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L’impegno per Napoli al 167%: mai più “Far East”

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Su impulso della Legge n. 167 del 18 Aprile 1962, intitolata “Disposizioni per favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per l’edilizia economica e popolare”, dal 1965 venne definita la creazione del comprensorio di Secondigliano che, fino a Ponticelli, avrebbe dovuto realizzare la visione dell’Edilizia Economico a Popolare del tempo. Nei successivi anni Settanta, anche per effetto della Legge n. 865 del 22 Ottobre 1971 “Programmi e coordinamento per l’edilizia residenziale pubblica” e della Legge 5 Agosto 1978 n. 457 “Norme per l’edilizia residenziale”, si avvia così l’edificazione di quella macro aerea, quasi interamente finanziata dalle casse statali, che rappresenta l’attuale periferia Nord ed Orientale di Napoli. Nella speranza ideologica dell’epoca, questi dovevano essere i nuovi quartieri dove poter vedere attuata la socialità collettiva e solidale, da vivere attraverso l’equa condivisione degli spazi pubblici e non solo. 

Purtroppo, cosa sia avvenuto dopo è una triste storia di abbandono e marginalizzazione, e per questo, nell’immaginario collettivo regionale, il termine “167” ha rievocato per decenni una sorta di zona franca, tra ghetto e Far West, anzi sarebbe da dire “Far EAST”,  una dimensione surreale dove non solo le leggi nazionali, ma finanche la speranza ed addirittura i colori, erano incapaci di entrare ed attecchire, come se un unico muro di calcestruzzo avesse costantemente impedito l’abbraccio con l’altra parte di Napoli, quella storica, quella sempre bellissima, quella così lontana e pure così vicina, perché parte di una sola cosa.

Quello che continua ad accadere oggi spesso viene descritto come un incubo perenne, narrato soprattutto in racconti e serie televisive di grande effetto e quindi di grande successo, dove quartieri come Scampia si stagliano sullo schermo e nelle menti di chi guarda, come un impero del male che vive e prolifera a qualche chilometro dall’elegante Centro cittadino o dal suggestivo Lungomare. Ma in questi luoghi non tutto è grigio, non tutto è buio, e tra le sfumature scure di un giorno che non sembra mai arrivare, irrompono squarci di luce, rappresentati dall’impegno della Società Civile e di un infaticabile ed impavido ramo delle Istituzioni, che tra mille difficoltà, tenta qui di lasciare una tangibile traccia di attuata Legalità. 

Con l’arrivo del 2021 siamo giunti alla vigilia delle elezioni per la scelta del prossimo Sindaco di Napoli che, ricordarlo è d’obbligo, sarà lo stesso che amministrerà il Vomero, Posillipo e Chiaia così come Piscinola, Barra, Ponticelli e Secondigliano, e quindi anche quell’universo urbano più velocemente individuabile come la “167”. 

Inutile rappresentare come in qualsiasi zona di periferia dimenticata, dove la speranza si infrange sui palazzi senz’anima, ammassati in agglomerati di cemento e mattoni lottizzati o contesi da bande criminali, che tentano sempre di seppellire ogni proposito di riscatto, il voto sia influenzato, veicolato o addirittura imposto da dinamiche di illegalità dilagante. Eppure, dove meno te lo aspetti, isole di passione ed amore per la vita resistono a tutto, creando giorno dopo giorno un nuovo arcipelago di resistenza umana costituito da associazioni culturali, oratori e società sportive, che finalmente strappano alla perenne bufera del male e della perdizione, tante anime che non aspettano altro di essere pescate da questi abissi senza ritorno.

Così i rappresentanti di questa orgogliosa rivendicazione di libertà, riescono a portate avanti una crociata di vera giustizia sociale, mettendo a repentaglio la propria vita fatta di lavoro, sacrifici, e soprattutto di affetti. E lo sanno bene Angelo Aprea e Lucia Gaeta, che con la loro panetteria di Scampia non si sono voluti piegare al racket ed hanno deciso di denunciare anche per il bene di tutta la Comunità. Oggi li vediamo fieri e sorridenti in una foto molto suggestiva, accanto a Catello Maresca, il nostro giudice anticamorra che da sempre in queste zone contribuisce a costruire un domani migliore, perpetrando un’opera immane mettendo a repentaglio ancora una volta la propria vita e le cose più care, così come ha sempre fatto fin dai tempi della guerra condotta contro il clan dei Casalesi. La sua discesa in campo per la guida di Palazzo San Giacomo è un segnale di grande fermento, figlio di una necessità di pacifica ma concreta rivoluzione culturale, avviata proprio da chi per il nostro Territorio si è da sempre speso totalmente.

Mare Blu. Il mare che bagna Napoli

Forse un giorno, pensare alla “167”, significherà andare con la mente direttamente a quel teatro, a quel centro sportivo, a quella Chiesa, dove poter assistere serenamente ad uno spettacolo, una competizione o una rappresentazione, così come già accade per eventi organizzati a via Caracciolo, piazza Municipio, via Toledo o Piazza dei Martiri. Di qui a quel giorno passa però un impegno ed una consapevolezza che non può esistere in una Napoli Centrale accerchiata da un arco periferico lasciato a se stesso. Perché o la informe massa ghettizzata verrà definitivamente inglobata e metabolizzata dal cuore cittadino, oppure sarà l’elemento che tutto stritolerà, vanificando ogni azione di rilancio di Napoli e dell’intera zona metropolitana.

Per chi si candida alla guida di Napoli dall’anno 2021, il percorso di rinnovazione non può che partire dalla realtà periferica Nord – Est, attraverso un impegno reale e concreto da profondere non già al 100%, ma al “167%”, e quindi non solo architettando una strategia di visibilità da mera scenografia in vista del teatro elettorale. Diffidate allora da chi non c’era prima e non c’è mai stato, perché chi vuole esserci solo ora, non ci sarà domani.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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