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Cronache

Latte, dilaga protesta in Sardegna. Il Governo scende in campo e convoca i pastori a Roma il 21 febbraio

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C’è una prima risposta del Governo alla protesta dilagante dei pastori sardi per il crollo del prezzo del latte. Il 21 febbraio a Roma è stato convocato il tavolo di filiera. E per la prima volta ci saranno anche gli allevatori dell’Isola. Qualche giorno prima, il 19, la vertenza della Sardegna approderà anche a Bruxelles. Sono gli impegni presi dal premier Giuseppe Conte e dai ministri dell’Agricoltura e per il Sud, Gianmarco Centinaio e Barbara Lezzi, dopo un colloquio di un’ora con i pastori, appena sbarcati all’aeroporto militare di Decimomannu. L’annuncio ufficiale del tavolo arriva in Prefettura a Cagliari, dove Conte è atteso per presentare il piano di investimenti e sviluppo per il capoluogo. Ed è il presidente del Consiglio a parlare: “Abbiamo incontrato una delegazione di allevatori, in particolare del Movimento pastori sardi. Il 21 febbraio alle 11.30 ci sara’ un tavolo di filiera al quale prenderanno parte per la prima volta anche i pastori della Sardegna. E adesso saranno allo studio delle misure per venire incontro alle loro richieste”. L’annuncio è apprezzato. Ma non convince gli allevatori a sospendere le proteste.

“Tutti molto disponibili, ci hanno ascoltato per un’ora, ma siamo lontani dal trovare una soluzione – dice Felice Floris, leader del movimento pastori – Il Governo e’ attento, e noi lo ringraziamo, pero’ ci servono risposte in tempi brevi. Per questo i presidi si intensificheranno nei prossimi giorni: noi non molliamo”. Il ministro Centinaio assicura: “Troveremo una soluzione, chi vi ha comprato il latte sottocosto paghera’ sanzioni”. Poi lancia un appello: “E’ opportuno interrompere i presidi almeno fino al 21 di febbraio. E vediamo chi ha buona volonta’ e chi no”. Quanto al ruolo del Consorzio, interviene la ministra Lezzi: “E’ necessario compiere una verifica rispetto all’attivazione delle quote latte – spiega – Allo stesso tempo e’ auspicabile una mediazione con le aziende di trasformazione per giungere a una rapida soluzione della vicenda”. Torna sulla vertenza, durante una conferenza stampa alla Camera, il vicepremier Matteo Salvini. “Ritengo debba esserci un prezzo minimo del latte ovino fissato per legge, cosi’ come accade in altre filiere, per evitare che ci sia qualcuno che specula. Se non arriva la Regione, deve arrivarci lo Stato”. Ma la tensione e’ ancora alta. Questa mattina un autotrasportatore e’ stato bloccato da 15 uomini incappucciati a Burcei, a pochi chilometri da Cagliari. Dopo aver accerchiato il mezzo, hanno costretto l’autista a restare all’interno, mentre il gruppo ha aperto le valvole del camion e versato circa 3mila litri di latte sulla strada. A Villacidro, invece, circa 200 manifestanti si sono radunati in piazza Lavatoio ripetendo lo stesso ‘rito’. Manifestazioni analoghe con blocchi stradali in tutta la Sardegna. Le istituzioni invitano alla calma. La gente, intanto, continua a solidarizzare con i pastori. Dopo il giocatori del Cagliari calcio, tocca oggi ai cestisti della Dinamo Sassari: il loro pullman e’ stato bloccato pacificamente in strada, tutti sono scesi e simbolicamente hanno svuotato i bidoni del latte insieme agli allevatori. Anche Confindustria solidale, ma contro ogni forma di violenza. “Le aziende sono fortemente minacciate e assediate in un clima che diviene sempre piu’ incontrollato, con crescenti violazioni, ricatti e minacce che mirano a terrorizzare gli imprenditori, i lavoratori, i trasportatori e gli stessi allevatori che non aderiscono alla protesta”, denunciano i vertici dell’associazione. Nel frattempo la Cao Formaggi di Oristano, tra le maggiori produttrici di formaggi ovini della Sardegna, decide di sospendere ogni attivita’ di produzione e distribuzione dei prodotti in segno di solidarieta’ con i pastori. E’ la prima ad adottare una misura di questo tipo. E domani la protesta si sposta a Roma: una delegazione di allevatori sara’ a Montecitorio con la Coldiretti nazionale.

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Cronache

Bambino di 4 anni annega nel parco acquatico di Castrezzato: tragedia e indagini in corso

Tragedia in un parco acquatico a Castrezzato: muore un bambino di 4 anni. Inchiesta della Procura di Brescia per valutare eventuali responsabilità. I dati sugli annegamenti infantili.

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Le speranze si sono spente nella serata di domenica: il bimbo di 4 anni ricoverato in condizioni gravissime dopo essere caduto in una piscina del parco acquatico di Castrezzato, nel bresciano, non ce l’ha fatta. A darne comunicazione sono stati i medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove il piccolo era stato trasferito in elicottero e ricoverato in terapia intensiva pediatrica.

Il bambino era in compagnia del padre, che lo ha perso di vista nel primo pomeriggio di venerdì. Dopo alcuni minuti di ricerca, il genitore ha notato il corpicino esanime galleggiare in acqua. I soccorsi sono stati tempestivi, ma le condizioni cliniche sono apparse da subito disperate.

Inchiesta della Procura: si indaga sulle responsabilità

Il parco acquatico è gestito da una società privata. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Brescia, con il pubblico ministero Caty Bressanelli che ha affidato ai Carabinieri l’ascolto dei genitori e dei bagnini presenti al momento della tragedia. Si indagherà su eventuali negligenze nei controlli e nelle misure di sicurezza, anche se il dramma pare essere figlio della fatalità.

La famiglia, residente a Rovato, era già stata altre volte in quel parco. Il bambino, secondo quanto emerso, non sapeva nuotare. Resta da chiarire quanto tempo sia rimasto in acqua prima dell’intervento dei soccorsi.

I numeri drammatici degli annegamenti tra i più piccoli

Secondo l’Osservatorio per la prevenzione degli annegamenti, ogni anno in Italia muoiono circa 330 persone per annegamento. Il 53% delle vittime ha meno di 12 anni. Si parla di circa 41 decessi l’anno tra bambini e adolescenti, con un’incidenza altissima tra i maschi (81%).

Andrea Piccioli, direttore generale dell’Istituto Superiore di Sanità, sottolinea: “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini, e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi”. Il pericolo non risparmia nemmeno pozze d’acqua o stagni. “L’acqua esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino”, afferma Vincenzo Ferrara, che ha curato il rapporto.

(L’immagine in evidenza non è reale ma è stata realizzata con sistemi di intelligenza artificiale) 

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Cronache

Ragazzo fugge da Volante a Marina di Ravenna mentre la polizia interviene per salvare una 15enne aggredita

Fuga ripresa in un video virale.

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Nella notte tra venerdì e sabato, a Marina di Ravenna, un ragazzo è riuscito a sfuggire al controllo della polizia dopo aver sfondato il finestrino di una Volante. La scena è stata ripresa e pubblicata dal gruppo Facebook Welcome to favelas, diventando rapidamente virale.

Poliziotti costretti ad allontanarsi per soccorrere una minorenne

Il giovane era stato inizialmente fermato con l’accusa di aver compiuto furti tra le auto in sosta, ma non era stato arrestato. Era stato collocato in attesa di identificazione all’interno dell’auto di servizio, proprio mentre due agenti sono stati costretti ad allontanarsi urgentemente.

Il motivo? Poco distante, una 15enne era stata aggredita a colpi di catena e lasciata a terra sanguinante da un 27enne di origine egiziana, che aveva anche rapinato i cellulari a due ragazzi. L’intervento della pattuglia è servito a evitare il linciaggio dell’uomo e a prestare i primi soccorsi alla giovane ferita, per cui i medici hanno stilato una prognosi di 20 giorni.

Nessun arresto per la rapina: non c’era più la flagranza

La dinamica della serata, resa caotica dalla contemporaneità dei due episodi, ha portato a un paradosso giudiziario: la Procura non ha potuto convalidare l’arresto del 27enne per rapina aggravata e lesioni, in quanto fuori dalla flagranzadel reato. Una decisione che alimenta polemiche e interrogativi.

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Cronache

Iran a Usa, rappresaglie senza limiti se colpite Khamenei

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L’Iran è pronto a scatenare rappresaglie asimmetriche “senza limiti e senza restrizioni” di sorta laddove gli Usa dovessero prendere di mira l’86enne ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica. L’avvertimento, dopo gli attacchi americani delle ultime ore contro tre impianti nucleari iraniani, viene da “un alto funzionario” di Teheran citato in forma anonima dal sito della Reuters. Si tratta “della più rossa delle linee rosse”, ha ammonito la fonte, aggiungendo che “qualunque mossa contro il supremo leader chiuderebbe la porta a ogni negoziato e innescherebbe una risposta senza limiti e senza restrizioni”.

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