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Legge dell’ex e Joao Felix, Roma crolla in Coppa col Milan

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Una doppietta dell’ex Abraham e tris firmato Joao Felix (con assist di Gimenez) assicurano la semifinale di Coppa Italia al nuovo Milan rivoluzionato dal mercato. Sorride Sergio Conceiçao, sorridono i dirigenti in tribuna. Ottime le sensazioni dei nuovi arrivati Gimenez e Joao Felix, ma anche chi è rimasto ha convinto a pieno: Tomori non ha sbagliato praticamente nulla. E può ripartire da qui la nuova vita rossonera in cui l’obiettivo è andare avanti in Europa e recuperare il terreno perso in Campionato. La Roma, illusa dalla rete di Dovbyk in apertura della ripresa, gioca meglio nel primo tempo ma non concretizza e spreca, troppo. I cambi del secondo tempo di Ranieri, Rensh, Pellegrini e Dovbyk incidono fino a un certo punto.

L’ucraino sarebbe servito anche nel primo tempo. delude invece Pellegrini, spesso redarguito anche dal tecnico giallorosso. Il mercato ha sicuramente aiutato maggiormente il Milan, ma ci è voluto anche parecchio coraggio. Le premesse al momento per i rossoneri sono buone, bisognerà capire se davvero le “alte aspettative” del club – come detto da Moncada – saranno rispettate. Il Milan va negli spogliatoi con un doppio vantaggio che porta la firma dell’ex. Tammy Abraham fornisce un repertorio completo prima sbloccando la partita di testa al 16′, restando sospeso in aria, aspettando l’impatto perfetto con il pallone di testa per trovare l’angolino. Poi poco prima dello scadere, è 2-0 con un tiro preciso un’ottima ripartenza rossonera. E’ stato il merito del Milan, concretizzare ogni occasione creata.

La Roma invece costruisce tanto, prova ad aprire la manovra spaziando da destra a sinistra ma manca un po’ di cinismo. E’ anche sfortunata come in occasione del colpo di testa di Pisilli su cross preciso di Angeliño che si è infranto sulla traversa. Poi negli altri due tentativi, la conclusione potente di Shomurodov al 23′ e il diagonale di Dyabala Maignan fa buona guarda. La Roma, invece, deve cambiare qualcosa soprattutto davanti per provare a ribaltare la partita. A fine primo tempo il risultato è severo ma nel calcio spesso bisogna solo essere più efficaci. Ranieri prova a cambiare interpreti e modulo. Dentro Rensh, Pellegrini e Dovbyk per Celik, Paredes e Shomurodov. Nell’immediato è il Milan ad andare vicino al tris con un gran colpo di testa di Walker che scheggia la traversa.

Poi le scelte di Ranieri portano frutti. Su palla persa di Theo Hernandez un passaggio sporcato di Angeliño finisce sui piedi di Dovbyk che la spinge in porta e riapre la partita al 9′. Conceiçao reagisce e la sua contromossa è importante perché finalmente le alternative a disposizione sono più che valide, sono top player. Fuori Abraham e Pulisic, dentro al debutto Gimenez e Joao Felix per la gioia dei 60 mila di San Siro. E il 3-1 è confezionato proprio dai due nuovi arrivi. Gimenez vede il movimento del portoghese, verticalizza e lo serve, Joao Felix che con un ‘cucchiaio’ vincente si presenta così in Serie A. Dopo una manciata di minuti l’autogol di Reijnders sembra riaprire ancora una volta la sfida ma il Var controlla e annulla per fuorigioco millimetrico di Dovb. A fine partita c’è spazio anche per l’esordio di Sottil. E’ il nuovo Milan che regala la qualificazione ai tifosi, l’avversario sarà la vincente di Inter-Lazio. Ma la testa dei rossoneri corre già al campionato e soprattutto al playoff di Champions di mercoledì.

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De Laurentiis attacca Fifa e Uefa: “Mi hanno restituito Rrahmani e Anguissa sfasciati, basta con troppe partite e nazionali obbligatorie”

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis critica Fifa e Uefa per l’eccessivo numero di partite e per gli infortuni subiti dai giocatori convocati in Nazionale. “Le società devono poter decidere se mandarli o no”.

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis (foto Imagoeconomica) torna a puntare il dito contro Fifa e Uefa, denunciando ancora una volta l’eccessivo numero di partite e la gestione delle pause per le Nazionali, che stanno compromettendo le stagioni dei club.

In collegamento video con l’evento Motore Italia – America’s Cup, De Laurentiis ha espresso tutta la sua rabbia per gli infortuni che hanno colpito Amir Rrahmani e Frank Anguissa dopo gli impegni internazionali.

Ho prestato Rrahmani ed è tornato sfasciato, Anguissa è tornato sfasciato. Non si può andare avanti così. Quando ci sono i campionati devo arrivare fino alla fine senza interruzioni. Bisogna avere meno squadre e fare meno partite”.


“Le società devono decidere se mandare i giocatori in Nazionale”

Il patron azzurro ha rilanciato la sua proposta di riforma dei rapporti tra club e federazioni:

I giocatori prendono uno stipendio dalle società e le società devono poter decidere se mandarli o no in Nazionale. Se un calciatore si infortuna durante gli impegni internazionali, deve essere previsto un risarcimento e la riapertura del mercato per sostituirlo”.

Un attacco diretto al sistema internazionale del calcio, che secondo De Laurentiis penalizza i club a vantaggio degli organismi sovranazionali.

Alla Fifa e all’Uefa dei campionati nazionali non interessa nulla”, ha concluso con tono polemico.


Un grido d’allarme che divide il calcio europeo

Le parole di De Laurentiis riaccendono un dibattito mai sopito: quello sull’iperinflazione del calendario calcistico.
Tra Champions, campionati, Nations League e tornei continentali, le squadre sono costrette a giocare quasi senza soste, con il rischio di aumentare infortuni e stress fisico.

Il presidente del Napoli, da anni tra i più critici verso il sistema Fifa-Uefa, chiede una riforma radicale: meno partite, più tutele per i club e maggiore equilibrio tra interessi economici e sportivi.

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Ben Shelton chiude le Finals a testa alta: “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”

Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner alle Atp Finals di Torino, Ben Shelton ammette la delusione per il 0-3 nel girone ma promette di tornare più forte nel 2026. “Fa male, ma mi spingerà a lavorare di più”.

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Si chiude con amarezza l’esperienza di Ben Shelton alle Atp Finals di Torino. Dopo la sconfitta contro Jannik Sinner, lo statunitense ha terminato il torneo con tre ko nel girone, ma senza perdere la lucidità e la fiducia nel suo percorso.

“È difficile concludere la stagione in questo modo, con uno 0-3 alle Finals – ha detto Shelton in conferenza stampa –. Per me è stato comunque un anno fantastico, con tanti aspetti positivi. Il tennis è pieno di alti e bassi: questo mi spingerà a lavorare ancora più duramente nella pausa invernale e mi renderà ancora più entusiasta per la stagione 2026. Fa male, questo è certo.”


“Superato al servizio, ma non è stata una brutta partita”

L’americano ha analizzato con onestà la sfida contro Sinner, riconoscendo la superiorità dell’avversario ma anche alcuni segnali incoraggianti nel suo gioco:

“Sicuramente non è stata la mia migliore prestazione, ma non direi nemmeno che sia stata una brutta partita. Dopo un periodo di assenza, mi ci vuole un po’ per ritrovare il ritmo, e farlo alla fine dell’anno, quando gli altri sono in grande forma, è complicato. Ho giocato bene dalla linea di fondo e a rete, ma sono stato semplicemente superato al servizio: è stato il tema ricorrente di tutte e tre le partite qui.”


L’obiettivo: ripartire con più forza nel 2026

Shelton guarda già avanti: la delusione per Torino è solo uno stimolo in più. A 22 anni, il talento americano resta una delle promesse più brillanti del circuito e promette di tornare più competitivo nella prossima stagione, con l’obiettivo di stabilizzarsi tra i primi dieci al mondo.

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Sinner vola in semifinale: “Felice e grato al pubblico, una partita difficile ma ho tenuto duro”

Jannik Sinner batte Ben Shelton e vola in semifinale alle Atp Finals di Torino. “È stata una partita difficile, ma ho tenuto duro mentalmente. Sono felice e grato al pubblico che mi ha sostenuto”.

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Jannik Sinner chiude da imbattuto la fase a gironi delle Atp Finals di Torino e conquista la semifinale grazie alla vittoria in due set contro lo statunitense Ben Shelton. Al termine del match, l’azzurro ha voluto ringraziare i tifosi che lo hanno sostenuto dal primo all’ultimo punto.

“È stata una partita difficile – ha detto Sinner a bordo campo – ho solo cercato di restare lì mentalmente, soprattutto contro un giocatore di questo tipo. È stata un’ottima partita, il pubblico mi ha aiutato tantissimo e lo voglio ringraziare. Sono felice di essere in semifinale, cercherò di giocare con una buona energia, poi vediamo come va.”

Prima di lasciare il campo, il numero uno azzurro ha salutato i tifosi scrivendo sul vetro della telecamera “A domani”, un messaggio che è già diventato virale tra gli appassionati.


“Non sono una macchina, ma sto facendo le scelte giuste”

In conferenza stampa, Sinner ha poi analizzato la partita con la consueta lucidità, sottolineando l’importanza dei dettagli nei momenti chiave:

“Finora sto facendo le scelte giuste nei momenti giusti. Con Zverev, se non avessi servito così bene, so che avrei perso. Se oggi al tiebreak fossi andato sotto di un minibreak, potevo anche perdere il set. Nel tennis non si sa mai, sono piccoli momenti.”

L’altoatesino ha però ribadito che, pur essendo in un periodo di forma straordinario, non si sente invincibile:

“Una partita prima o poi la perderò, non sono una macchina. Però sono sempre contento di mettermi in gioco. Quando metti sempre pressione all’avversario, stai facendo le cose giuste: qualcosa di positivo esce sempre.”


Ora la semifinale con De Minaur

Domani alle 14:30, Sinner affronterà Alex De Minaur nella semifinale dell’Inalpi Arena. L’Italia del tennis sogna la finale, mentre il giovane campione altoatesino continua a mostrare la sua maturità tecnica e mentale, confermandosi tra i protagonisti assoluti del circuito mondiale.

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