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Leonardo Tano, il figlio di Rocco Siffredi: niente porno, studio ingegneria e guadagno qualcosa facendo il modello. E per il sesso…

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Leonardo Tano, 20 anni, fisico asciutto, viso acqua e sapone, sui social network è già un idolo. Perchè è un bel ragazzo e perchè ha un papà che fa discutere. Tano, non è altro che il dato reale con cui risulta iscritto all’anagrafe il celebre padre, Rocco Siffredi (o meglio, Antonio Tano), divo del cinema porno mondiale. Leonardo, oramai apprezzato testimonial pubblicitario per abbigliamento intimo maschile parla del padre e del suo futuro. E dice che di fare il porno attore non è che lo entusiasmi così tanto.

“Se me lo avesse chiesto qualche anno fa avrei detto di sì. Allora andavo sui set, vedevo tutte quelle ragazze e pensavo che sarebbe stato divertente. Ma oggi Leonardo ha preso una sua strada e, al di là della campagna di intimo per cui ha posato, racconta le sue passioni e i suoi studi. “La mia passione sono le moto e i motori. Studio ingegneria meccanica, che è molto diversa dal mestiere che fa papà” ha detto qualche tempo fa a Chi. E quando gli domandano cosa significhi essere figlio di Rocco Siffredi, Leonardo risponde, con semplicità: fino a qualche anno fa lui era quello che ci faceva giocare, oggi è più “mentore”, abbiamo un rapporto adulto. “Quando papà deve parlare di sesso con me e mio fratello è molto timido, quasi in imbarazzo. Ma, se ci sono amici a cena, comincia a raccontare di tutto, come se non ci fossimo. Quando andavo a scuola tutti sapevano chi fosse mio padre, se qualcuno faceva battute – dice Leonardo – ridevo anche perché, se avessi fatto credere che per me poteva essere un problema, mi avrebbero preso in giro ancora di più”. Un mestiere particolare quello di papà Rocco, che il ragazzo confessa di aver scoperto per caso, da piccolo, insieme a suo fratello. “Ero molto piccolo, un giorno io e mio fratello eravamo nella nostra casa di Budapest mentre i nostri genitori erano all’estero e abbiamo visto un dvd con scritto “Tarzan”. Noi, pensando che fosse un cartone animato, l’abbiamo messo nel lettore e abbiamo visto che, invece, era un film dove recitavano mamma (Rosa Caracciolo, ndr) e papà. Inutile spiegare l’imbarazzo, non tanto per il porno quanto per i protagonisti.

Leonardo poi racconta la sua vita sentimentale e rivela di essere innamorato. Sia io che mio fratello Lorenzo siamo fidanzati con due brave ragazze. Preferisco il sesso fatto con amore, prima di essere fidanzato andavo su Tinder ma non era la stessa cosa. Leonardo per ora studia ma anche lui, sebbene con modalità diverse, sfrutta il suo corpo per guadagnare qualcosa. Il debutto ufficiale nel mondo della moda dipende dal suo corpo non dal suo cognome. È stato infatti scelto come modello per la campagna di Msgm Underwear, la prima linea di intimo del brand milanese di Massimo Giorgetti. Autoironico e perfettamente a suo agio mentre si mostra davanti all’obiettivo in pose sexy, così è apparso subito il giovane modello, fotografato dal fotografo spagnolo Kito Munoz. La collezione vestita da Leonardo per il momento è soltanto una preview. La versione completa sarà presentata per la prossima stagione. Massimo Giorgetti ha dichiarato di aver scelto Leonardo come testimonial perché “gli piace pensare che nella moda ci si possa ancora divertire“.

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Esteri

Aggressione ad Amsterdam: dieci tifosi israeliani feriti, Netanyahu invia aerei di soccorso

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Dieci tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv sono rimasti feriti in un’aggressione ad Amsterdam da parte di una folla apparentemente filopalestinese. L’incidente, avvenuto al termine della partita di Europa League contro l’Ajax, è stato segnalato dal Ministero degli Esteri israeliano, come riportato dai media locali. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha prontamente reagito, invitando il primo ministro dei Paesi Bassi, Dick Schoof, e le forze di sicurezza olandesi a intervenire “in modo deciso e rapido contro i rivoltosi”. Netanyahu ha inoltre ordinato l’invio di due aerei per riportare in Israele i cittadini feriti.

Escalation di violenza e intervento di Netanyahu

A seguito dell’incidente, Netanyahu ha disposto l’invio di due aerei di soccorso ad Amsterdam. In una dichiarazione ufficiale, l’ufficio del primo ministro israeliano ha confermato che Netanyahu considera “con estrema serietà” l’attacco ai tifosi israeliani e ha chiesto un’azione tempestiva da parte delle autorità olandesi per garantire la sicurezza dei cittadini israeliani coinvolti.

Video e scontri nel centro di Amsterdam

Video diffusi sui social media mostrano gruppi di persone a volto coperto, alcuni con bandiere palestinesi, mentre assalgono i tifosi del Maccabi Tel Aviv. Gli scontri sono scoppiati nel centro di Amsterdam al termine della partita, che ha visto l’Ajax trionfare con un netto 5-0. La polizia olandese ha scortato i tifosi israeliani fino al loro hotel per proteggerli dagli attacchi.

Arresti e misure di sicurezza

Le autorità locali hanno riferito di aver effettuato 57 arresti durante la giornata, nell’ambito di misure di sicurezza rafforzate per contenere le tensioni. L’aggressione ha portato alla ferita di dieci tifosi del Maccabi Tel Aviv, come confermato dal Ministero degli Esteri israeliano, mentre la polizia olandese continua le indagini per identificare i responsabili.

Conclusione: L’episodio di violenza ha sollevato grande preoccupazione da entrambe le parti, con il governo israeliano che richiede un’azione decisa e rapida contro gli aggressori. La situazione sottolinea la tensione crescente legata agli eventi sportivi internazionali, che talvolta si trasformano in teatro di conflitti e rivalità geopolitiche.

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Juventus, bilancio in rosso di quasi 200 mln

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L’assemblea degli azionisti della Juventus ha approvato oggi il bilancio al 30 giugno 2024, chiuso con un passivo di 199,2 milioni di euro. Prima ancora di iniziare i lavori assembleari è stato il momento di Giorgio Chiellini: l’ex difensore, alla prima apparizione nella nuova veste in un’occasione come questa, è stato applaudito e accolto dal boato della platea. Per Gianluca Ferrero, invece, era la seconda assemblea da presidente: “Sono arrivato da un anno, ho scoperto una realtà che non conoscevo – ha spiegato il numero uno del club – noi qui abbiamo presente tutti cos’è la prima squadra, ma in realtà la Juve è davvero molto di più: ha 22 squadre, ci sono 650 atleti e abbiamo anche la Juventus One con ragazzi disagiati”.

Il club bianconero è ancora senza sponsor principale dopo la chiusura del rapporto con Jeep: “Siamo in trattativa con diversi brand e società con interesse di visibilità internazionale, consideriamo di arrivare a un accordo entro la fine di questa stagione – ha spiegato l’ad Scanavino – e nel frattempo abbiamo pensato di dare visibilità a Save the Children, mentre qualche settimana fa abbiamo chiuso con lo sponsor di manica Azimut”. Sul rosso di bilancio, invece, pesa tanto la mancata partecipazione alle coppe europee: “Ha avuto un impatto di circa 130 milioni, siamo in proiezione positiva in termini di risultato netto” ha sottolineato Scanavino. E si è anche parlato anche del famoso ‘lodo Ronaldo’: “Non siamo d’accordo con la decisione del 50 e 50, quindi l’abbiamo impugnato davanti al tribunale di Torino” ha spiegato Ferrero.

Il club, nel frattempo, continua a crescere in maniera vertiginosa sui social. “Siamo il primo brand in Italia come followers, il creator lab fornisce il materiale e abbiamo creato una struttura dove si creano contenuti cortometraggi”, ha spiegato, portando come esempio il recente documentario presentato al Festival di Venezia sulla vicenda di calcioscommesse che ha coinvolto il giocatore della prima squadra Nicolò Fagioli. In futuro c’è l’idea di uno stadio per ospitare la Next Gen e le Women, “Ma non avverrà nel breve, siamo concentrati nel percorso di risanamento della società” ha precisato Scanavino. In chiusura di assemblea i toni si sono scaldati quando si è trattato di modificare lo statuto e “prevedere la possibilità che l’intervento in assemblea e l’esercizio del diritto di voto avvengano esclusivamente tramite il rappresentante designato”. Diversi azionisti hanno abbandonato la sala in segno di protesta, “Abbiamo ritenuto di cogliere questa facoltà, ma non vuol dire che non ci saranno altre assemblee” ha voluto precisare Ferrero con la modifica che è stata approvata.

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Economia

Giorgetti vede Spohr, si tratta su Ita-Lufthansa

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La trattativa Ita-Lufthansa passa direttamente nelle mani di Giancarlo Giorgetti. Il ministro dell’Economia incontrerà entro il fine settimana, probabilmente già domani, Carsten Spohr, con l’obiettivo di trovare un compromesso con l’inflessibile amministratore delegato della compagnia tedesca. Ufficialmente il Mef non commenta la notizia arrivata da fonti europee. Ma dopo le tensioni della scorsa notte, che hanno portato all’interruzione dei negoziati per un accordo che sembrava ormai alle battute finali, lo stesso Giorgetti non ha negato la possibilità di un faccia a faccia, definito anzi “opportuno”. A dominare il tavolo di confronto saranno questioni di prezzo.

Secondo le notizie trapelate finora, la sera del 4 novembre, basandosi sulle clausole contrattuali, Lufthansa avrebbe infatti chiesto al Mef uno sconto sulla cifra da sborsare per la seconda tranche per la newco tricolore a seguito del primo aumento di capitale da 325 milioni di euro, giustificandosi con il costo di alcuni investimenti fatti dopo l’accordo di alleanza del 2023. Una richiesta che il ministero dell’Economia avrebbe bollato come “inaccettabile” anche alla luce del miglioramento della posizione economica di Ita e in vista della probabile crescita del traffico aereo per il Giubileo del 2025.

Il tentativo di ricucitura è ora affidato a Giorgetti, forte del fatto che nessuna delle due parti sembra davvero intenzionata a far saltare l’accordo. Sui cieli europei intanto a preoccupare sono anche i conti di Air France-Klm. Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con un utile operativo in calo del 12% a 1,18 miliardi di euro, deludendo le attese degli analisti e prevedendo anche di sostenere costi più elevati di quelli precedentemente stimati per quest’anno a seguito di una revisione dell’accordo salariale e di un aumento dei costi di manutenzione.

Anziché aiutare, le Olimpiadi di Parigi hanno allontanato i turisti dalla capitale, influendo negativamente sui conti. Il titolo ne ha risentito pesantemente in Borsa dove è arrivato a perdere l’11%.

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