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L’Inter non batte il Psv Eindhoven ed è fuori dalla Champions League

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Svanisce il sogno Champions per l’Inter che si risveglia in Europa League. Non basta il gol di Icardi in rimonta e non basta nemmeno il favore del Barcellona, che ferma il Tottenham: i nerazzurri fanno tutto da soli, fallendo l’unico obiettivo possibile cioè la vittoria contro il PSV Eindhoven. L’Inter va sotto di un gol, perde lucidita’ ma non il cuore. Ci pensa Icardi a rimettere momentaneamente le cose a posto e gli uomini di Spalletti sono qualificati per un quarto d’ora soltanto. Il gol del Tottenham gela San Siro e l’Inter non trova il raddoppio. L’allenatore tenta la carta di Keita e Lautaro Martinez ma il risultato resta inchiodato sull’1-1. Ed e’ questa la grande colpa dei nerazzurri, incapaci nel finale di assestare il colpo del ko. Per Spalletti era la partita piu’ importante da quando e’ a Milano. Aspettative infrante in una serata decisamente amara. Una partita che e’ sembrata essersi messa subito in discesa, almeno per l’atteggiamento in campo. L’emergenza in mediana costringe Spalletti a tirare fuori dal cilindro l’opzione Candreva mezzala nel 4-3-3. E l’inizio e’ promettente: Perisic centra il palo di testa su assist di Icardi, poi D’Ambrosio in tuffo manda a lato di poco. Dopo 7′ la spinta di San Siro si trasforma in bolgia, quando sul tabellone compare il vantaggio del Barcellona. Ma e’ una gioia che dura poco, perche’ al 13′ Asamoah regala palla a Bergwijn che si invola e regala a Lozano la palla per lo 0-1 di testa. Un gol che manda in totale confusione i nerazzurri, tanto che il PSV sfiora subito il raddoppio, con De Jong che spreca a tu per tu con Handanovic. L’Inter si fa prendere dalla frenesia di ribaltare subito il risultato e la situazione, corre a vuoto, spreca moltissimo e rischia spesso in contropiede. La confusione regna sovrana, anche perche’ il Barcellona intanto soffre ma tiene, mentre San Siro inizia a rumoreggiare per i tanti errori di Icardi e compagni. Il capitano prova a trascinare i suoi, ci prova in un paio di occasioni ma e’ impreciso, come anche Perisic e Politano. Il PSV non fa da sparring partner, punge in ripartenza e Bergwijn impegna Handanovic: l’impressione pero’ e’ che all’Inter basterebbe solo un po’ piu’ di precisione per sfondare. La palla buona sembra capitare a inizio ripresa a Icardi, ma il suo mancino a colpo sicuro viene messo in angolo da Zoet con miracolo. Spalletti si gioca la carta Keita, nel tentativo di dare nuova verve all’attacco. L’Inter aumenta la sua pericolosita’, con il portiere olandese chiamato in causa da Borja Valero e dallo stesso Keita, senza pero’ troppi problemi. Il tecnico nerazzurro prova il tutto per tutto, gettando nella mischia anche Lautaro Martinez e abbassando Perisic nell’inedito ruolo di terzino di spinta. A rimettere tutto in equilibrio ci pensa il solito Icardi: cross di Politano, Icardi sfugge alla marcatura di Sainsbury e impatta di testa. Con il Barcellona ancora avanti, l’Inter resta nel limbo, indecisa se attaccare alla ricerca del raddoppio o pensare a tenere l’1-1. E proprio nell’indecisione, arriva la notizia del pareggio del Tottenham, che getta di nuovo San Siro e i nerazzurri nello sconforto. Nell’assalto finale Lautaro Martinez ha la palla giusta per il vantaggio, ma spara alto di testa da pochi passi. L’Inter non torna a rivedere le stelle degli ottavi di Champions, il futuro si chiama Europa League.

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L’Atalanta di Champions convince, 3-0 allo Shakhtar

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Djimsiti poco oltre il ventesimo e Lookman a 1′ dall’intervallo spianano la strada all’Atalanta, che vince e convince oltre il 3-0 finale, alla Veltins-Arena di Gelsenkrichen. Lo Shakhtar, esiliato dalla guerra e schierato col 4-3-3 senza un centravanti vero, cede dopo essersi illuso nei primi dieci minuti di possesso e forcing senza mai tirare in porta. Nella seconda giornata della League Phase di Champions League, il punteggio per i nerazzurri, alla prima vittoria dal ritorno nella competizione, viene completato nella ripresa da Bellanova al 3′.

Ma gli infortuni di Djimsiti e nel finale di Kossounou rovinano un po’ la festa. Nel primo tempo il difensore albanese la sblocca con controllo di petto e destro di punta davanti all’area piccola, sfruttando lo schema su punizione dalla sinistra fra Samardzic e Lookman, protagonisti attesi del 3-4-1-2, l’antidoto di Gasperini alla dipendenza da tridente con Retegui in panchina. La prima occasione, mentre gli ucraini non ne producono, è proprio di Lookman, che a fine frazione raddoppierà iniziando lui stesso l’azione che da Samardzic passa dal rimorchio di Kolasinac per il destro in caduta nell’angolino. Al 12′ il suo sinistro in asse proprio con l’ex Udinese è largo, al 36′ alla sua girata da pallone da destra di Bellanova può opporsi solo la traversa.

Chance anche per lo stesso Samardzic, che al 24′ parte in dribbling trovando Stepanenko a deviargliela in angolo, e De Ketelaere, che al 39′ appoggia debolmente di testa su sponda di Zappacosta, innescato da Bellanova. La squadra di Donetsk, fin lì limitatasi a un passaggio lungo del difensore Bondar alla mezzora per Marlon, chiuso dalla diagonale di Kossounou, al rientro in campo si trova davanti un’Atalanta priva di Djimsiti, frenato da un problema all’anca sinistra, con un Pasalic in più in mezzo al campo e De Roon ora in difesa. Alla prima occasione arancione con il nuovo entrato Konoplia, smarcato dai tocchi da sinistra al centro di Marlon, Sudakov, Zubkov ed Eguinaldo ma incapace di incrociare bene il destro, risponde la chiusura della pratica di Bellanova che incorna all’altezza del secondo palo il cross di Zappacosta.

Grazie a quest’ultimo, al 7′, i legni diventano due col palo interno su allungo di Lookman, cui risponde il destro di Sudakov molto lontano dal primo palo di Carnesecchi. Provano ad arrotondare Samardzic al 16′ e il nuovo entrato Zaniolo al 21′, con Riznyk a dire di no al serbo. Anche a Retegui in campo, un destro da fuori area lontano dallo specchio al 25′, niente tridente; si fa male, alla coscia sinistra, anche Kossounou che lascia il campo a Godfrey. Oltre al sinistro alto di Zubkov al 27′ su scarico di Traoré, centravanti subentrato in corso d’opera, lo Shakhtar proprio non va.

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Bologna sconfitto, ma a testa alta ad Anfield: il Liverpool vince 2-0 in Champions League

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Il Bologna di Vincenzo Italiano esce sconfitto dalla sfida contro il Liverpool ad Anfield, ma lo fa con grande dignità e mostrando segnali di crescita. Nonostante la sconfitta per 2-0, i rossoblù hanno dimostrato carattere, mettendo in difficoltà la squadra inglese, attuale leader solitaria della Premier League, e sfiorando il pareggio in diverse occasioni.

La partita: dominio iniziale del Liverpool e reazione del Bologna

Il Liverpool parte forte, imponendo il proprio ritmo nei primi dieci minuti. Il vantaggio arriva all’11′ con un’azione orchestrata da Mohamed Salah, che serve l’assist decisivo per Mac Allister, autore del gol che sblocca la partita. Questo dopo che il Bologna si era visto annullare un gol per fuorigioco a Dallinga. Il Liverpool sembra destinato a dominare, ma la partita prende una piega diversa.

Il Bologna non si arrende e reagisce con decisione. Al 22′, Ndoye colpisce una traversa, ma l’azione viene annullata per fuorigioco. Nonostante ciò, la squadra di Italiano continua a spingere, con Orsolini che va vicino al gol a più riprese, anche grazie a un errore di costruzione dal basso di Alisson.

Secondo tempo: il Bologna sfiora il pareggio, il Liverpool chiude la partita

Nel secondo tempo, il Bologna parte forte e sfiora il pareggio con una grande occasione per Orsolini, su calcio piazzato di Moro, ma Alisson si oppone con i piedi. Il Liverpool reagisce con la sua solita qualità: Mac Allister e Szoboszlairecuperano palla in mediana e innescano Salah, che con un tiro preciso nell’angolo destro di Skorupski chiude definitivamente la contesa al 70′.

Un Bologna che non molla mai

Nonostante lo svantaggio, il Bologna non smette di crederci. Nei minuti finali, Iling-Junior sfiora l’incrocio dei pali, dimostrando che la squadra non si arrende fino all’ultimo. I tremila tifosi rossoblù presenti ad Anfield continuano a sostenere la squadra, che ora guarda con fiducia al prossimo impegno di campionato contro il Parma.

Prossimi impegni e prospettive

Il Bologna esce da Anfield con nuove consapevolezze e la certezza di essere in crescita. La squadra di Italiano affronterà il Parma nel prossimo turno di campionato, con l’obiettivo di conquistare la prima vittoria interna della stagione, forte di una prestazione coraggiosa contro una delle squadre più forti d’Europa.

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Impresa della Juve in Germania: vittoria 3-2 contro il Lipsia nonostante l’inferiorità numerica

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La Juventus conquista una vittoria sofferta e spettacolare in casa del Lipsia, imponendosi per 3-2 nonostante l’inferiorità numerica per oltre mezz’ora a causa dell’espulsione di Di Gregorio. Protagonista assoluto della serata è stato Dusan Vlahovic, autore di una doppietta, mentre Conceicao ha firmato il gol decisivo che ha fatto esplodere di gioia la panchina bianconera, inclusi Thiago Motta e il suo staff. Tuttavia, la serata ha visto anche gli infortuni preoccupanti di Bremer e Nico Gonzalez, che mettono in allerta lo staff medico della Juve.

Formazioni e scelte tattiche

Rispetto alla trasferta di Genova, Thiago Motta ha sorpreso con alcune scelte tattiche, lasciando fuori Locatelli in favore di Fagioli a centrocampo, mentre in difesa ha schierato il giovane Savona come terzino destro e spostato Kalulu al centro accanto a Bremer. In attacco, confermato il duo composto da Vlahovic e Nico Gonzalez, sostenuti dai trequartisti Koopmeiners e Yildiz.

Primo tempo: infortuni e svantaggio

La partita è iniziata in salita per i bianconeri, costretti a due cambi già nei primi 12 minuti: prima l’infortunio al ginocchio di Bremer, sostituito da Gatti, poi il problema muscolare di Nico Gonzalez, che ha lasciato il posto a Conceicao. Nonostante queste difficoltà, la Juve ha mostrato personalità e si è resa pericolosa con un tiro di Koopmeiners e una deviazione di Vlahovic che ha trovato i riflessi pronti di Gulacsi. Tuttavia, è stato il Lipsia a sbloccare il risultato: al 30’, Sesko ha sfruttato un’azione veloce con Openda, battendo Di Gregorio con un potente destro.

Secondo tempo: reazione Juve e colpi di scena

La ripresa è iniziata con la Juve che ha colpito subito un palo con Koopmeiners, seguita dal meritato pareggio di Vlahovic, autore di una splendida girata su assist di Cambiaso. La partita è diventata sempre più emozionante, con il Lipsia che ha colpito il palo con Openda. Il Var è stato protagonista per due episodi decisivi: prima per espellere Di Gregorio per un fallo di mano fuori area, poi per assegnare un rigore al Lipsia per un tocco di mano di Douglas Luiz, appena entrato. Dal dischetto, Sesko ha portato nuovamente in vantaggio i tedeschi.

Vlahovic e Conceicao trascinano la Juve alla vittoria

Nonostante l’inferiorità numerica, la Juve ha reagito con carattere e determinazione, trovando il pareggio ancora con Vlahovic, che ha infilato il pallone sotto l’incrocio con un sinistro perfetto. Nel finale, è stato Conceicao a segnare il gol del definitivo 3-2, facendo esplodere la panchina bianconera. Nei minuti di recupero, la Juve ha resistito agli assalti del Lipsia grazie agli interventi decisivi di Perin e Cambiaso, portando a casa tre punti fondamentali.

Prossimo impegno in Champions League

Con questa vittoria, la Juventus mantiene il punteggio pieno in Champions League e guarda già al prossimo impegno, previsto per il 22 ottobre contro lo Stoccarda allo Stadium. La squadra di Thiago Motta dovrà però fare i conti con gli infortuni di Bremer e Nico Gonzalez, le cui condizioni saranno valutate nei prossimi giorni.

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