L’esame ‘farsa’ di Luis Suarez all’Universita’ per stranieri di Perugia ha sollevato una bufera che va oltre le prime risultanze dell’inchiesta avviata dalla magistratura umbra. C’e’ anche l’ipotesi di concorso in corruzione tra i reati contestati alla rettrice, Giuliana Grego Bolli, e il direttore generale dell’ateneo, Simone Olivieri. Cerca immediatamente di fare le proprie verifiche la Procura della federcalcio, che ha aperto un fascicolo e chiesto gli atti ai giudici perugini per accertare eventuali responsabilita’ sportive mentre l’avvocato della Juventus Maria Turco interviene a fare chiarezza e negare qualsiasi tentativo di sollecitare aiuti o facilitazioni per il calciatore uruguaiano, in cerca della cittadinanza italiana. La vicenda apre anche un fronte politico, con Salvini che chiede pene esemplari e Anzaldi, di Iv, che invita il governo a intervenire sullo ius soli. La rettrice – difesa dall’avvocato David Brunelli – non e’ stata al momento convocata dai pubblici ministeri per essere interrogata. Nel corso delle perquisizioni eseguite ieri dalla guardia di finanza a Grego Bolli sono stati sequestrati il telefono cellulare e il pc. Gia’ restituiti dopo che gli investigatori hanno estratto copia del loro contenuto. Il lavoro degli investigatori a Perugia continua anche sulla base delle risultanze delle perquisizioni compiute ieri. Negli avvisi di garanzia sono indicati solo i titoli di reato, senza alcuna descrizione dei fatti ipotizzati, mentre si ricercano riscontri a supporto delle accuse di rivelazione di segreto d’ufficio e falso ipotizzate per la prova sostenuta dal calciatore. A mettere in contatto l’Universita’ con lo staff del calciatore per fargli sostenere l’esame era stata l’avvocata Turco, legale dello studio Chiappero. Le intercettazioni che la riguardano, dice all’ANSA, sono “riportate fuori contesto e in maniera incompleta”. “Ho espresso chiaramente la richiesta che la procedura avvenisse ‘in presenza’ e senza alcun tipo di trattamento di riguardo rispetto a qualsiasi altro candidato”. Turco sottolinea anche che Suarez non e’ stato tesserato in Italia e che “la societa’ che in quella fase si era interessata a lui”, ovvero la Juve, mai nominata dalla Turco e non indagata dai pm, “aveva poi esplicitamente cambiato obiettivi di mercato”. Nel frattempo, il bomber uruguaiano e’ tornato in Spagna e del passaporto italiano non avra’ probabilmente mai piu’ bisogno: ha lasciato il Barcellona per l’Atletico Madrid, e questo si’ lo ha fatto piangere. Suarez, avverte poi Turco, e’ stato il primo che l’ha mai coinvolta, e ogni riferimento “ad altri calciatori” e’ da interpretare “come un bagaglio di conoscenza procedurale da utilizzare per casi futuri, solamente laddove ce ne fosse la necessita’”. Nel mirino dell’inchiesta ci sono al momento alcuni esponenti di vertice della Universita’ perugina, ma c’e’ anche un fronte della giustizia sportiva. La quale dovra’ vedere prima le intercettazioni, perche’ puo’ agire solo su tesserati, in caso per violazione della lealta’ sportiva: ne’ gli avvocati ne’ il giocatore lo sono. Sanzioni esemplari, chiede il leader della Lega, Matteo Salvini: “Se qualcuno ha truccato un esame deve essere licenziato in tronco, anche per rispetto alle migliaia di studenti che si impegnano. Se qualcuno ha pagato per truccare, questo di Suarez e’ un reato”. “La vicenda Suarez e’ l’ennesimo invito esplicito a metter mano ai decreti sicurezza di Matteo Salvini – replica Erasmo Palazzotto, di LeU – E’ proprio grazie a lui se i tempi di richiesta della cittadinanza si sono allungati da 2 a 4 anni. E sempre lui ha inserito l’esame di lingua B1, creando ulteriori lungaggini burocratiche”. Michele Anzaldi, di Iv, chiede al governo di intervenire.