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Le vittime del pedofilo miliardario suicida accusano il Principe Andrea: sa cosa ha fatto, confessi

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Le riprese di almeno una delle telecamere posizionate fuori dalla cella di Jeffrey Epstein, il miliardario travolto dalle accuse di pedofilia, non sono utilizzabili, anche se altri video dell’area circostante sarebbero un po’ piu’ chiari. Queste e altre immagini saranno usate dal Dipartimento di Giustizia per accertare cosa è accaduto e se ci sono state violazioni delle regole o reati commessi per il suicidio del miliardario pedofilo. Intanto in tribunale sfilano vittime e testimoni di Epstein. “Sono arrabbiata perchè non è piu’ vivo per pagare il prezzo delle sue azioni”.

A parlare è una vittima del podofillo miliardario durante l’udienza davanti al tribunale federale di New York. Lo fa in modo anonimo nascondendosi, cosi’ come molte altre che prendono la parola, dietro al nome fittizio Jane Doe. Le vittime che si susseguono sul palco dei testimoni parlano di un Epstein”codardo”, che e’ riuscito ad aggirare il sistema giudiziario. Ad ascoltarle c’è il giudice Geoffrey Berman, ma anche agenti dell’Fbi che stanno indagando sulla morte del miliardario. Una morte le cui spiegazioni lasciano scettici i legali di Epstein. “Vogliamo sapere cosa è accaduto al nostro cliente” dicono.

“Sono una vittima dell’organizzazione internazionale di traffico del sesso di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell” dice Sarah Ransome, un’altra delle vittime del miliardario a salire sul banco dei testimoni senza ricorrere all’anonimato. Ransome lancia il suo appello alla giustizia americana: “per favore finite quello che avete iniziato. Per molto tempo Jeffrey Epstein ha aggirato il sistema. Quando ha realizzato che non poteva più farlo ha mostrato al mondo la sua depravazione togliendosi la vita”. A prendere la parola è anche Virginia Roberts Giuffre, la principale accusatrice di Epstein. “Sono una vittima di Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell e degli atti criminali che hanno commesso contro di me e centinaia di altre ragazze per anni e anni senza che nessuno li fermasse” dice. “Jeffrey Epstein non e’ piu’ vivo, ma il problema non e’ come e’ morto ma come ha vissuto” aggiunge Roberts Giuffre, secondo al quale chi ha collaborato con lui deve essere punito. “Epstein non ha agito da solo. Non avrebbe potuto fare quello che ha fatto per cosi’ tanti anni senza l’aiuto di alcune persone chiave. Persone che devono assumersi la loro parte di responsabilità” spiega in tribunale David Boies, legale che rappresenta cinque delle vittime del miliardario.

Il principe Andrea “sa esattamente cosa ha fatto, mi auguro che confessi e dica tutto”. Lo afferma Virginia Roberts Giuffre, una delle vittime e la principale accusatrice di Jeffrey Epstein, il miliardario che si e’ tolto la vita in carcere. Giuffre, che si e’ definita la “schiava del sesso” di Epstein, ha ribadito come il miliardario le avesse ordinato di avere rapporti sessuali con il principe Andrea quando lei aveva 17 anni. Nei giorni scorsi il terzogenito della regina Elisabetta, che ha respinto le accuse, si e’ detto pronto a collaborare con l’Fbi per fare luce sul caso del finanziere suicida di cui e’ stato amico.

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L’Australia esorta i suoi cittadini a lasciare Israele

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Il governo australiano ha esortato i suoi cittadini in Israele a “andarsene, se è sicuro farlo”. “C’è una forte minaccia di rappresaglie militari e attacchi terroristici contro Israele e gli interessi israeliani in tutta la regione. La situazione della sicurezza potrebbe deteriorarsi rapidamente. Esortiamo gli australiani in Israele o nei Territori palestinesi occupati a partire, se è sicuro farlo”, secondo un post su X che pubblica gli avvisi del dipartimento degli affari esteri e del commercio del governo australiano.

Il dipartimento ha avvertito che “gli attacchi militari potrebbero comportare chiusure dello spazio aereo, cancellazioni e deviazioni di voli e altre interruzioni del viaggio”. In particolare è preoccupato che l’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv “possa sospendere le operazioni a causa di accresciute preoccupazioni per la sicurezza in qualsiasi momento e con breve preavviso”.

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Ian Bremmer: l’attacco di Israele è una sorta di de-escalation

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C’è chi legge una escalation e chi invece pensa che sia una de escalation questo attacco israeliano contro l’Iran. “È un allentamento dell’escalation. Dovevano fare qualcosa ma l’azione è limitata rispetto all’attacco su Damasco che ha fatto precipitare la crisi”. Lo scrive su X Ian Bremmer, analista fondatore di Eurasia Group, società di consulenza sui rischi geopolitici.

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Usa bloccano bozza su adesione piena Palestina all’Onu

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Gli Usa hanno bloccato con il veto la bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che raccomandava l’adesione piena della Palestina alle Nazioni Unite. Il testo ha ottenuto 12 voti a favore (Algeria, Russia, Cina, Francia, Guyana, Sierra Leone, Mozambico, Slovenia, Malta, Ecuador, Sud Corea, Giappone), 2 astensioni (Gran Bretagna e Svizzera) e il no degli Stati Uniti.

La brevissima bozza presentata dall’Algeria “raccomanda all’Assemblea Generale che lo stato di Palestina sia ammesso come membro dell’Onu”. Per essere ammessa alle Nazioni Unite a pieno titolo la Palestina doveva ottenere una raccomandazione positiva del Consiglio di Sicurezza (con nove sì e nessun veto) quindi essere approvata dall’Assemblea Generale a maggioranza dei due terzi.

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