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Le rivelazioni choc dell’ex procuratore FIGC Pecoraro: sparito l’audio di Orsato su Pjanic in Inter-Juventus e tanti altri episodi inquietanti

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Benzina sul fuoco e nel peggior momento vissuto dal calcio negli ultimi anni: le dichiarazioni di Giuseppe Pecoraro, già prefetto di Roma dal 2008 al 2015 e successivamente a capo della Procura federale in un’intervista rilasciata al Mattino di Napoli fanno luce o se preferite gettano un’ombra sulla partita Inter-Juventus, famigerato match che segnò la fine delle speranze scudetto per il Napoli di De Laurentiis e (allora) di Maurizio Sarri. Eh si perché Pecoraro racconta che alla base delle sue dimissioni da Procuratore federale c’era una visione differente del calcio con la FIGC. Uno degli episodi fu la mancata espulsione di Pjanic durante Inter -Juventus per l’appunto. Pecoraro racconta al Mattino che aveva chiesto all’Aia e alla Lega i dialoghi audio e video tra il Var e l’arbitro, cioè  Daniele Orsato, ma quando gli è arrivato il file mancava proprio il colloquio tra Orsato e Pjanic. Sparito.

«È stata la direzione di Orsato in Inter-Juventus – ha detto Pecoraro al quotidiano napoletano – che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale. Avevo avuto degli esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi anche ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento”. E adesso Daniele Orsato è il nuovo rappresentante degli arbitri italiani.

Un altro momento di tensione il prefetto Pecoraro lo ha vissuto per Inter- Napoli: fuori dallo stadio c’erano stati incidenti gravi e dentro continuavano i cori razzisti contro Koulibaly. Mazzoleni non solo non ha sospeso la partita ma disse di non aver sentito niente mentre gli ispettori della Procura non solo sentirono ma fecero anche una relazione però non accadde nulla.
Inutile dire che le reazioni dei tifosi del Napoli non si sono fatte attendere, in tanti si chiedono se non i fossero stati tutti questi ‘episodi’ come sarebbe andata a finire e si chiedono anche quale sarà stata la reazione di Maurizio Sarri nel leggere queste parole, visto che all’epoca la sua reazione su quanto accaduto fu fortissima, il Napoli giocava con la Fiorentina proprio dopo Inter-Juventus e perse: “Qualcuno ha fatto ironia, ma chi ha fatto sport sa che abbiamo perso lo scudetto in albergo a Firenze. Perché quello che è successo il giorno dopo, disse Sarri, è la conseguenza di quella partita”. Chissà adesso che allena la Juventus e dice che “Se diventi gobbo è anche perché dall’esterno ti attaccano continuamente e sei odiato quasi da tutti”, che cosa penserà di queste dichiarazioni.
Pecoraro spiega anche i tanti motivi che hanno portato alle sue dimissioni: sul taglio dei suoi vice, sulle scommesse nel mondo del calcio, un settore nel quale per esempio la Procura era di fatto tagliata fuori perché nell’apposita commissione presso il Dipartimento della Pubblica sicurezza c’ è un rappresentante della Federazione ma non della Procura. Ma è tutto il calcio, spiega l’ex procuratore federale ( le sue dimissioni l’11 dicembre scorso) a vivere un momento di confusione anche sul protocollo da utilizzare per un’eventuale ripresa in questa nuova fase. Le regole, ha spiegato, deve dettarle il governo non i medici delle società.

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Esteri

Veto russo a bozza Usa contro armi nucleari nello spazio

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La Russia ha bloccato con il veto la risoluzione elaborata da Usa e Giappone sulla prevenzione delle armi nucleari nello spazio. La bozza intendeva “rafforzare e sostenere il regime globale di non proliferazione, anche nello spazio extra-atmosferico, e riaffermare l’obiettivo condiviso del suo mantenimento per scopi pacifici”. Il testo ha ottenuto 13 voti a favore, il veto della Russia e l’astensione della Cina.

Oltre a ribadire gli obblighi ai 115 Stati parte del Trattato sullo spazio extra-atmosferico – compresi tutti i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza – “di non posizionare in orbita attorno alla Terra alcun oggetto che trasporti armi nucleari o altre armi di distruzione di massa”. Mosca e Pechino volevano un emendamento che riecheggiava una proposta del 2008 delle due potenze, e aggiungeva un paragrafo che vietava “qualsiasi arma nello spazio”, ma e’ stato bocciato avendo ottenuto solo 7 voti a favore.

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Esteri

Blinken: Usa-Cina gestiscano relazioni responsabilmente

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Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato gli Stati Uniti e la Cina a gestire le loro differenze “responsabilmente”, iniziando oggi la sua visita nel Paese asiatico. “Abbiamo l’obbligo nei confronti del nostro popolo, e anzi nei confronti del mondo, di gestire le relazioni tra i nostri due paesi in modo responsabile”, ha detto Blinken a Shanghai incontrando il leader del Partito comunista locale.

Il segretario di Stato americano ha affermato che il presidente Joe Biden è impegnato nel dialogo “diretto e duraturo” tra le due maggiori economie del mondo, dopo anni di crescente tensione. “Penso che sia importante sottolineare il valore e anzi la necessità dell’impegno diretto, del parlarsi l’un l’altro; mettere in evidenza le nostre differenze, che sono reali, cercando di superarle”, ha detto Blinken. Il segretario del Partito comunista cinese per Shanghai, Chen Jining, ha dato il benvenuto a Blinken e ha parlato dell’importanza delle imprese americane per la città. “Sia che scegliamo la cooperazione o il confronto, influisce sul benessere di entrambi i popoli, di entrambi i paesi e sul futuro dell’umanità”, ha detto Chen.

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Cronache

Processo Cospito, sentenza definitiva: 23 anni di carcere

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La Corte di Cassazione ha emesso una decisione definitiva riguardo ai ricorsi presentati dalle difese di Alfredo Cospito e Anna Beniamino, confermando le pesanti condanne per i loro presunti ruoli nell’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano nel 2006. I due sono stati giudicati colpevoli di “devastazione, saccheggio e strage”, oltre ad altri reati connessi all’attività di un’associazione sovversiva.

Alfredo Cospito dovrà scontare una pena di 23 anni di reclusione, mentre Anna Beniamino è stata condannata a 17 anni e 9 mesi di reclusione. Con questa decisione della Cassazione, le condanne diventano irrevocabili, mettendo definitivamente fine a un lungo processo legale che ha coinvolto i due anarchici.

 

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