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Cronache

L’EAV comunica ai media di aver versato all’avvocato Nappi quasi 590mila euro per 130 giudizi

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“Agli atti risultano circa 130 giudizi affidati all’avvocato Severino Nappi, per la maggior parte, in un arco temporale che va dal 2007 sino alla fusione. Gli incarichi dati da EAV, post- fusione (2013-2014), sono solo 7 per ricorsi di appello e cassazione, ove l’avvocato aveva già curato la difesa in primo grado e, pertanto, si e’ inteso assicurare la continuita’ della difesa”. Lo sottolinea, in una nota, l’Ente Autonomo Volturno, societa’ di trasporto pubblico che ha come socio unico la Regione Campania, che cosi’ interviene sulla ‘querelle’ tra l’ente e l’avvocato Severino Nappi per il recupero di compensi professionali. “L’avvocato – continua la nota – ha ricevuto l’incarico con atto formale ove sono stati indicati espressamente i compensi riconosciuti per l’attivita’ svolta. Gli incarichi e, quindi i mandati alla difesa, sono a firma degli Amministratori della societa’ che si sono succeduti negli anni sopra indicati (avvocato Bianco, dottore Cecere, dottore Polese)”.

Severino Nappi. È uno dei leader della Lega in Campania, candidato, in polemica con Vincenzo De Luca

“L’ultimo incarico dato al professionista – fa sapere ancora il comunicato a firma di Roberto Vallefuoco, responsabile della comunicazione di EAV – e’ stato conferito nel 2014 e, nell’anno successivo, con nota del 3 dicembre a firma del dott. Umberto De Gregorio, sono stati revocati i mandati per i giudizi ancora in corso, procedendo alla nomina di un nuovo difensore”. L’EAV precisa, inoltre, che l’avvocato Nappi “ha ricoperto la carica di assessore al lavoro nella giunta Caldoro(2010-2015) e, delle cause affidate, 79 sono state date prima del 2010 e la restante parte, circa 52, nel periodo di assessorato. Nappi ha promosso una serie di giudizi per ottenere il pagamento dei compensi professionali maturati a seguito dell’attivita’ di difesa prestata. Con l’avvocato Severino Nappi, come con tutti i professionisti e fornitori di EAV che negli anni 2010-15 non erano stati pagati, e’ stata perfezionata una transazione tombale in data 14 novembre 2018. A fronte di una richiesta iniziale del professionista pari ad oltre un milione di euro, la transazione e’ stata perfezionata per un importo pari ad euro 589.489,26, regolarmente versata da EAV al professionista”, conclude la nota dell’EAV.

(nella foto in evidenza l’attuale Presidente e direttore generale di Eav. Umberto de Gregorio)

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Ucraina: Polonia, favoriremo rimpatrio uomini in età militare

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Varsavia aiuterà Kiev a riportare in Ucraina i suoi uomini in età militare, in seguito alle nuove modifiche alle leggi sui passaporti e sul servizio consolare per gli uomini ucraini che vivono all’estero: lo ha detto il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz. “Penso che molti polacchi siano indignati vedendo giovani ucraini negli alberghi e nei caffè, sentendo quanti sforzi dobbiamo fare per aiutare” Kiev, ha detto ieri Kosiniak-Kamysz ai media di polacchi. Il ministro ha sottolineato anche che Varsavia si era già offerta di aiutare l’Ucraina a identificare i rifugiati che vivono in Polonia e che sono sotto obbligo militare. La Polonia ospita circa un milione di ucraini fuggiti dalla guerra totale della Russia. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato che le nuove misure di Kiev intendono “ripristinare atteggiamenti equi nei confronti degli uomini in età di leva in Ucraina e all’estero”.

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Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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