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Politica

Le ore drammatiche del governo,film della giornata

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La spaccatura profonda nel cuore del governo giallo-verde andata in scena in Senato con la bocciatura della mozione No Tav a firma 5Stelle, è diventata una voragine ieri sera a Sabaudia. Dove la tenuta dell’esecutivo ha traballato con il comizio di Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro dell’Interno ha detto che con gli alleati “negli ultimi mesi qualcosa si è rotto”. E pur sostenendo che mai gli uscirà “una parola negativa su Di Maio o Conte”, ha escluso “rimpastini o rimpastoni”. Quindi, per il governo si è aperta una fase diversa, sfociata nelle ore convulse di oggi.

Ecco il film della giornata.

  • ORE 8,30 – Di Maio annulla tutti gli appuntamenti previsti, “per impegni istituzionali”.
  • ORE 11 – Incontro tra il capo politico del Movimento 5 Stelle e i capigruppo D’Uva e Patuanelli a Palazzo Chigi.
  • ORE 11,29 – Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli dichiara: “Non andare avanti significa tradire il mandato”.
  • ORE 11,53 – Di Maio su Fb: “I giochini di palazzo non ci sono mai piaciuti, questo dibattito sulle poltrone inizia a stancarmi”. Poi guarda al futuro: “Il 9 settembre taglieremo definitivamente 345 parlamentari. Mi auguro che nessuno si tiri indietro all’ultimo minuto”.
  • ORE 13 – Il premier Giuseppe Conte sale al Quirinale (nella foto in evidenza).
  • ORE 13,50 – Il sindaco di Torino Chiara Appendino dà ragione a Beppe Grillo: “E’ legittimo che qualcuno sia arrabbiato, ma in Parlamento non abbiamo la maggioranza”.
  • ORE 14,44 – Una nota della Lega he parla di voto anticipato: “L’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani. Ogni giorno che passa e’ un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo e’ ridare la parola agli italiani con nuove elezioni”. E ancora: “Tra Lega e 5 Stelle ci sono visioni differenti. Il voto di ieri sulla Tav e’ solo l’ultima, irrimediabile certificazione”.
  • ORE 15,31 – La Lega smentisce indiscrezioni secondo cui Matteo Salvini avrebbe chiesto le dimissioni del premier GiuseppeConte.
  • ORE 15,40 – In un comunicato i 5 Stelle dichiarano: “La nota della Lega e’ incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari”.
  • ORE 16,53 – Matteo Salvini a Palazzo Chigi per un vertice di un’ora con il premier Conte.
  • ORE 17,08 – Anche Di Maio a Palazzo Chigi. Secondo il suo staff, al lavoro nel suo ufficio.
  • ORE 17,14 – Il presidente della Camera Roberto Fico al Quirinale per incontrare Mattarella.
  • ORE 19,23 – Di Maio esce da Palazzo Chigi per un caffè e risponde ai cronisti: “Sono tranquillo, stiamo lavorando per il Paese. Colloqui in corso ma io sono pagato per lavorare per gli italiani”. “Eventuale discussione della crisi in Parlamento? Non ragiono con i ‘se'”.
  • ORE 19,55 – Il capo della Carroccio in una nota: “Andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’e’ piu’ una maggioranza, e restituiamo velocemente la parola agli elettori. L’ho ribadito oggi al Presidente Conte”. “Inutile andare avanti a colpi di no e di litigi, come nelle ultime settimane, gli italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di “Signor No. Non vogliamo poltrone o ministri in piu’, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni”. Indiscrezioni parlano di contatti tra Di Maio e Fico in giornata. La crisi ora sembra essere conclamata.

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Politica

Terzo mandato, De Luca: confido su decisione della Consulta, non nel partito dei cafoni

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“In questi anni abbiamo sottratto alla marginalità le aree interne come l’Alta Irpinia: anche per questa ragione dico che il lavoro enorme che abbiamo prodotto non deve essere interrotto e deve continuare”. È ‘unico accenno che indirettamente il presidente della Campania, Vincenzo De Luca, concede ai cronisti che lo interrogano sul terzo mandato, a margine del suo incontro con sindaci e amministratori dell’Alta Irpinia svoltosi stamattina a Sant’Angelo dei Lombardi. Successivamente, nella intervista pubblica al direttore di Itv, Franco Genzale, De Luca ha aggiunto “di confidare nella decisione che assumerà la Corte Costituzionale” e, in riferimento al caso del presidente del Veneto, Luca Zaia, in corsa per il quarto mandato e sostenuto dal suo partito, ha sottolineato: “Zaia sta in un partito nel quale evidentemente non ci sono molti cafoni, io sto in un partito nel quale ci sono fin troppi cafoni”.

Sui temi del territorio, De Luca ha poi valorizzato il lavoro della regione Campania a favore delle zree interne: “Soltanto per viabilità e mobilità abbiamo investito un miliardo di euro: risorse che l’Irpinia non ha mai visto”. Il governatore ha poi confermato gli impegni che riguardano il completamento di opere fondamentali, “come la Lioni-Grottaminarda, l’elettrificazione della linea ferroviaria Salerno-Avellino-Benevento e la terza corsia del raccordo autostradale Avellino-Salerno”. Dura la posizione di De Luca sulle origini della crisi idrica che da mesi soffre la provincia di Avellino: “Anni di gestioni all’insegna di porcherie clientelari -dice riferendosi alle gestioni dell’Alto Calore- i cui responsabili andrebbero fucilati alla schiena”.

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In Evidenza

Giovanni Amoroso, 76enne di Mercato San Severino, è il nuovo presidente della Corte costituzionale

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Giovanni Amoroso (foto Imagoeconomica in evidenza), 76 anni, è il nuovo presidente della Corte costituzionale e succede così ad Augusto Barbera che ha terminato il suo incarico al vertice della Consulta lo scorso 21 dicembre. Amoroso – nato a Mercato San Severino (Salerno) il 30 marzo 1949 – è stato eletto nella camera di consiglio che si è tenuta questa mattina a Palazzo della Consulta, il suo mandato terminerà il 13 novembre 2026. Ha svolto il ruolo di presidente facente funzioni dopo l’addio di Barbera. È stato eletto giudice costituzionale dalla Corte di cassazione il 26 ottobre 2017, ha giurato il 13 novembre 2017, è Vice presidente dal 12 dicembre 2023.

Giovanni Amoroso è stato eletto presidente della Consulta all’unanimità, ed ha poi nominato come vice presidenti Francesco Viganò e Luca Antonini. Viganò, professore ordinario di diritto penale, è nato a Milano il 1 marzo 1966. Nominato dal Presidente della Repubblica il 24 febbraio 2018, ha giurato l’8 marzo 2018. Antonini, professore ordinario di diritto costituzionale, nato a Gallarate (Varese) il 27 maggio 1963. Eletto dal Parlamento il 19 luglio 2018, ha giurato il 26 luglio 2018.

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Napoli

Scontro nel Pd: De Luca invita Bersani a farsi un grappino e rilancia sulla difesa del Sud

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Il dibattito sul terzo mandato di Vincenzo De Luca continua a infiammare il Partito Democratico, con un botta e risposta tra il governatore della Campania e l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani. Lo scontro si consuma tra frecciate e dichiarazioni al vetriolo, mentre il partito si trova spaccato su una questione che ha assunto una dimensione nazionale.

La replica di De Luca a Bersani

Pierluigi Bersani aveva tentato una moral suasion: «Io voglio bene a De Luca, gli direi di prendere atto ragionevolmente della situazione». Un messaggio distensivo, ma il governatore campano non l’ha presa bene. Durante un evento nel Salernitano, De Luca ha replicato duramente: «Gli consiglio di farsi un grappino la sera, di andare a dormire, perché si sta rincoglionendo».

La risposta non si è fatta attendere. Con sportività, Bersani ha dichiarato: «Non mi sembra di essere rincoglionito. Ma vabbè, berrò un grappino alla sua salute».

Le reazioni nel Pd

Il resto del partito non è rimasto a guardare. Francesco Dinacci, presidente del Pd di Napoli, ha espresso solidarietà a Bersani e criticato De Luca: «Ha perso un’altra occasione per ritrovare il garbo e il buon senso». Dinacci ha definito le parole di Bersani «molto responsabili» e ha invitato a un confronto più costruttivo.

De Luca rilancia sul Sud

Nel frattempo, De Luca ha ripreso i suoi attacchi, ribadendo l’importanza del suo operato per il Sud. «Abbiamo combattuto da soli per sbloccare i fondi di coesione, mentre altri erano al bar o alla buvette». Il governatore si è eretto a paladino del Mezzogiorno, sottolineando come «il Sud deve difendersi con le unghie e con i denti per gli investimenti europei e nazionali».

De Luca ha anche lanciato un messaggio chiaro sul terzo mandato: «Nessuna corsa personale. Devono decidere i cittadini, non i burocrati di Roma che non sanno neanche dove sia la Campania».

Un circo equestre

Infine, De Luca ha accusato la politica nazionale di essere distante dai problemi reali: «Rischiamo di perdere miliardi di euro perché aprire un cantiere richiede tempo. Questo è un circo equestre, non una politica seria».

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