La trattativa non fa passi avanti. Pd e 5 Stelle non mollano di un millimetro su Conte, Matteo Renzi invece vuole rimandarlo ad insegnare all’Università di Firenze o sottoporlo ad una umiliazione.
Il tavolo del programma con i capigruppi della maggioranza, istituito da Roberto Fico, finora ha prodotto scarsi risultati. Il contratto di governo è stato derubricato a bozza e non sarà firmato da nessuno. Non è quel che vuole Renzi. Iv vuole un contratto, vuole le firme dei contraenti (come fece il M5S con la Lega ai tempi del Governo Salvini-Conte-Di Maio) perchè poi potrà dire che davanti ad un programma serio, chiunque potrà guidare il nuovo governo. Come dire: Conte è bravissimo ma ce ne sono tantissimi altri che possono fare lo stesso lavoro con una buona squadra di Governo. Come dice Teresa Bellanova “nessuno è blindato”, nessun posto al Governo è prenotato.
“Il Conte ter? Lontano” dico i fedelissimi di Renzi. Ma il Pd e 5 Stelle non cedono su Conte. Anzi, da quel che si dice in Transatlantico non vogliono cambiare niente: Economia ed Esteri sono ministeri blindati. Unica concessione, chiudere l’esperienza disastrosa di Bonafede alla Giustizia. Sta per saltare tutto? Può darsi! Se persiste però questo lo stallo, il presidente Mattarella ha solo due strade: governo del presidente con chi ci sta, elezioni subito.
Iv lo sa che occorre fare in fretta e alza sempre più il prezzo. Dopo la testa di Bonafede, l’ingresso al Governo della Boschi, la firma del contratto di Governo, sul piatto c’è anche la testa di Domenico Arcuri, quella del presidente dell’Inps Pasquale Tridico e le dimissioni del presidente dell’Anpal (l’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro) Domenico Parisi. Gli ultimi due sono i teorici del reddito di cittadinanza (misura di fatto affossata) e sono entrambi uomini di Luigi Di Maio. Renzi pubblicamente dice di preferire un governo politico forte. Ma c’è chi è disposto a giurare che il suo obiettivo resta il governo Draghi. Ieri è emersa dal nulla una vecchia proposta di legge di Roberto Giachetti per la istituzione di commissione bicamerale sulle riforme istituzionali, la cui presidenza andrebbe a un esponente dell’opposizione. Giachetti l’aveva scritta un mese fa, consegnata a Renzi giorni addietro e oggi, all’ improvviso, il leader di Iv ha fatto in modo che fosse resa nota. Perchè? Renzi conosce le dinamiche politiche e usa in maniera sapiente i media mainstream facendo circolare quello che serve nel momento in cui serve. La Commissione Bicamerale di Giachetti, in questo momento sembra una un’offerta per una maggioranza più ampia, con Forza Italia. Al tavolo di Fico, il capogruppo grillino Davide Crippa ha rifiutato anche la mediazione di Tabacci e Delrio sull’utilizzo di una parte del Mes. Crippa dice che il M5S ha una pregiudiziale politica su questo strumento. Ed ha chiuso ogni dialogo. “Siamo il gruppo più numeroso quindi il discorso è chiuso”. Ma di no in no si rischia di affossare Conte. E oggi toccherà al presidente della Camera presentare a Mattarella il risultato di questa sua difficile esplorazione.