Collegati con noi

Sport

Lo United di Ronaldo ribalta e beffa una grande Atalanta

Primo tempi di grande calcio dell’Atalanta,ma poi lo United di Ronaldo la ribalta Pasalic-Demiral in gol, poi i Red Devils fanno 3-2

Pubblicato

del

L’Atalanra accarezza per piu’ d’un’ora la vetta solitaria del girone F di Champions, con una grande partita all’Old Trafford, il ‘teatro dei sogni’. A risvegliarla ci pensa un Manchester United in crisi si, ma piena di campioni. In testa Cristiano Ronaldo, che a 9′ dalla fine di testa coronoa la rimonta dei Red Devils, da 0-2 a 3-2. Pasalic sblocca la prima volta all’Old Trafford e Demiral (sostituito da Lovato al rientro dal tunnel) ci mette la testa saltando con la coscia destra contusa, ma al rientro dal tunnel il trio da rimonta Rashford-Maguire-Ronaldo ha la meglio su una squadra in calo proiettando in testa quella di Solskjaer, abile a uscire alla distanza e con piu’ ricambi all’altezza. La partenza dell’Atalanta  era stata subito sparata, a dispetto delle tante assenze. Muriel, sostituto di Zapata, l’escluso allo start come Pogba, viene murato da Wan-Bissaka (4′) sul la di Ilicic, stessa sorte (10′) per Bruno Fernandes, smorzato da Freuler nel tentativo dalla lunga accompagnato da Greenwood e Rashford con la complicita’ di Ronaldo. Al quarto d’ora, la felice intuizione del fuoriclasse sloveno trova Zappacosta pronto al servizio dal fondo per la spaccata del croato in area piccola: e’ 0-1.

A blindare il vantaggio ci pensa Musso, alzando in corner al ventesimo la botta mancina di Fred, agevolata dalla torre di Fernandes su pallone dal fondo dell’ex bomber juventino. Un forcing a intermittenza, quello di casa, che al 26′ non spaventa il portiere ospite, essendo CR7 troppo defilato, per venire frustrato dall’inzuccata perentoria del nazionale turco, decisissimo nel correggere nel 2-0 il primo corner di Koopmeiners dalla destra. A 4′ dalla pausa Muriel conclude molle dalla lunetta, liberato dal duo Ilicic-Koopmeiners, ma si sbaglia anche di la’: ancora Fred (44′) allarga solo soletto il possibile dimezzamento dello score su tocco del suo trequartista, Rashford invece taglia a destra scheggiando l’incrocio opposto (46′) sulla sventagliata di Bruno Fernandes, stavolta dalle retrovie.

Nella ripresa il cambio obbligato (esordio in Europa dell’ex Hellas) vede la sequela al centro della difesa di Palomino e subito il doppio pericolo Cristiano-Rashford, ma sull’ennesimo servizio di Fernandes pesano Musso e la mira storta. All’ottavo, comunque, il centrocampista avanzato un tempo blucerchiato intercetta un passaggio all’indietro di Ilicic aprendo a Rashford il piattone a fil di palo lontano che riapre la sfida: e’ 1-2. Cinque minuti ed e’ lo stesso legno a impedire il 2-2 di McTominay a rimorchio di Greenwood. Il break Koopmeiners-Zapata porta al tiraccio da lontano di Maehle (15′), quello Fernandes-Ronaldo (19′), in piena area, costringe Musso alla smanacciata sul sinistro a incrociare.

Al 26′ e’ De Gea, di piede e di guantoni, a opporsi ai sinistri di Zapata, lanciato dall’out da Zappacosta, e Malinovskyi dalla distanza. Gol sbagliato, 2-2 preso, dal capitano inglese, appostato davanti al secondo palo, approfittando del velo di Cavani sugli sviluppi del sesto angolo dello United a dieci dal 90′. Koopmeiners non sfrutta il retropassaggio di Duvan e Bruno Fernandes (35′) sbatte su Musso rientrando sul sinistro, ma CR7 prende l’ascensore chiamatogli da Show e la remuntada e’ completa. Bergamaschi, seguiti da 600 tifosi, agganciati a quota 4 punti dal Villarreal. Per la qualificazione agli ottavi Champions e’ tutto aperto.

Advertisement

Cronache

Morto Mattia, calciatore s’era sentito male in campo

Pubblicato

del

Aveva appena fatto un tiro in porta, poi si è messo la mano sul petto ed è crollato a terra durante la partita di ieri pomeriggio del campionato di Eccellenza toscana tra Lanciotto e Castelfiorentino United a Campi Bisenzio (Firenze). Mattia Giani, 26 anni, attaccante della squadra in trasferta, è morto questa mattina all’ospedale di Careggi. Il suo cuore aveva smesso di battere per alcuni minuti, le condizioni erano subito apparse gravissime. Il primo a soccorrerlo il massaggiatore del Castelfiorentino che ha iniziato le manovre rianimatorie, poi c’è stato l’intervento del 118 e il trasporto disperato in ospedale.

Però proprio sui tempi dei soccorsi da parte del sistema di emergenza c’è chi avanza dubbi. Secondo ricostruzioni, non ci sarebbe stata un’ambulanza allo stadio. Il capogruppo delle liste di centrodestra Paolo Gandola a Campi chiede di “verificare se i soccorsi del 118 siano stati tempestivi”. Giorgio Mulé, vicepresidente della Camera e deputato Forza Italia, annuncia un’interrogazione perché “allo stadio di Campi Bisenzio c’era un defibrillatore ma pare non fosse a bordo campo come doveva”. La senatrice di Iv Daniela Sbrollini ha annunciato un’interrogazione al ministro Abodi per far luce sui “casi di malori in campo in particolare nei campionati minori” che si sarebbero “moltiplicati”.

“Ieri si è accasciato in campo N’Dicka della Roma ma ricordiamo tutti Astori e Morosini. Fino a quale limite sono portati i giocatori negli allenamenti? Come avvengono realmente le visite mediche? Esiste un percorso di assistenza?”. Intanto per Mattia Giani è stato disposto il riscontro diagnostico. La sua morte ha sconvolto il mondo dello sport toscano e italiano a poche ore dal malore, fortunatamente senza conseguenze, di Evan N’Dicka durante Udinese-Roma. Il presidente della Figc Gravina ha disposto un minuto di raccoglimento prima dell’inizio delle gare su tutti i campi in programma oggi e per il fine settimana. Giani, era di Ponte a Egola (Pisa) e aveva dedicato una parte della vita al calcio.

La sorte ha voluto che la partita di ieri fosse quella del rientro sui campi di gioco dopo un brutto infortunio. Era cresciuto nelle giovanili dell’Empoli e poi in quelle del Pisa. Nella sua carriera ha indossato la maglia di Grosseto, Real Querceta e Tuttocuoio giocando anche in serie D. Cordoglio anche dalla Fiorentina, dal Pisa e dall’Empoli. Era un conoscente stretto di Gianluca Mancini, difensore toscano della Roma e della Nazionale che sui social ha manifestato la sua vicinanza per l’accaduto con un “Ciao Matti”. Il sindaco Simone Giglioli del suo comune, San Miniato, paragona la vicenda alle “tragedie di Morosini e Astori”, il dolore di vedere ragazzi che trovano la morte nel campo da gioco è una tragedia nella tragedia”.

Continua a leggere

Sport

Ndicka dimesso e a Roma nuovi test, club ‘trauma toracico’

Pubblicato

del

Evan Ndicka torna a casa e la grande paura di ieri sera si trasforma in un lungo sospiro di sollievo. Il centrale giallorosso è stato dimesso oggi dopo il ricovero d’urgenza all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine a seguito del malore avuto al 72′ di Udinese-Roma. Una fitta al petto che ha spaventato tutti. Ma già le prime visite svolte al suo arrivo in ospedale avevano escluso che fosse in pericolo di vita, quelle sostenute questa mattina invece hanno fugato ogni dubbio circa eventuali complicazioni che potevano emergere.

Il giocatore, infatti, ha passato la notte in modo tranquillo, aspettando l’ok per le dimissioni. Il bollettino medico è stato poi affidato al club giallorosso che parla di un quadro clinico compatibile con un “trauma toracico con minimo pneumotorace sinistro”. Dunque nessun infarto o problema cardiaco come scongiurato dagli esami primo e secondo livello che escludono la presenza di patologie cardiache. A Roma sosterrà ulteriori accertamenti, ma oggi è ancora difficile delineare dei tempi di recupero che saranno stimati con più precisione nei prossimi giorni.

Nel frattempo da ieri sera il difensore continua a ricevere l’abbraccio dei suoi compagni di squadra, accorsi in ospedale prima di rientrare nella capitale. E c’era chi come Aouar aveva già detto alla società di voler restare al fianco del difensore, salvo poi venir rassicurato dai dirigenti dopo che la Ceo, Lina Soulokou, il tecnico De Rossi e capitan Pellegrini erano riusciti a parlare con Ndicka che aveva confermato di sentirsi bene. Fino a poco prima delle dimissioni, a fare compagnia al calciatore c’era il difensore e connazionale ivoriano Hassane Kamara. E se il presidente del Coni, Giovani Malagò, si complimenta con tutti per la gestione dell’emergenza, il n.1 dell’Aia parla di “un bel momento di sport” fra le due squadre.

Non manca però qualche polemica, come quella nata dal tweet di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato. “Questi episodi sono troppo frequenti e va fatta chiarezza sulle dimensioni numeriche e sulle cause”, il post su X che ha chiamato la replica del professor Burioni che ha definito il comportamento del senatore “irresponsabile”, aggiungendo che “i numeri sono concordi nell’escludere qualunque correlazione tra vaccinazione e malori cardiaci”. Mentre la senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini, vuole presentare un’interrogazione al ministro Abodi sul caso Mattia Giani, il calciatore del Castelfiorentino venuto a mancare, e quanto successo a Ndicka.

Continua a leggere

Sport

Gudmundsson e Ikoné, il Genoa frena la Fiorentina

Pubblicato

del

La Fiorentina deve ancora rinviare l’appuntamento con la vittoria che le manca in campionato dal 2-1 sulla Lazio datato 26 febbraio: contro il Genoa la squadra di Vincenzo Italiano non è riuscita ad andare oltre l’1-1 raggiunto nella ripresa con Ikoné. Il francese, a digiuno da febbraio, ha rimediato alla rete del solito Gudmundsson realizzata su rigore alla fine del primo tempo: per Gilardino, alla prima da allenatore al Franchi e tra i candidati per la panchina viola in caso di addio del collega, si allunga la striscia positiva in trasferta con 3 vittorie e 5 pareggi nelle ultime ultime 9 gare.

Mentre Italiano ritrova un punto in A dopo due ko di fila e comunque l’obiettivo è andare avanti nelle coppe: giovedì ci sarà il ritorno dei quarti di Conference con i cechi del Viktoria Plzen (andata 0-0), fra una settimana la semifinale di ritorno di Coppa Italia a Bergamo con l’Atalanta battuta 1-0 all’andata. I viola sono partiti senza Nico Gonzalez (dentro Ikoné), Arthur, Milenkovic e Biraghi cui è stato preferito Parisi. In mediana Bonaventura rientrato dopo la botta alla caviglia, in attacco conferma per Belotti anche per l’indisponibilità di Nzola. Nel Genoa Gilardino ha lasciato all’inizio in panchina Retegui nonostante fosse al rientro dopo la squalifica: al suo posto Ekuban sostenuto da Messias e Gudmundsson. Difesa confermata, a centrocampo fiducia all’ex Badelj. La gara è stata preceduta da un minuto di raccoglimento per le vittime dell’esplosione nella centrale idroelettrica di Suviana, per lo stilista Roberto Cavalli noto tifoso viola e per il giovane calciatore di Eccellenza Mattia Giani scomparso per un malore nel corso di una partita.

Le prime occasioni sono state del Genoa sceso in campo con personalità: ci ha provato Messias, poi due volte Ekuban sul quale si è fatto trovare pronto Terracciano. La Fiorentina con la sua manovra spesso elaborata ha reagito con Beltran dalla distanza e soprattutto con Belotti che al 26′ ha trafitto Martinez: l’ex giallorosso ha esultato ma la rete è stata annullata dal Var per un millimetrico fuorigioco. Dal possibile vantaggio la squadra di Italiano si è trovata sotto poco prima dell’intervallo: da un errore di Quarta è scaturita l’azione che ha provocato il fallo di rigore di Parisi su Ekuban, l’arbitro non ha avuto dubbi e Gudmundsson dal dischetto non ha fallito. Liguri avanti ma senza più Messias che, dopo una botta, ha chiesto il cambio: dentro Thorsby.

La Fiorentina ha iniziato la ripresa a caccia del pareggio che dopo 9′ ha trovato con Ikonè di testa su assist di Bonaventura. A quel punto Italiano, dopo Arthur, ha inserito Gonzalez, Mandragora e Kouamé centravanti (fuori Sottil, Beltran e Belotti), Gilardino ha risposto inserendo Spence, Haps e Retegui (per Ekuban) e proprio l’italo-argentino, strattonatosi con Kayode, ha chiesto il rigore che prima è stato assegnato, poi tolto tra le proteste rossoblù dopo check Var e revisione dell’arbitro al monitor. Il risultato è rimasto in bilico fino all’ultimo anche se nessuna delle due squadre ha creato vere e proprie occasioni. Per il Genoa continua il digiuno di vittorie al Franchi che dura dal ’77. Per la Fiorentina prosegue quello di successi in questo 2024: appena tre in 19 gare fra campionato e coppe.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto