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Legge sul fine vita, svolta al Senato: approvato testo base della maggioranza

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Le commissioni Giustizia e Sanità del Senato si preparano a votare un testo condiviso sulla legge sul fine vita, dopo oltre un anno di stallo parlamentare. I relatori di maggioranza, Pierantonio Zanettin (Forza Italia) e Ignazio Zullo (Fratelli d’Italia), hanno infatti depositato una proposta organica composta da quattro articoli, destinata a diventare testo base per la discussione parlamentare.

Via l’espressione “dal concepimento alla morte naturale”

Tra i passaggi più significativi del nuovo testo c’è l’eliminazione dell’espressione “dal concepimento alla morte naturale”, che aveva suscitato forti critiche da parte dell’opposizione, preoccupata per possibili ripercussioni sul diritto all’aborto. Il nuovo articolo 1 riconosce invece il diritto alla vita come presupposto di tutti gli altri diritti dell’ordinamento, garantendo la tutela della persona “senza distinzioni di età, salute o condizione sociale”.

Nessun coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale

Una delle novità più rilevanti è l’esclusione del Servizio sanitario nazionale: né medici né strutture pubbliche potranno essere coinvolti nel trattamento di fine vita. Questo punto, già contenuto in precedenti bozze, è stato confermato e rappresenta uno dei cardini dell’impostazione della maggioranza.

Non sarà reato l’aiuto al fine vita, ma serve autorizzazione

Il testo conferma che non sarà punibile chi aiuta una persona nel percorso di fine vita, a condizione che sia stata verificata la presenza dei requisiti attraverso un nuovo Comitato nazionale di valutazione, che sostituirà i precedenti Comitati etici. Il termine per completare l’istruttoria sarà di 90 giorni, ridotto rispetto ai 120 previsti nella bozza. Se la domanda viene respinta, potrà essere ripresentata dopo sei mesi (in precedenza erano quattro anni).

Cure palliative accessibili ma non obbligatorie

Un altro nodo riguarda le cure palliative, che non saranno più obbligatorie ma rese disponibili. L’articolo 3 stabilisce che l’accesso debba essere garantito su tutto il territorio nazionale, per evitare disparità tra Regioni. Tuttavia, restano forti dubbi tra le opposizioni sull’effettiva applicabilità del principio di equità.

L’ombra della politicizzazione sul Comitato nazionale

Infine, resta la nomina governativa del Comitato nazionale di valutazione, che avverrà con decreti del presidente del Consiglio dei ministri. Questo aspetto viene ritenuto troppo politicizzato dai partiti di opposizione, che temono possa minare la terzietà e l’autonomia nella valutazione dei casi.

Il testo approderà in Aula il 17 luglio. Intanto, il dibattito è destinato a rimanere acceso, con una maggioranza compatta ma un’opposizione pronta a dare battaglia su più fronti.

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Renzo Arbore e la memoria di una vita: l’infanzia, la musica, gli incontri decisivi. L’intervista al Corriere della Sera

Dall’infanzia a Foggia ai miti americani, dagli esordi Rai all’amicizia con Dalla, fino a Battisti e Melato: il racconto di Renzo Arbore in una lunga intervista al Corriere della Sera.

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«Il mio primo ricordo? Il Duce». Così Renzo Arbore apre il suo racconto nell’intervista al Corriere della Sera, rievocando Riccione negli anni Trenta e un Mussolini rimasto senza costume in mare. Poi la guerra, «l’odore delle micce sulle candele» e la fame combattuta «con pane e zucchero». Nel Palazzo Arbore a Foggia, rifugio durante i bombardamenti, il piccolo Renzo intratteneva gli sfollati cantando La bela Gigogin e le canzoni della balia friulana.

Gli americani e la nascita di un amore

Sfollato a Chieti, Arbore vide sfilare gli ultimi tedeschi e poi arrivare gli americani «con la musica sulle jeep». Tornato a Foggia, di fronte a casa sua c’era un circolo ricreativo USA dove suonavano Benny Goodman e Stan Getz. Da lì, l’imprinting: jazz e canzone napoletana.

L’artista come destino

Da ragazzo studiava i personaggi del corso cittadino: «lo scappato di casa, il mobiliere, la bonona», e soprattutto «l’artista», come Humbert, “l’inventore dell’acqua tiepida”. Da quell’umorismo goliardico nascerà una carriera. Anche ufficiale: «Ho una laurea in goliardia», dice Arbore, consegnata da Umberto Eco.

Ricordi, Napoli e l’incontro con Padre Pio

Figlio di una famiglia monarchica, votò monarchico la prima volta. Conobbe Padre Pio diciottenne: «Facèsse che vòle», gli disse il frate sul suo futuro. Si trasferì poi a Napoli per studiare Giurisprudenza, tra serate allo USO Club e tagli “crew cut” che ispirarono Tu vuo’ fa’ l’americano.

L’arrivo in Rai, Boncompagni e la Roma degli anni d’oro

A Roma, grazie a un consiglio arrivato da Foggia, superò il concorso Rai come maestro programmatore. Al suo fianco Gianni Boncompagni, «maledetto toscano, intelligentissimo», con cui inventò Alto gradimento. È l’epoca delle prime notti romane, dell’incontro con Gabriella Ferri e della scoperta di Lucio Battisti: Arbore fu quello che gli mise la chitarra in mano e lo convinse a cantare Per una lira.

Melato, Dalla e gli amori che segnano

Fra le foto che riempiono la sua casa, spunta il ricordo di Mariangela Melato: «Ci siamo amati tutta la vita». Racconta il primo incontro, la festa da Agostina Belli e Battisti che improvvisa Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi. Ancora più indietro, l’infanzia condivisa con Lucio Dalla senza saperlo: «Era il figlio della modista di Bologna che veniva a casa mia».

La tv che cambia tutto

Dopo Per voi giovani arriva la rimozione, poi Alto gradimento. E ancora L’altra domenica, con il debutto di Roberto Benigni («Abbiamo già provato, ora vai in onda»), fino a Quelli della notte, che «esplose in mano»: Bracardi, Frassica, Laurito, Marchini, Luotto, D’Agostino. Una rivoluzione.

Gli incontri incredibili: da Craxi a Adriana Faranda

Arbore ricorda l’ultima notte romana di Bettino Craxi, prima della fuga in Tunisia, e una colazione con «una bella ragazza» che si rivela Adriana Faranda: «Non ti ricordi? Siamo stati a un passo dal chiamare L’Altra domenica».

L’Orchestra Italiana e il rimpianto dei figli

Dopo Indietro tutta!, nasce l’Orchestra Italiana: «1.600 concerti in tutto il mondo». E una confessione: «Mi manca non aver avuto figli. Ma forse, con i grandi amori che ho vissuto, non avrei fatto tutte queste imprese».

Renzo Arbore, nella sua casa romana, è la memoria vivente di un’Italia che non c’è più, e che il Corriere della Sera ha saputo far raccontare dalla sua voce più autentica.

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Napoli, Conte chiede rinforzi subito: 50 milioni per il mercato di gennaio e rivoluzione in vista

Conte vuole interventi immediati sul mercato: 50 milioni pronti, diversi giocatori verso l’addio e obiettivi pesanti a centrocampo e sulle fasce. Il Napoli prepara una rivoluzione.

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Occhio ai miraggi: Conte non ha ricaricato le pile. Domani ritroverà parte del suo Napoli, al completo solo mercoledì, appena 72 ore prima della sfida con l’Atalanta. L’allenatore pretende che nessuno metta in discussione i suoi metodi e vuole interventi immediati sul mercato di gennaio. De Laurentiis è pienamente d’accordo.

Esami per Lang, Lucca, Neres e Marianucci

Non tutte le operazioni estive hanno convinto: Lang, Lucca, Neres e Marianucci rischiano la cessione. Gennaio è lontano, ma è già tempo di test. In calendario ci sono sei gare di campionato, due di Champions, la Coppa Italia e la trasferta a Riad. Manna, su indicazione di Conte e De Laurentiis, si sta muovendo per chiudere almeno due acquisti a centrocampo.

Un budget da 50 milioni nonostante il bilancio

Il Napoli è pronto a investire almeno 50 milioni. Poco importa la perdita da 30 milioni al 30 giugno: non è il momento dell’austerità e si prepara una manovra radicale.

DIFESA

Nonostante il ko di Meret, Manna punta su Contini come vice Milinkovic. Serve un terzino destro: Mazzocchi partirà, Di Lorenzo deve rifiatare e Spinazzola non basta.

L’obiettivo è Brooke Norton-Cuffy del Genoa, valutato 15 milioni ma difficile da cedere per il club ligure. Juanlu Sanchez del Siviglia costa circa 20 milioni e senza sconti non si procede.

Tra gli esuberi dei grandi club c’è Sacha Boey del Bayern Monaco, ma accetterebbe difficilmente il ruolo di vice Di Lorenzo. Marianucci potrebbe andare in prestito, mentre Beukema resta intoccabile.

CENTROCAMPO E ATTACCO

Nessuno svincolato: servirebbe troppo tempo per portarli in forma. Anguissa torna a fine gennaio, De Bruyne a febbraio. Conte cerca rinforzi pesanti.

Il rapporto con il Manchester United apre alla pista Kobbie Mainoo, 20 anni: lo United chiede almeno 40 milioni. In alternativa, Arthur Atta dell’Udinese costa circa 20 milioni. Nel mirino anche Pellegrini della Roma e soprattutto Morten Frendrup del Genoa, entrambi difficili da liberare.

Valutato anche Weston McKennie, in scadenza con la Juventus.

In attacco potrebbe scattare una rivoluzione: se Lang e Lucca trovassero acquirenti, Conte e De Laurentiis potrebbero tornare su Federico Chiesa, ancora in bilico nel Liverpool.

Rinnovi: Rrahmani verso la firma

Manna lavora sui prolungamenti: Rrahmani è vicino al rinnovo di due anni, restano solo dettagli e non si prevedono intoppi.

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Robbie Williams: «La mia vista peggiora per le iniezioni dimagranti». L’allarme della popstar

Robbie Williams rivela un peggioramento della vista e collega il problema alle iniezioni dimagranti. L’artista racconta la sua esperienza per avvertire sui potenziali rischi.

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«La mia vista è offuscata, sta peggiorando». Robbie Williams lo confessa al «The Sun», spiegando di avere sempre più difficoltà a vedere il pubblico durante i concerti. Il problema è emerso guardando una partita di football: «Non riuscivo a distinguere i giocatori, erano solo macchie su un campo verde».

Il sospetto sul trattamento dimagrante

In un primo momento Williams pensava fosse un normale calo dovuto all’età. Un ottico gli ha consigliato di cambiare occhiali, ma senza alcun miglioramento. A quel punto la popstar ha collegato il peggioramento della vista alle iniezioni per dimagrire, decidendo di parlarne pubblicamente per «avvertire le persone sui potenziali rischi» e invitare tutti a informarsi prima di intraprendere cure simili.

Una dipendenza difficile da rompere

Nonostante il problema, Williams ammette: «Sono così malato che probabilmente continuerei a prenderlo finché non mi sarà completamente scomparsa la vista da un occhio».

La nuova routine quotidiana

Il cantante racconta anche di essere diventato «una di quelle persone a cui piace allenarsi». Ogni giorno, dice, «mi alzo e faccio esercizi», mostrando un impegno costante nel mantenersi in forma.

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