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Cronache

L’Fbi arresta la moglie dell’ex re del narcotraffico El Chapo: è sua complice

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Ad un anno e mezzo dalla condanna all’ergastolo in Usa di ‘El Chapo’, l’ex re del narcotraffico messicano, l’Fbi ha arrestato anche la fedelissima moglie, Emma Coronel Aispuro, alimentando interrogativi sui tempi e sugli obiettivi di questa mossa a sorpresa che allunga una sanguinaria saga internazionale. La donna, che ha la doppia cittadinanza messicana e Usa, e’ finita in manette all’aeroporto internazionale Dulles, alle porte della capitale. Le accuse sono di aver aiutato il marito Joaquin Guzman Loera a gestire il suo impero criminale distribuendo dal 2012 al 2014 cocaina, eroina, metanfetamina e marijuana in Usa. Ma anche di aver pianificato la sua rocambolesca evasione da un carcere messicano nel 2015 e di aver partecipato al tentativo di farlo fuggire nuovamente dopo il suo arresto prima che fosse estradato negli Stati Uniti. Imputazioni che le sono state contestate oggi in un tribunale federale, dove e’ apparsa in videoconferenza, difesa dall’avvocato Jeffrey Lichtman, lo stesso che ha rappresentato El Chapo. In genere e’ inusuale perseguire le consorti dei boss ma la donna, secondo il New York Times, era sotto indagine da almeno due anni e durante il processo newyorchese al capo del cartello di Sinaloa i procuratori avevano mostrato evidenze serie che, a differenza delle moglie di altri narcotrafficanti, lei era pesantemente coinvolta nelle attivita’ del marito. Media ed analisti pero’ si chiedono perche’ sia stata arrestata solo ora. Secondo alcuni e’ un modo per fare pressione e indurre a collaborare El Chapo (rinchiuso nel supercarcere di Florence in Colorado) o la moglie stessa. “E’ stata coinvolta nel traffico di droga sin da quando era bambina, conosce i meccanismi interni del cartello di Sinaloa e potrebbe avere una forte motivazione: le sue due gemelle”, spiega Mike Vigil, l’ex capo delle operazioni internazionali della Dea, riferendosi alle due figlie di nove anni avute dal boss. C’e’ anche chi legge l’arresto come un messaggio al Messico, mentre la cooperazione sulla sicurezza tra i due Paesi sembra essersi raffreddata. I procuratori messicani recentemente si sono rifiutati di incriminare l’ex ministro della Difesa Salvador Cienfuegos, che era stato arrestato in ottobre all’aeroporto di Los Angeles con l’accusa di proteggere il cartello della droga. Lopez Obrador e’ riuscito a farlo tornare, rimproverando agli Usa di aver agito senza informarlo prima. Il Parlamento del suo Paese ha approvato poi una legge che limita le azioni della Dea in Messico. “La tempistica dell’arresto e’ interessante”, osserva Falko Ernst, analista messicano dell’International Crisis Group: “In parte sembra un messaggio dagli Usa, che dicono che i loro tradizionali strumenti per arrestare e processare in casa personaggi di alto livello non sono ancora una cosa del passato, neppure dopo Cienfuegos”. Per ora Obrador, che nel 2020 ando’ a trovare la madre di El Chapo, e’ stato cauto, limitandosi a dire che l’arresto e’ una questione Usa e chiedendo a Washington di condividere piu’ informazioni. La 31enne Coronel non ha perso un’udienza del processo al marito, neppure dopo l’imbarazzante testimonianza di una delle sue tante amanti, e dopo la sentenza i due si sono soffiati reciprocamente dei baci. Ex regina di bellezza, figlia di un luogotenente di El Chapo sanzionato dagli Usa, e’ la terza (o forse la quarta) moglie del boss, sposato nel 2007 quando lei aveva 17 anni e lui 51. A differenza del marito, che ha sempre tenuto un basso profilo nonostante la sua fama, Emma ha sempre amato i riflettori, dal lancio di una linea di abiti ai social media e all’apparizione in un reality show Usa. Il cartello di Sinaloa ora e’ in parte gestito da alcuni dei figli del boss, tutti incriminati negli Usa ma latitanti. Tra loro Ovidio: quando fu arrestato nel 2019 i suoi uomini misero a ferro e fuoco la citta’ di Culiacan e costrinsero le autorita’ a rilasciarlo.

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Prendevano mazzette, arrestati 3 funzionari delle Entrate

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Tre funzionari dell’Agenzia delle Entrate agli arresti domiciliari e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un dipendente dell’Agenzia in pensione e per due professionisti. I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Roma hanno eseguito all’alba un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dal gip su richiesta della Procura, per i reati di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico.

Per gli investigatori esisteva un rodato sistema corruttivo attraverso cui i tre dipendenti – impiegati presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate di Roma 3 e Roma 4 – asservivano la propria pubblica funzione agli interessi di alcuni professionisti del settore contabile, dietro compensi in denaro o pagamento di pranzi al ristorante.

I tre funzionari si sarebbero avvalsi anche abusivamente dei sistemi informatici e telematici dell’Anagrafe Tributaria in dotazione all’Agenzia delle Entrate per consultare le informazioni necessarie a ottenere gli elementi utili alla conclusione delle pratiche relative ad accertamenti fiscali o a contratti di comodato o successioni per ottenere l’abbattimento totale o la sensibile riduzione delle somme di denaro richieste dal fisco.

Le cifre richieste dai pubblici ufficiali variavano a seconda dell’importo dell’avviso o della cartella ed in base alla complessità della pratica e spaziavano dai 100 euro alle migliaia di euro.

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Cronache

Operazione anti droga in Puglia, 12 arresti

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La Polizia di Stato di Foggia ha condotto un’operazione nelle prime ore della mattina, eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 10 persone e al domiciliari per altre 2, su disposizione del G.I.P. presso il Tribunale di Foggia.

Le accuse riguardano la produzione, il traffico e la detenzione illecita di droga in diversi comuni della zona. L’indagine, avviata nel 2022, è frutto del lavoro congiunto del Commissariato P.S. San Severo e della Squadra Mobile, che ha raccolto prove significative contro i 12 indagati. Si è scoperto che questi individui gestivano un fiorente mercato di stupefacenti, guadagnando consistenti profitti giornalieri. La loro organizzazione era sofisticata, con controlli costanti per evitare l’intervento della polizia e appuntamenti rapidi per consegnare la droga ai clienti abituali in luoghi sempre diversi. L’operazione odierna ha coinvolto numerose unità, dimostrando l’impegno costante della Polizia di Stato nel contrastare il traffico di droga in un territorio particolarmente colpito da questo fenomeno criminale. È importante sottolineare che l’indagine è ancora in corso e che le persone coinvolte sono presumibilmente innocenti fino a una sentenza definitiva.

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Cronache

Pozzuoli, la terra continua a tremare: ancora scosse

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La terra continua a tremare a Pozzuoli e nei Campi Flegrei: l’ultima scossa poco dopo le 4 ha fatto registrare una magnitudo di 2.5. Ha fatto seguito ad una serie di scosse minori, uno sciame che continua da domenica quando sono state registrate una novantina di episodi sismici, i più forti di 3.7, 3.1 e 3.0. Anche oggi l’epicentro è ad oltre 2 km di profondità. Molta paura tra la popolazione ma nessun danno, scuole e uffici aperti.

 

 

 

 

 

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