Le risorse complessive delle casse di previdenza private hanno retto bene alle innumerevoli problemi finanziari e di sistema che negli ultimi dieci anni hanno colpito le economie mondiali e quella italiana in modo particolare, anche se sul fronte di contributi il morso della crisi si sente. A valore di mercato, infatti, alla fine del 2020, primo anno della pandemia, sono pari a 100,7 miliardi di euro. A rilevarlo e’ la Covip nella sua relazione sulle casse dei professionisti secondo la quale la crescita delle risorse tra il 2011 e il 2020, appunto, e’ stata in media del 6,8% annuo. Differenze consistenti pero’ ci sono tra le diverse casse. Nel complesso delle casse a fronte di 10,3 miliardi di contributi incassati (in calo sui 10,7 nel 2019), sono state erogate prestazioni per 8,3 miliardi (in aumento sulle 7,4 nel 2019). I contributi versati nel complesso nel 2020 al netto delle prestazioni quindi sono stati 2 miliardi, in calo rispetto ai 3,3 miliardi del 2019 soprattutto a causa della pandemia e delle misure varate per sostenere gli iscritti. C’e’ pero’ una grande differenza tra le diverse casse con l’Enpam, cassa dei medici, che capitalizza oltre 26,2 miliardi e ha un saldo positivo tra contributi e prestazioni nel 2020 di 749 milioni e l’Inpgi, cassa di previdenza dei giornalisti (gestione ago, assicurazione generale obbligatoria) che ha un attivo di appena 1,26 miliardi e un saldo negativo tra contributi e prestazioni di 212 milioni, nel 2020 il peggiore tra le casse. A fronte dei valori aggregati, tra le singole casse di previdenza restano divergenze, anche ampie, nelle attivita’ e nelle rispettive dinamiche di crescita. Nelle cinque casse di maggiori dimensioni si concentra il 74,1% dell’attivo. Dopo l’Enpam a cui fa capo il 26,1% del totale, seguono la Cassa Forense con il 16,2, Inarcassa (ingegneri e architetti) con il 12,9, la Cassa dei dottori commercialisti con il 10,5% ed Enasarco con l’8,4. Le prime tre casse raggruppano il 55,2% delle risorse totali rispetto al 46,9% del 2011. Alla diversa dimensione dell’attivo concorrono vari fattori, quali le differenze tra i saldi previdenziali che dipendono dai regimi contributivi e prestazionali, oltre che dalle caratteristiche reddituali e socio-demografiche delle diverse platee di riferimento. Nel complesso delle casse gli iscritti sono 1,777 milioni e 456mila sono i pensionati,. Tra le prime cinque casse di previdenza si concentra il 92% del saldo tra contributi e prestazioni, (1,8 miliardi di euro sui due del saldo positivo 2020). Per due casse, Cassa geometri e Inpgi, gestione AGO, gia’ da alcuni anni le prestazioni superano i contributi; tra le casse con saldo negativo, nel 2020 si sono aggiunte Enpacl e la gestione separata di Inpgi e in misura molto piu’ marginale la Cassa notariato ed Enpaia. Per la Cassa Forense il saldo tra contributi e prestazioni e’ positivo per 401 milioni mentre e’ di 348 per la Cassa dei dottori commercialisti. Queste ultime due casse hanno un rapporto molto positivo tra iscritti e pensionati (245.030 iscritti e 29.777 pensionati per la Cassa Forense e 65.841 iscritti e 8.988 pensionati per i commercialisti) anche grazie al ritiro dal lavoro in eta’ avanzata. Il risparmio previdenziale intermediato da Casse di previdenza e Fondi pensione a fine 2020 ha raggiunto 298,6 miliardi di euro (100,7 miliardi di euro dei quali delle casse di previdenza). Gli investimenti domestici delle casse di previdenza ammontano a 34,9 miliardi di euro, il 34,6% delle attivita’ (-1,7 punti sul 2019; gli investimenti non domestici si attestano a 48,1 miliardi, corrispondenti al 47,7% del totale (-0,3 punti). Tra gli investimenti domestici, restano predominanti gli investimenti immobiliari (18,3 miliardi di euro, il 18,2% delle attivita’ totali) e i titoli di Stato (7,9 miliardi di euro, il 7,9% delle attivita’ totali).