Sirhan Sirhan, l’uomo condannato 52 anni fa per l’assassinio di Robert Kennedy, sara’ scarcerato. Il Parole Board della California ha concesso la liberta’ condizionale al 77enne rifugiato palestinese. Sihran non uscira’ subito di prigione: la decisione deve essere convalidata entro 90 giorni dallo staff del Board e controfirmata dal governatore Gavin Newson.

Era la sedicesima volta che Sirhan compariva davanti alla commissione californiana, la prima pero’ in cui la procura non si era presentata a sostenere la necessita’ che il condannato restasse dietro le sbarre. Questo perche’ George Gascon, nuovo District Attorney della Contea di Los Angeles, ha recentemente revocato le regole in base alle quali di routine la parte civile si presentava alle audizioni: “Il nostro lavoro si ferma al momento della condanna. Non facciamo eccezioni per Sirhan”, aveva detto il portavoce Alex Bastian. Nel 1968, in piena guerra del Vietnam, con le citta’ americane a ferro e fuoco dopo l’assassinio di Martin Luther King, la campagna presidenziale di Bobby Kennedy aveva rilanciato la speranza che un paese profondamente lacerato potesse ritrovare coesione.

Mai naturalizzato cittadino americano, il 5 giugno 1968 l’aspirante fantino Sirhan cambio’ il corso della storia scaricando otto colpi di pistola su una folla di sostenitori di Rfk nelle cucine dell’hotel Ambassador di Los Angeles. Voleva veramente, come disse al processo, punire l’uomo che aveva appena vinto le primarie californiane per il sostegno dato a Israele nella guerra dei Sei Giorni? O fu soltanto il gesto folle di un ubriaco da poco entrato nella setta mistica dei Rosacroce? Rfk, pragmatico ma idealista, in quei giorni si era confermato il favorito nella sfida dei Dem contro Richard Nixon: la sua morte spacco’ il partito e in novembre “Tricky Dick” ebbe facile partita vinta sul grigio rivale Humbert Humphrey.

Per quelle otto pallottole, che ferirono altre cinque persone, Sirhan fu condannato nel 1969 alla camera a gas, commutata all’ergastolo con la possibilita’ di sconti di pena dopo che la Corte Suprema della California nel 1972 aboli’ temporaneamente la pena capitale. A spingere per la scarcerazione si erano schierati nei giorni scorsi personaggi eccellenti: al sindacalista Paul Schrade, che fu uno dei cinque feriti ed e’ convinto che quel giorno fatale ci fosse un secondo sparatore mai identificato, si erano uniti alcuni figli di Rfk tra cui Robert Junior, che nel 2018 era andato a trovare Sirhan in carcere, e Katherine Kennedy Townsend. Oggi in aula ha parlato Douglas, che aveva poco piu’ di un anno quando il padre fu ucciso: “”Ho vissuto tutta la vita nel terrore di lui e del suo nome”, ha detto: “Ora sono grato perche’ vedo un essere umano che merita compassione”.