Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, ha espresso forte preoccupazione per il deterioramento del quadro di sicurezza e della situazione umanitaria in Libia. Ma ha ribadito che l’instabilita’ in Libia non puo’ essere risolta attraverso un intervento militare, che, ad oggi, ha causato la morte di numerosi civili, un numero di vittime tra i combattenti difficile da definire, e almeno 120.000 sfollati, e ha riacutizzato la minaccia terroristica ed ulteriormente aggravato il quadro di instabilita’ nel Paese. “E’ sempre piu’ urgente il ritorno al dialogo e all’iniziativa politica”, ha detto Di Maio ricordando la necessita’ di perseguire un dialogo inclusivo e di garantire l’equo impiego e la distribuzione delle risorse del Paese a beneficio di tutto il popolo libico. Di Maio in conclusione della sua missione a New York, ha copresieduto insieme al collega francese Jean-Yves Le Drian, la riunione ministeriale sulla Libia a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’incontro si e’ svolto alla presenza del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e del suo Rappresentante Speciale per la Libia Ghassan Salame’, e ha visto la partecipazione di alcuni dei Paesi maggiormente impegnati a livello internazionale e regionale sul dossier libico, oltre all’Unione europea, la Lega Araba e l’Unione africana. Nel corso del suo intervento, Di Maio ha posto l’accento sulla centralita’ del dossier libico per la sicurezza e stabilita’ della regione mediterranea e sull’impegno dell’Italia e della Comunita’ internazionale intera nella ricerca di una soluzione pacifica e condivisa alla lunga crisi libica. “La riunione vuole essere un contributo, in termini di idee, riflessioni e proposte, e promuovere una forte coesione della Comunita’ internazionale in vista della conferenza sulla Libia che la Germania intende organizzare in autunno”, ha affermato il ministro. Di Maio ha altresi’ espresso forte preoccupazione per il deterioramento del quadro di sicurezza e della situazione umanitaria in tutto il Paese, ribadendo che l’instabilita’ in Libia non puo’ essere risolta attraverso un intervento militare, che, ad oggi, ha causato la morte di numerosi civili, un numero di vittime tra i combattenti difficile da definire, e almeno 120.000 sfollati, ha riacutizzato la minaccia terroristica ed ulteriormente aggravato il quadro di instabilita’ nel Paese. “E’ sempre piu’ urgente il ritorno al dialogo e all’iniziativa politica” ha detto il Ministro, ricordando la necessita’ di perseguire un dialogo inclusivo e di garantire l’equo impiego e la distribuzione delle risorse del Paese a beneficio di tutto il popolo libico. Di Maio ha infine riaffermato il piu’ convinto sostegno italiano al lavoro delle Nazioni Unite e del Rappresentante Speciale del Segretario Generale ONU per la Libia, Ghassan Salame’, nel processo sotto egida ONU in favore della pace e della sicurezza in Libia.