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Le voci dei napoletani arrivati a Salisburgo per il match del Napoli alla Red Bull Arena: siamo superiori, ma occorre fare attenzione

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La Red Bull Arena di Salisburgo questa sera non sarà certo un catino di passione che ribolle di azzurro, ma nello stadio accogliente e funzionale degli austriaci i campioni del Napoli sentiranno i loro tifosi invocarli, dare la carica per chiudere subito la partita e pensare al prossimo turno. Tifosi del Napoli previsti ufficialmente ne saranno 1500 circa. poi si sa, le vie che portano i napoletani negli stadi d’Europa sono tante. E allora si vedranno e si sentiranno anche i tifosi del Napoli.  Battere gli austriaci, superare il turno in agilità e pensare ai quarti di finale di Europa League è un obiettivo alla portata del Napoli. Abbiamo sentito molti tifosi azzurri che hanno approfittato della trasferta calcistica per visitare una bella città, Salisburgo. E tutti dicono più o meno la stessa cosa. Vedono un Napoli più forte e più in palla, ma invitano a fare attenzione. Molti hanno ancora negli occhi le immagini dell’Atletico di Simeone annichilito allo Stadium. Tra i tifosi del Napoli che sciamano per le stradine di Salisburgo ci sono anche molti giornalisti italiani che hanno seguito il Napoli. E tra loro anche la troupe al completo di Radio Kiss Kiss, la radio ufficiale del Napoli anche in Europa. Anche stasera Carmine Martino e Paolo del Genio con la collaborazione tecnica di Angelo Ozzella faranno vivere ai tifosi del Napoli e agli innamorati del calcio una radiocronaca del match che molte volte fa emozionare più della Tv, perché la radio è passione più della televisione.

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Lory Del Santo: la signora Trump che non fu, amori e racconti tra realtà e fantasia

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Lory Del Santo torna a far parlare di sé con dichiarazioni che oscillano tra realtà, verosimiglianza e un tocco di fantasia. Ospite del programma Storie di donne al bivio prime time condotto da Monica Setta, la showgirl ha svelato dettagli della sua movimentata vita sentimentale, regalando al pubblico aneddoti sui suoi flirt e amori celebri, veri o presunti.

“Potevo essere la signora Trump”

Lory Del Santo non ha dubbi: avrebbe potuto essere la signora Trump. “Potevo essere la moglie del presidente, se solo avessi accettato la sua corte. Ma pensavo fosse solo un flirt e ho detto ‘no'”. Una rivelazione che si aggiunge a una lunga lista di racconti affascinanti e talvolta difficili da verificare.

Tra Kassoggi, Clapton e Harrison: storie e corteggiatori celebri

La Del Santo ha ripercorso incontri con uomini noti del panorama internazionale. Su Adnan Khashoggi, il controverso miliardario saudita, ha raccontato: “Non ci fu mai sesso e non mi regalò un favoloso anello di brillanti, bensì una semplice catenina d’oro con una pietra”.

Passando al cinema italiano, Lory ha rievocato una serata con Giancarlo Giannini: “Mi piaceva tantissimo. Una volta uscimmo insieme e mi portò a casa sua. Chiuse tutte le finestre perché era terrorizzato dai paparazzi. Non successe nulla”.

Il vero amore della sua vita? Eric Clapton. “Era tirchissimo, a casa sua non c’era nemmeno la colf e dovevo lavare i piatti io”, ha raccontato. Di tutt’altro tenore il ricordo di George Harrison, che definisce “molto gentile”. “Organizzò per me una cena sontuosa di sushi seguita da un massaggio ai piedi a bordo piscina. Il giorno dopo andammo a fare shopping, ma lui comprò solo per sé”.

Le cene con Giovanni Agnelli

Tra i suoi corteggiatori, anche Giovanni Agnelli. “Era un uomo dalla testa bellissima. Mi piaceva stare a parlare con lui per ore”, ha detto, precisando che con il celebre industriale non ci fu nemmeno un bacio.

Una vita tra verità e mito

Lory Del Santo, con il suo stile inconfondibile, continua a mescolare confessioni personali a racconti che lasciano il dubbio se siano realtà, suggestioni o semplicemente frammenti di una memoria creativa. Del resto, la sua vita è stata segnata non solo dal glamour, ma anche da tragedie familiari e momenti difficili che hanno alimentato il suo personaggio pubblico.

Che si tratti di realtà o di un abile racconto, Lory Del Santo sa come rimanere al centro del “frullatore mediatico”, offrendo spunti che catturano l’attenzione e fanno discutere. E, forse, questo è il suo vero segreto.

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Trump propone una forza di pace europea per l’Ucraina: ma chi pagherà il prezzo?

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La proposta di Trump: duecentomila uomini lungo la linea di contatto

Duecentomila soldati sotto le bandiere dei principali Paesi europei, schierati lungo la linea di contatto tra Russia e Ucraina. È questa l’ambiziosa proposta del team di politica estera di Donald Trump, che si prepara a tornare alla Casa Bianca con un piano per congelare rapidamente il conflitto in Ucraina. Tuttavia, il piano dipenderà dal cessate-il-fuoco, dalla disponibilità di Mosca e Kiev e soprattutto dalla capacità degli alleati europei di sostenere un contingente così imponente.

Gli obiettivi americani: tregua rapida per concentrarsi sulla Cina

Secondo gli emissari di Kiev, Trump ha fretta di chiudere il dossier ucraino per concentrare gli sforzi degli Stati Uniti sull’Indo-Pacifico e sul contenimento della Cina. La strategia americana è chiara: ottenere una tregua “rapida e sporca” (quick and dirty), rinviando a un momento successivo le complesse questioni politiche e territoriali.

Tuttavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso preoccupazione: congelare il conflitto senza garanzie di sicurezza significative lascerebbe l’Ucraina vulnerabile a futuri attacchi russi, come già accaduto dopo gli accordi di Minsk e il Memorandum di Budapest.

Il peso della sicurezza sugli europei

Con gli Stati Uniti che evitano di impegnarsi direttamente e l’adesione dell’Ucraina alla NATO sempre più lontana, spetta ora all’Unione Europea assumersi il ruolo di garante della sicurezza. Parigi e Londra stanno già valutando l’ipotesi di inviare un contingente europeo. Tuttavia, il Cremlino difficilmente accetterebbe una forza sotto l’ombrello NATO, il che complica ulteriormente le discussioni.

Un contingente europeo all’altezza della sfida?

La proposta del team di Trump prevede duecentomila uomini per presidiare una linea di contatto di circa duemila chilometri, da Chernhiv a Kherson. Questo numero rappresenterebbe circa la metà delle forze disponibili degli eserciti europei, con costi enormi. Non sorprende quindi che ambienti vicini al presidente francese Emmanuel Macron ipotizzino un contingente molto più ridotto: ventimila uomini, insufficienti per garantire un reale controllo del territorio.

Gli ucraini si dicono pronti a integrare le forze europee con i propri soldati, ma resta da capire se Mosca accetterà questa soluzione. Inoltre, le minacce americane di fornire a Kiev missili Tomahawk per colpire obiettivi in Russia potrebbero complicare ulteriormente le trattative.

Un conflitto che resta “sporco”

Tra il “quick” e il “dirty”, al momento sembra prevalere il secondo. La guerra sporca in Ucraina continua a essere l’unica missione che conta per il Cremlino, mentre l’Europa si trova a dover affrontare la sfida di una missione di pace che potrebbe ridefinire i suoi equilibri politici e militari.

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Esteri

Forze armate Kiev: sono necessarie decisioni non convenzionali

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“Le battaglie nella città di Pokrovsk, nella provincia di Donetsk, sono eccezionalmente dure e richiedono ai vertici militari ucraini di prendere decisioni non convenzionali”. Lo ha affermato – come riportano i media locali – il comandante delle forze armate ucraine, Oleksandr Syrskyi, al termine di una visita alla 38/a Brigata di Marina separata, che opera in prima linea in quel settore. Secondo Syrskyi, “l’esercito ucraino è svantaggiato, soprattutto in termini di manodopera: le truppe russe superano in numero le unità ucraine e stanno mandando avanti tutte le forze disponibili”.

Il comandante non ha spiegato quali tipo di decisioni non convenzionali sono necessarie in questa fase del conflitto, ma ha detto che una priorità è di consegnare sufficienti quantità di munizioni alla prima linea. “Bisogna – ha detto – aumentare la resilienza della difesa e distruggere più efficacemente gli occupanti”. Pokrovsk è un importante snodo logistico per le forze ucraine nell’est del paese ed è stata teatro di pesanti combattimenti negli ultimi mesi. Secondo il sito web di monitoraggio Deep State le forze russe stanno avanzando e si trovano ora a soli 3 chilometri dalla città.

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