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Sport

L’erba di Stoccarda è sempre verde, Berrettini è tornato a vincere

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Matteo Berrettini e’ tornato. Ottantaquattro giorni dopo l’ultimo match, con un’operazione alla mano e tanti dubbi in mezzo, il miglior tennista azzurro ha bissato il successo 2019 al torneo di Stoccarda, confermando che l’erba e’ sempre verde per il suo tennis. Non a caso, ancor prima di sconfiggere in finale un Andy Murray a dispetto dell’eta’ e del lieve infortunio che l’ha vistosamente frenato al terzo set, Berrettini aveva espresso il rammarico per la questione russi-bielorussi, che quest’anno privera’ i partecipanti al torneo londinese di punti Atp. Intanto, all’Atp 250 il rientro di Berrettini – anche se il peso del torneo e’ relativo – e’ stato da campione. Poco piu’ di due mesi fa il romano decideva di operarsi alla mano destra dopo una serie di altri infortuni che ne avevano rallentato il cammino, oggi si e’ preso il torneo tedesco (“ma visto il tifo mi sembrava di stare in Italia”, ha sorriso Berrettini) fornito di un montepremi di 692.235 euro: e’ la sua prima vittoria dell’anno. In due ore e quaranta minuti di match, il risultato e’ stato di 6-4 5-7 6-3. “Quando ho deciso di giocare il torneo di Stoccarda, non pensavo di vincere subito”, ha ammesso con sincerita’ Berrettini, che dopo la semifinale vinta ieri aveva d’altra parte ammesso di aver ritrovato il suo tennis. Oggi sia lui sia lo scozzes hanno giocato un tennis di alto profilo, nei primi due set in particolare. Servizio e capacita’ di alternare accelerazioni potenti col diritto da fondo campo a palle corte e back di rovescio hanno dato all’azzurro la marcia in piu’. Solo nel secondo set l’azzurro ha peccato in alcune smorzate non definitive, una in particolare gli e’ costata cara sul 6-5, dando il via al break (e set) ottenuto dal britannico. Murray e’ cresciuto al servizio nel corso del match, ha giocato con lucidita’ tattica da fondo campo. Ma il terzo set si e’ aperto con un break di Berrettini, poi i problemi fisici hanno costretto lo scozzese a due interventi del fisio (problema all’anca, dolore muscolare), senza peraltro mollare. “Era chiaro dal terzo set che Andy era infortunato – il riconoscimento del vincitore – Spiace per lui, che e’ sempre un gran combattente”. Il break immediato patito dallo scozzese all’avvio del terzo set (in un game davvero mal giocato da Andy, incluso un warning per “time violation”) ha spaccato definitivamente il match a favore di Matteo. Murray ha chiamato il trainer per ben due volte nel terzo parziale, la prima al cambio di campo sul 1-0 (problema all’anca sinistra) e poi sul 4-2 (dolore muscolare al basso ventre), ma ha lottato sino all’ultima palla con il suo solito spirito combattivo. Un crescendo spettacolare nel torneo per il romano, che si conferma totalmente a suo agio su erba e pronto a difendere la prossima settimana il titolo vinto lo scorso anno al Queen’s club di Londra.

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Marisa Laurito nuda, fasciata in una bandiera se il Napoli vince lo scudetto

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Lei è una grandissima tifosa del Napoli: cosa è disposta a fare per la vittoria dello scudetto? “Non mi posso spogliare perché è passata l’epoca, forse 20 anni fa avrei potuto ancora farlo. E non mi posso neanche tingere i capelli di blu perché li ho già così. Forse potrei andare in giro per un mese avvolta nella bandiera del Napoli”. E’ disposta a farlo? “Si, farò così, mi avvolgerò nella bandiera e sotto sarò nuda – ha assicurato a Un Giorno da Pecora – questo lo posso promettere”. Marisa Laurito a ruota a libera a Un Giorno da Pecora. Ospite oggi della trasmissione di Rai Radio1 condotta da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, la popolare attrice partenopea si è raccontata in una lunga intervista, partita dal ricordo di un appartamento dove viveva da giovanissima. “Ai tempi io e Marina Gonfalone, grandissima attrice, avevamo una specie di ‘comune’. Era una piccola casa, che non riuscivamo neanche a pagare, e che veniva anche subaffitata come bisca. Ogni tanto dovevamo sloggiare, serviva ad altri per giocare a poker…” In quella casa passarono tanti personaggi famosi.

“Certo, molti attori ad esempio, da Sergio Castellitto a Roberto Benigni”. Quanto c’è di vero nelle sue presunte relazioni con Renzo Arbore e Luciano De Crescenzo? “Non avrei potuto mai avere con loro una relazione: ridevamo dalla mattina alla sera e la sessualità non va d’accordo con la risata”. Parliamo di politica: è felice che ci sia una donna alla presidenza del Consiglio? “Sono molto contenta che ci sia una donna al governo, anche se avrei sperato fosse un’altra donna”. Come vede questo periodo di governo Meloni? “Non so, non li vedo benissimo, la Meloni però è una donna capace, preparata, però abbiamo idee diverse”. Lei ha raccontato di esser figlia di operai comunisti… “Esattamente, poi però mi sono avvicinata anche al c.sinistra”. Anche al Pd? “Il Pd però è ormai una cosa molto lontana dai nostri ricordi”. Le piace Elly Schlein? “Si, pare che piaccia. Ma in questo periodo sono lontana dalla politica, l’importante è che si faccia e si faccia bene”.

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Cultura

“Maradona, il genio ribelle”, una mostra a Pompei

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Comincia il viaggio che tra immagini e memorabilia racconterà ciò che Maradona è stato per il Napoli, per Napoli ed anche per Pompei: 140 tra i più suggestivi scatti firmati dal fotogiornalista Sergio Siano e circa 100 cimeli originali del campione argentino (tra magliette, scarpe, tute e molto altro) prestati dal Museo Vignati sono la dotazione della mostra “Maradona, il genio ribelle” che sarà inaugurata sabato prossimo, primo aprile (ore 19.30) a Pompei, nel Museo Temporaneo di Palazzo De Fusco, in piazza Bartolo Longo. Da domenica 2 aprile la mostra sarà aperta al pubblico (fino al 9 giugno). Al taglio del nastro interverranno il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio, il fotogiornalista e autore Sergio Siano e Massimo Vignati, che cura il Museo Vignati di Napoli con i cimeli di Maradona. Saranno presenti, inoltre, i curatori della mostra Kaos48 (Fabrizio Scomparin e Stefano Nasti) e l’artista Nello Petrucci ideatore dell’esposizione.

Prevista anche la presenza di Corrado Ferlaino, presidente del Napoli degli scudetti del 1987 e del 1990, e dell’ex calciatore azzurro Gianni Improta. “Maradona, il genio ribelle” è realizzata da Art and Change con il patrocinio del Comune ed è curata da Kaos48. Le fotografie di Sergio Siano hanno immortalato le più decisive gesta atletiche di Diego per le vittorie del Napoli, ma anche i suoi momenti più “intimi” in cui El Pibe de Oro rimaneva ad allenarsi da solo al Centro Paradiso, lontano dai riflettori e dall’entusiasmo, talvolta straripante, dei tifosi napoletani. “Ma anche quegli stessi tifosi e le loro incontrollabili manifestazioni di gioia – sottolineano i promotori della mostra – in occasione dei trionfi azzurri, sono rimasti impressi nelle immagini del fotoreporter partenopeo”. Ci sono, poi, i cimeli originali del Museo Vignati che fanno della mostra una “stanza delle meraviglie”: si va dalla camicia che Diego indossava il giorno stesso in cui ha messo piede a Napoli al pallone del Mundial ’86. Un’attenzione particolare sarà infine dedicata al rapporto speciale che il campione aveva con Pompei, che raggiungeva spesso per regalare un sorriso ai bambini delle Opere di carità del Santuario mariano.

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Sport

Tennis: Miami, Sinner batte Ruusuvuori e vola in semifinale

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Jannik Sinner batte il finlandese Emil Ruusuvuori e vola in semifinale al torneo di Miami. L’altoatesino si è imposto con il punteggio di 6-3, 6-1 al termine di un incontro interrotto al secondo set a causa della pioggia. L’azzurro, alla seconda semifinale consecutiva in un 1000 dopo quella conquistata ad Indian Wells, se la vedrà ora con il vincente tra il numero uno del mondo, Carlos Alcaraz, e l’americano Taylor Fritz.

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