Le vittorie a volte non si sommano tra loro, ma si pesano. E quella dell’Inter contro il Sassuolo nel recupero della 28/a giornata pesa, eccome. Non solo perche’ e’ la decima consecutiva (mai cosi’ tante di fila dal 2006/07), ma perche’ permette ad Antonio Conte di mettere le mani sullo scudetto: il 2-1 ai neroverdi firmato Lukaku e Lautaro lancia i nerazzurri a +11 sul Milan secondo in classifica, quando mancano nove giornate al termine della stagione. Una vittoria con le unghie e con i denti, come ormai Handanovic e compagni hanno abituato, di fronte a un Sassuolo in piena emergenza ma che non ha rinunciato al suo gioco e anzi, nel finale, ha sognato anche il colpaccio in rimonta.
Una gara riassumibile in un dato, ovverosia il 33% di possesso palla dei nerazzurri, la cifra piu’ bassa di tutta la stagione. Il Sassuolo gioca, l’Inter segna, in poche parole. I neroverdi, arrivati a San Siro senza Locatelli, Ferrari e Muldur (fermati precauzionalmente dopo le positivita’ in nazionale) oltre agli infortunati Berardi, Caputo, Defrel e Bourabia, impongono fin da subito il loro ritmo alla gara, schiacciano spesso la squadra di Conte nella propria area, senza pero’ impensierire troppo Handanovic. Anzi, alla prima vera occasione l’Inter passa: apertura volante di Lautaro per Young, cross sulla testa Lukaku che anticipa Chiriches e batte Consigli. Un gol che permette al belga di continuare ad inseguire le 30 reti stagionali (e’ a quota 27), che gli permetterebbe di eguagliare Meazza e Nyers come unici nella storia dell’Inter capaci di segnare almeno 30 gol per due stagioni di fila. Il Sassuolo prova ad alzare ulteriormente la pressione, nella prima mezzora tiene un possesso palla intorno al 75%, ma il primo tiro in porta arriva al 38′ con una conclusione centrale di Traore’.

L’episodio che sembra mettere la partita nelle mani dell’Inter arriva a meta’ ripresa, quando Raspadori va giu’ in area su una trattenuta di De Vrij: Irrati lascia correre, i nerazzurri ripartono in contropiede e Lautaro, servito da Lukaku, con un mancino ad incrociare fa 2-0. Non interviene nemmeno il Var, nonostante le proteste dei neroverdi (“era rigore, Irrati non mi piace come arbitro”, le parole di De Zerbi a fine gara) e L’Inter embra potersi mettere i tre punti in tasca. Se non fosse che tra i nerazzurri una leggera vena di pazzia non e’ ancora scomparsa, anzi. Con la partita che ormai sembrava chiusa, ci pensa infatti Hakimi con una dormita a riaprirla: dopo un rimpallo la palla arriva a Traore’, che accorcia con un destro all’incrocio da posizione defilata. A quel punto il Sassuolo si spinge in avanti alla ricerca del 2-2, mentre l’Inter ha diverse occasioni per chiudere nuovamente la sfida, sprecando pero’ con Sanchez e Hakimi mentre Lukaku segna ma in fuorigioco. La sofferenza cosi’ prosegue e l’esultanza di tutta la panchina nerazzurra al fischio finale la dice lunga sull’importanza della vittoria. E ora l’Inter puo’ iniziare a fare i conti: con il +11 sul Milan in tasca, basteranno 16 punti nelle ultime nove gare per poter festeggiare. Obiettivo che va avvicinato fin da subito, a partire dalla sfida di domenica contro il Cagliari sempre a San Siro.