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L’Italia di Mancini ribalta pure la Bosnia con due prodezze di Insigne e Verratti

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L’Italia vola nel girone per gli Europei: all’Allianz Stadium di Torino cala il poker in rimonta sulla Bosnia, piazzando il gol vincente al 41′ st, firma di Verratti su assist di Insigne, l’autore del gol del pareggio, uno splendido destro al volo che aveva annullato l’allungo degli ospiti siglato dal romanista Dzeko. Risultato finale 2-1, e un allungo sulla rivale pericolosa che sa tanto di qualificazione a Euro 2020 gia’ ipotecata. La classifica dice infatti che Bosnia e Grecia sono a 8 punti di distanza, all’inseguimento degli azzurri restano la Finlandia (-3) e l’Armenia (-6).

La Bosnia, gagliarda e coriacea, ha ceduto questa sera solo alla fine: andata in vantaggio, e’ poi sempre riuscita a tenere sotto pressione la difesa azzurra. Ma l’Italia di Mancini e’ piaciuta, per il carattere e anche per il gioco. E ha chiuso la serie dei pareggi per 1-1 nel capoluogo piemontese (allo Stadium o al Grande Torino), di cui i due molto amari contro Spagna e Macedonia sulla strada persa per i Mondiali del 2018. Nello stadio della prima uscita in Italia degli azzurri targati Mancini, un anno fa contro l’Olanda, la Nazionale inseguiva una vittoria per allungare il passo nel girone di qualificazione agli Europei, condita dal bel gioco, secondo l’impostazione data dal ct. L’ostacolo era la Bosnia di Dzeko e Pjanic, seguita da migliaia di tifosi, che hanno riempito tutta la curva Nord dell’Allianz Stadium, dopo un pomeriggio di rumorosa attesa nel centro di Torino. Azzurri con il capocannoniere dell’ultimo campionato Quagliarella dal 1′ al centro dell’attacco, al posto del granata Belotti, con Bernardeschi a destra e Insigne a sinistra; centrocampo di gran tecnica fondato sul trio Verratti-Jorginho e Barella, difesa con i centrali della Juventus Bonucci e Chiellini, Mancini ed Emerson esterni. Partenza lanciata degli azzurri: destro di Quagliarella (3′), appena fuori.

Jorginho e Verratti costruiscono e cercano di inventare, ma la Bosnia con orgoglio e senza andare troppo per il sottile tiene botta con disinvoltura. Bonucci salva in scivolata su Besic, che fa dannare la retroguardia azzurra. I balcanici prendono coraggio e diventano sempre piu’ intraprendenti, fino al gol: colpo di tacco con giravolta di Besic, cross di Visca, irrompe Dzeko e fa secco Sirigu. Al 41′ Italia vicina al pareggio: dal limite Quagliarella, paratona di Sehic. Il pubblico dell’Allianz sostiene gli azzurri, ma il tempo si chiude con la Bosnia avanti. Dopo l’intervallo, fuori Quagliarella, dentro Chiesa, quasi subito pareggio di Insigne con un favoloso destro al volo dal limite sul calcio d’angolo battuto da Bernardeschi. Immediata la reazione dei bosniaci, con doppio intervento di Sirigu e Bonucci. Poi il portiere azzurro vola su un destro di Visca (11′).Insigne imbecca Chiesa, ma la conclusione dell’attaccante della Fiorentina e’ da dimenticare (20′). Sehic salva su Insigne (25′), gli azzurri, con De Sciglio al posto di Mancini, premono, la Bosnia resiste anche quando Chiellini si spinge avanti e colpisce di testa sul calcio d’angolo. A 10′ dalla fine tocca a Belotti, in campo al posto di Bernardeschi. Ma la palla buona, dopo un tiro centrale di Jorginho e uno troppo morbido di De Sciglio, arriva a Verratti, servito in area da Insigne: il centrocampista del Psg la telecomanda sul palo piu’ lontano con un tocco al laser (41′). Mancini puo’ sorridere, gli azzurri incamerano la quarta vittoria su altrettante partite nel girone di Euro 2020, il pubblico di Torino canta a squarciagola l’inno di Mameli.

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De Laurentiis attacca Fifa e Uefa: “Mi hanno restituito Rrahmani e Anguissa sfasciati, basta con troppe partite e nazionali obbligatorie”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis critica Fifa e Uefa per l’eccessivo numero di partite e per gli infortuni subiti dai giocatori convocati in Nazionale. “Le società devono poter decidere se mandarli o no”.

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (foto Imagoeconomica) torna a puntare il dito contro Fifa e Uefa, denunciando ancora una volta l’eccessivo numero di partite e la gestione delle pause per le Nazionali, che stanno compromettendo le stagioni dei club.

In collegamento video con l’evento Motore Italia – America’s Cup, De Laurentiis ha espresso tutta la sua rabbia per gli infortuni che hanno colpito Amir Rrahmani e Frank Anguissa dopo gli impegni internazionali.

Ho prestato Rrahmani ed è tornato sfasciato, Anguissa è tornato sfasciato. Non si può andare avanti così. Quando ci sono i campionati devo arrivare fino alla fine senza interruzioni. Bisogna avere meno squadre e fare meno partite”.


“Le società devono decidere se mandare i giocatori in Nazionale”

Il patron azzurro ha rilanciato la sua proposta di riforma dei rapporti tra club e federazioni:

I giocatori prendono uno stipendio dalle società e le società devono poter decidere se mandarli o no in Nazionale. Se un calciatore si infortuna durante gli impegni internazionali, deve essere previsto un risarcimento e la riapertura del mercato per sostituirlo”.

Un attacco diretto al sistema internazionale del calcio, che secondo De Laurentiis penalizza i club a vantaggio degli organismi sovranazionali.

Alla Fifa e all’Uefa dei campionati nazionali non interessa nulla”, ha concluso con tono polemico.


Un grido d’allarme che divide il calcio europeo

Le parole di De Laurentiis riaccendono un dibattito mai sopito: quello sull’iperinflazione del calendario calcistico.
Tra Champions, campionati, Nations League e tornei continentali, le squadre sono costrette a giocare quasi senza soste, con il rischio di aumentare infortuni e stress fisico.

Il presidente del Napoli, da anni tra i più critici verso il sistema Fifa-Uefa, chiede una riforma radicale: meno partite, più tutele per i club e maggiore equilibrio tra interessi economici e sportivi.

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Ben Shelton chiude le Finals a testa alta: “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”

Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino, Ben Shelton ammette la delusione per il 0-3 nel girone ma promette di tornare più forte nel 2026. “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”.

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Si chiude con amarezza l’esperienza di Ben Shelton alle Atp Finals di Torino. Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner, lo statunitense ha terminato il torneo con tre ko nel girone, ma senza perdere la lucidità e la fiducia nel suo percorso.

“È difficile concludere la stagione in questo modo, con uno 0-3 alle Finals – ha detto Shelton in conferenza stampa –. Per me è stato comunque un anno fantastico, con tanti aspetti positivi. Il tennis è pieno di alti e bassi: questo mi spingerà a lavorare ancora più duramente nella pausa invernale e mi renderà ancora più entusiasta per la stagione 2026. Fa male, questo è certo.”


“Superato al servizio, ma non è stata una brutta partita”

L’americano ha analizzato con onestà la sfida contro Sinner, riconoscendo la superiorità dell’avversario ma anche alcuni segnali incoraggianti nel suo gioco:

“Sicuramente non è stata la mia migliore prestazione, ma non direi nemmeno che sia stata una brutta partita. Dopo un periodo di assenza, mi ci vuole un po’ per ritrovare il ritmo, e farlo alla fine dell’anno, quando gli altri sono in grande forma, è complicato. Ho giocato bene dalla linea di fondo e a rete, ma sono stato semplicemente superato al servizio: è stato il tema ricorrente di tutte e tre le partite qui.”


L’obiettivo: ripartire con più forza nel 2026

Shelton guarda già avanti: la delusione per Torino è solo uno stimolo in più. A 22 anni, il talento americano resta una delle promesse più brillanti del circuito e promette di tornare più competitivo nella prossima stagione, con l’obiettivo di stabilizzarsi tra i primi dieci al mondo.

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Sinner vola in semifinale: “Felice e grato al pubblico, una partita difficile ma ho tenuto duro”

Jannik Sinner batte Ben Shelton e vola in semifinale alle Atp Finals di Torino. “È stata una partita difficile, ma ho tenuto duro mentalmente. Sono felice e grato al pubblico che mi ha sostenuto”.

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Jannik Sinner chiude da imbattuto la fase a gironi delle Atp Finals di Torino e conquista la semifinale grazie alla vittoria in due set contro lo statunitense Ben Shelton. Al termine del match, l’azzurro ha voluto ringraziare i tifosi che lo hanno sostenuto dal primo all’ultimo punto.

“È stata una partita difficile – ha detto Sinner a bordo campo – ho solo cercato di restare lì mentalmente, soprattutto contro un giocatore di questo tipo. È stata un’ottima partita, il pubblico mi ha aiutato tantissimo e lo voglio ringraziare. Sono felice di essere in semifinale, cercherò di giocare con una buona energia, poi vediamo come va.”

Prima di lasciare il campo, il numero uno azzurro ha salutato i tifosi scrivendo sul vetro della telecamera “A domani”, un messaggio che è già diventato virale tra gli appassionati.


“Non sono una macchina, ma sto facendo le scelte giuste”

In conferenza stampa, Sinner ha poi analizzato la partita con la consueta lucidità, sottolineando l’importanza dei dettagli nei momenti chiave:

“Finora sto facendo le scelte giuste nei momenti giusti. Con Zverev, se non avessi servito così bene, so che avrei perso. Se oggi al tiebreak fossi andato sotto di un minibreak, potevo anche perdere il set. Nel tennis non si sa mai, sono piccoli momenti.”

L’altoatesino ha però ribadito che, pur essendo in un periodo di forma straordinario, non si sente invincibile:

“Una partita prima o poi la perderò, non sono una macchina. Però sono sempre contento di mettermi in gioco. Quando metti sempre pressione all’avversario, stai facendo le cose giuste: qualcosa di positivo esce sempre.”


Ora la semifinale con De Minaur

Domani alle 14:30, Sinner affronterà Alex De Minaur nella semifinale dell’Inalpi Arena. L’Italia del tennis sogna la finale, mentre il giovane campione altoatesino continua a mostrare la sua maturità tecnica e mentale, confermandosi tra i protagonisti assoluti del circuito mondiale.

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