.1, epicentro a Bacoli alla profondità di poco più di 2 km. Anche ieri erano state registrate delle scosse a Pozzuoli, poco più che strumentali ma pure avvertite dalla popolazione. Paura ma nessun danno. Pochi hanno deciso di scendere in strada anche a causa del maltempo che ha imperversato per tutta la notte con piogge forti e temporali.

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