Collegati con noi

Corona Virus

L’appello degli artisti iraniani rivolto a quello di tutto il mondo per combattere il virus

Pubblicato

del

Una emergenza planetaria, una pandemia, affrontarla e combatterla è difficile ed è ancora più arduo farlo in regime di sanzioni, dove non c’è il mondo a sostenerti, dove le anche minime attenzioni e aiuti che possono arrivare dall’esterno possono essere preclusi. Ospitiamo l’appello degli artisti iraniani che si interrogano su questa condizione, chiamando a se, senza distinzione di credo, colore, politica o cultura, le realtà artistiche internazionali affinchè si fermino le disposizioni sanzionatorie nei confronti dell’Iran, per combattere insieme quello che almeno nel nostro paese si sta riivelando un flagello.

Tutti noi, cittadini di qualunque Paese e di ogni nazionalità, siamo anche cittadini di un territorio senza confini e bandiere chiamato “Arte”, in un mondo chiamato “Cultura”, e nessun potere potrà mai privarci di questa cittadinanza. In questo territorio comune e da sogno, asiatici o europei, americani o africani, possediamo tutti il dono della comprensione culturale e della comunicazione, il talento per influenzare l’opinione pubblica, la capacità di analisi e l’opportunità di modificare le condizioni della società umana. Tutti noi, con le nostre opere, con i nostri gusti artistici, con le particolarità e le unicità delle nostre culture abbiamo immaginato e raccontato la fede e la miscredenza, l’amore e l’odio, la pace e la guerra, il sapere e l’ignoranza, la bontà e la cattiveria, la dannazione, la salvezza e il riscatto, ed attraverso queste opere abbiamo imparato a conoscere e fatto conoscere un mondo condiviso molto più grande dei paesi in cui viviamo. Più i potenti e le loro politiche, mossi dall’odio e dall’ intolleranza, hanno cercato di dividerci e di opprimerci più noi siamo diventati uniti e forti e coraggiosi, più determinati e incisivi nel trasmettere i nostri comuni messaggi umanitari. In questo momento tutti noi, indifferentemente dalle posizioni geografiche e politiche, stiamo affrontando un comune nemico mortale che non importa da dove arriva, ma importa che s’introduce ovunque, in libertà ed in fretta, e che di fronte a questo minuscolo nemico siamo fragili e vulnerabili nella stessa misura, e non possiamo salvarci senza salvare l’altro. Coronavirus non è soltanto un virus, ma una storica domanda, pure semplice, che sta ricevendo delle risposte complicate dalle nazioni ed i governi del mondo. Vi chiediamo: “ può la risposta della nazione iraniana, soffocata dalle sanzioni, essere alla pari delle risposte di tutte le altre nazioni a questa storica domanda? “ Non è forse legittimo aspettarsi che la risposta degli artisti liberi ed indipendenti di tutto il mondo alla domanda “Coronavirus”, con il comune pericolo dietro alle porte, sia diversa e più efficace delle risposte dei loro politici e potenti? Questa crisi prima o poi passerà, con più o meno vittime, ma resteranno i racconti, comuni o diversi, delle sue storie. Resterà la storia degli infermieri sfiniti che per tirare su il morale dei pazienti e colleghi si sono messi a ballare nei corridoi infetti degli ospedali, nascondendo dietro a questa finta allegria le proprie disperazioni per la mancanza dei mezzi e delle medicine. Resterà la storia dei medici rimasti fuori casa per settimane, senza mascherine e guanti, in mezzo ai malati in rianimazione, spesso curati per terra nei corridoi degli ospedali. Queste e altre storie resteranno indelebili nella memoria storica del mondo, e prima o poi, da voi o da noi, verranno raccontate. Magari prima che sia troppo tardi, prima che pure qualcuno di noi resti senza respiro, gli artisti impegnati ed influenti sull’opinione pubblica farebbero bene a raccontare la storia dell’oppressione e dell’isolamento ai danni del popolo iraniano, facendo appello ai politici ed ai potenti del mondo. Il popolo iraniano oggi affronta due emergenze; una comune che conoscete come “Coronavirus”, e l’altra che vi auguriamo di non conoscere mai; le “sanzioni”! Per noi artisti iraniani, in questo momento d’emergenza umanitaria, è di vitale importanza sapere cosa voi, artisti di tutto il mondo, pensate delle condizioni in cui si trovano i nostri cittadini contagiati, bambini ed anziani ammalati di Coronavirus… delle carenze disastrose della comunità dei medici iraniani e del sistema sanitario al collasso tra l’emergenza e le sanzioni. E’ fondamentale sapere come pensate di sostenerci”

Seguono oltre 300 firme di artisti Iraniani

 

 

 

Fotogiornalista da 35 anni, collabora con i maggiori quotidiani e periodici italiani. Ha raccontato con le immagini la caduta del muro di Berlino, Albania, Nicaragua, Palestina, Iraq, Libano, Israele, Afghanistan e Kosovo e tutti i maggiori eventi sul suolo nazionale lavorando per agenzie prestigiose come la Reuters e l’ Agence France Presse, Fondatore nel 1991 della agenzia Controluce, oggi è socio fondatore di KONTROLAB Service, una delle piu’ accreditate associazioni fotografi professionisti del panorama editoriale nazionale e internazionale, attiva in tutto il Sud Italia e presente sulla piattaforma GETTY IMAGES. Docente a contratto presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli., ha corsi anche presso la Scuola di Giornalismo dell’ Università Suor Orsola Benincasa e presso l’Istituto ILAS di Napoli. Attualmente oltre alle curatele di mostre fotografiche e l’organizzazione di convegni sulla fotografia è attivo nelle riprese fotografiche inerenti i backstage di importanti mostre d’arte tra le quali gli “Ospiti illustri” di Gallerie d’Italia/Palazzo Zevallos, Leonardo, Picasso, Antonello da Messina, Robert Mapplethorpe “Coreografia per una mostra” al Museo Madre di Napoli, Diario Persiano e Evidence, documentate per l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive, rispettivamente alla Castiglia di Saluzzo e Castel Sant’Elmo a Napoli. Cura le rubriche Galleria e Pixel del quotidiano on-line Juorno.it E’ stato tra i vincitori del Nikon Photo Contest International. Ha pubblicato su tutti i maggiori quotidiani e magazines del mondo, ha all’attivo diverse pubblicazioni editoriali collettive e due libri personali, “Chetor Asti? “, dove racconta il desiderio di normalità delle popolazioni afghane in balia delle guerre e “IMMAGINI RITUALI. Penitenza e Passioni: scorci del sud Italia” che esplora le tradizioni della settimana Santa, primo volume di una ricerca sui riti tradizionali dell’Italia meridionale e insulare.

Advertisement

Corona Virus

Influenza e Covid, attesa crescita con ritorno a scuola

Pubblicato

del

La riapertura delle scuole dopo le festività natalizie potrebbe dare un’ulteriore spinta alle infezioni respiratorie: influenza, soprattutto, ma anche Covid-19 e virus respiratorio sinciziale. È il timore espresso da più parti e confermato anche dalla Società Italiana di Pediatria. “Con il rientro dei bambini a scuola ci aspettiamo un aumento dei casi di influenza anche se – c’è da dire – durante il periodo delle vacanze non si è osservato un calo dei contagi, probabilmente per le occasioni di vita sociale durante le festività.

Inoltre, siamo nel momento del clou del virus respiratorio sinciziale”, dice Rino Agostiniani, consigliere nazionale della Società Italiana di Pediatria, che sottolinea che “è importante che i bambini che hanno sintomi influenzali rimangano a casa”. “Ho scritto al ministro della Salute con l’obiettivo di accedere un faro su una malattia che provoca, soprattutto tra i neonati, gravi patologie, anche mortali: la bronchiolite.

La Commissione europea ha autorizzato il vaccino Nirsevimab che ha già passato severissime e rigidissime misure di controllo da parte di Ema. Questo farmaco potrebbe essere uno strumento fondamentale per la lotta alla bronchiolite ed è arrivato il momento che venga adottato anche nel nostro Paese, quanto prima”, ha intanto fatto sapere Orfeo Mazzella, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, citando il caso di una neonata di tre mese morta a fine anno probabilmente proprio a causa di questo virus.

Intanto nelle ultime due settimane, in Italia, l’influenza e le sindromi simil-influenzali hanno fatto registrare numeri da record: due milioni di persone messe a letto solo nelle ultime due settimane dell’anno, con tassi elevati soprattutto nei bambini più piccoli “che sono quelli nel corso degli ultimi anni non hanno sviluppato un patrimonio immunitario per difendersi dall’infezione”, spiega Agostiniani. Covid-19, al contrario, nell’ultima rilevazione del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità ha mostrato un lieve rallentamento.

Tuttavia, nel mondo sembra che i contagi abbiano ripreso a salire: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle ultime 4 settimane ci sono stati 850mila casi di Covid nel mondo, con un aumento del 52% rispetto al mese precedente. I numeri reali, tuttavia, potrebbero essere molto più alti.

“Sappiamo che in tutto il mondo le segnalazioni sono diminuite, i centri di sorveglianza sono diminuiti, i centri di vaccinazione sono stati smantellati o chiusi. Questo fornisce un quadro incompleto della situazione e purtroppo dobbiamo aspettarci più casi di quelli che abbiamo dichiarato ufficialmente”, ha detto Christian Lindmeier dell’Oms.

Che la situazione stia peggiorando si intuisce anche dai ricoveri: tra il 13 novembre e il 10 dicembre, nei Paesi che segnalano sistematicamente i dati all’Oms e che sono ormai meno di 60, sono stati registrati più di 118 mila nuovi ricoveri per Covid e più di 1.600 nuovi ricoveri in terapia intensiva, con un aumento rispettivamente del 23% e del 51%.

La ripresa dei contagi potrebbe essere legata alla nuova JN.1 del virus Sars-CoV-2. I dati che arrivano dagli Stati Uniti sembrano confermarlo. Secondo le ultime stime dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) nell’ultima settimana JN.1 è arrivata al 61,6% di prevalenza. JN.1, che ormai è dominante anche in Italia, discende dalla variante BA.2.86 (Pirola) ed è stata isolata proprio negli Stati Uniti lo scorso settembre. Per i Cdc “al momento non vi è alcuna indicazione di un aumento della gravità da JN.1”. Tuttavia, è possibile che “questa variante possa determinare un aumento delle infezioni”.

Continua a leggere

Corona Virus

Covid, meno ricoveri in ospedale e meno contagi

Pubblicato

del

L’indice di trasmissibilità per il Covid-19 basato sui casi con ricovero ospedaliero al 26 dicembre si conferma sotto soglia epidemica e sostanzialmente stabile con 0,75; in leggera diminuzione anche i ricoveri sia nei reparti che i terapia intensiva. Anche l’incidenza di casi Covid-19 diagnosticati e segnalati nel periodo 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 è in lieve diminuzione pari a 66 casi per 100.000 abitanti rispetto ai 70 della settimana precedente. Il numero di nuovi contagi segnalati è 38.736 contro i 40.988 della settimana precedente e i 60.556 della settimana ancora prima. Questo quanto emerge dall’ultimo monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità, in cui viene spiegato che, per l’Rt, i valori potrebbero essere sottostimati “a causa di un ritardo di notifica dei ricoveri durante i giorni festivi” e per l’incidenza “in parte per una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”.

Per le ospedalizzazioni, al 3 gennaio l’occupazione dei posti letto in area medica risulta pari al 10,1% (6.320 ricoverati) rispetto all’11,0% rilevato al 27 dicembre 2023. In riduzione anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 2,8% (246 ricoverati), rispetto alla settimana precedente (3,2% al 27 dicembre 2023). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, viene rilevato nel monitoraggio, aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia d’età 90+ anni; anche il tasso di ricovero in terapia intensiva aumenta con l’età. L’incidenza settimanale dei casi diagnosticati e segnalati risulta in diminuzione nella maggior parte delle Regioni e Province.

L’incidenza più elevata è stata riportata nella Regione Lazio (128 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa in Sicilia (6 casi per 100.000 abitanti). Le reinfezioni sono al 43% circa, in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Per quanto riguarda le varianti, alla data della più recente indagine rapida condotta dall’11 al 17 dicembre 2023, JN.1 (discendente di BA.2.86) è predominante, con una prevalenza nazionale stimata pari a 38,1%. Si conferma, inoltre, se pur con valori di prevalenza in diminuzione, la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5 (prevalenza nazionale stimata pari a 30,6%).

Continua a leggere

Corona Virus

In Spagna torna mascherina contro boom virus respiratori e Covid

Pubblicato

del

Un appello al “buon senso” e la raccomandazione “ad avere sempre a portata di mano la mascherina” da indossare negli ambienti affollati o sui trasporti pubblici è stato lanciato oggi dalla ministra spagnola di Sanità, Monica Garcia, a causa del “notevole aumento” di virus respiratori registrati negli ultimi giorni, che hanno già portato in emergenza numerosi centri di salute e servizi di pronto soccorso ospedalieri. In una dichiarazione alla tv nazionale Rtve, Garcia ha fatto riferimento all’incidenza attuale di virus respiratori “di 1.000 casi per 100.000 abitanti”, secondo il rapporto settimanale dell’Istituto Carlos III di riferimento.

“Il tasso di ricoveri, nonostante il lieve aumento, si mantiene basso, sotto i 30 casi per 100.000 abitanti”, ha aggiunto, ma “è prevedibile che continuerà a intensificarsi nei prossimi giorni”. La ministra ha convocato per lunedì il Consiglio interterritoriale del Sistema sanitario nazionale di salute, per “unificare i criteri per “affrontare i picchi di virus respiratori”, dopo che regioni come la Catalogna e la Comunità Valenziana hanno ripristinato da oggi l’obbligo di mascherina in ospedali, centri sanitari e residenze di anziani.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto