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Lampo di Mertens ma il Barcellona riesce a pareggiare con un bel Napoli nella bolgia del San Paolo

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L’urlo “Champions” del San Paolo apre una serata bellissima. Il Barcellona sul campo dove ha giocato il D1Os del calcio Diego Armando Maradona mette in mostra il fenomeno Lionel Messi in un match che non sarà facile per i blaugrana anche se sulla carta sono tecnicamente e tatticamente più forti. Il pubblico del San Paolo, però, è davvero il 12 uomo in campo. La spinta della torçida napoletana è incredibile. Il match inizia col Napoli in pressing, il Barcellona che prova a schiacciare subito il Napoli nella sua metacampo ma gli azzurri sono compatti, giocano bene la palla e sono attenti in difesa e a ripartire in attacco. Le due squadre giocano praticamente in 30 metri di campo. Il Napoli tiene bene il campo grazie anche al grande lavoro dei tre attaccanti Insigne, Mertens e Callejon che rientrano per dare una mano. Alla mezzora esatta grande azione di rimessa del Napoli con Zielinsky e i tre piccoletti. Sulla sinistra sgroppata di Callejon che si porta dietro i difensori. Il Napoli intercetta un pallone grazie ad un errore della difesa catalana, la palla arriva a Zielinsky, cross rasoterra al centro, finta di Insigne, la palla arriva a Mertens che con una palla a giro mette alle spalle del portiere Ter Stegen rimasto immobile. Ancora un capolavoro di balistica del folletto belga che porta il Napoli in vantaggio.

Il San Paolo è una bolgia. Napoli sempre in palla. La partita non cambia, Barcellona che palleggia e Napoli che porta a pungere di rimessa. Al 42 minuto grande tiro a volo di Manolas in corsa che passa di poco a lato da Ter Stegen. Il primo tempo termina con il Napoli in vantaggio. Meritatamente perchè le uniche azioni davvero pericolose sono create dal Napoli. E in un caso c’è stato il gol bellissimo di Mertens che raggiunge così Marek Hamsik in testa alla classifica all time dei cannonieri del Napoli.

L’attaccante belga ha segnato contro il Barcellona il suo gol numero 121, appaiando lo slovacco in testa alla classifica assoluta tra campionato e coppe. Il belga ha segnato 90 gol in serie A, 26 nelle cope europee e 5 in Coppa Italia. Dietro di loro, al terzo posto, Maradona, che fece 115 gol in maglia azzurra. Mertens dopo il tiro a giro che ha battuto Ter Stegen è corso verso la curva A indicando lo stemma del Napoli sulla maglietta e ha ricevuto l’abbraccio di tutti i compagni che hanno celebrato il suo record. Poi Mertens è tornato verso il centrocampo facendo con le dita il segno del cuore ai 50.000 del San Paolo, dichiarando un amore che è in bilico visto che il belga è in scadenza di contratto con il Napoli.

Secondo tempo col Barcellona che praticamente si riversa nell’area del Napoli che si difende sempre con molto ordine e prova a ripartire. Al 49 minuto fallo cattivo di Busquets su Mertens, ammonito. È un colpo killer che mette il belga, migliore in campo, kappao.  Al minuto 56 Griezmann pescato in area da solo mette in gol e pareggia il conto.

Al minuto 62 Milik smarca Callejon da solo davanti a Ter Stegen, lo spagnolo però ha poco coraggio e invece di piazzare tira addosso al portiere. Azione clamorosa finita nel nulla. Il match sembra destinato ad un pareggio anche se il Napoli prova ancora a fare sua la gara con belle azioni di rimessa, ma il Barça fa paura in attacco e dunque bisogna essere coperti. Una bella azione del Napoli, Zielinsky smarca Insigne in area ma il capitano azzurro si fa recuperare e quando prova uno dei suoi tiri a giro sul secondo  palo, lo mette molto a lato. Al 88 minuto espulso Vidal per un brutto fallo su Mario Rui, l’aggressione successiva al portoghese e le proteste contro l’arbitro.

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Champions, il Real Madrid di Ancelotti batte il City ai rigori e vola in semifinale

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Il “re” di coppe piazza un altro colpo: il Real Madrid di Carlo Ancelotti raggiunge la semifinale di Champions League dopo una battaglia durissima contro il Manchester City di Pep Guardiola. Raggiunge così Del Bosque come il secondo allenatore del Real Madrid con più presenze in Champions.

Con uno spettacolare pareggio 3-3 nell’andata, i Blancos di Carlos Ancelotti si sono imposti dopo i rigori (5-4) nel ritorno dei quarti di finale all’Etihad Stadium. Nonostante un inizio frenetico, con il Real che si è portato in vantaggio al 12’ grazie a Rodrygo e il Manchester City che ha colpito la traversa con Haaland, il primo tempo si è chiuso sull’1-1, firmato da De Bruyne al 76’. Il ritmo del match è stato incandescente, con entrambe le squadre impegnate in rapidi scambi e azioni fulminee. Nonostante gli sforzi di entrambi i lati nei tempi regolamentari e supplementari, il risultato è rimasto invariato.

La partita è stata caratterizzata da un gioco tattico, con Pep Guardiola e Carlo Ancelotti che hanno orchestrato le loro mosse con maestria. Ma è stata la lotteria dei rigori a decretare il vincitore, con il Real Madrid che ha avuto la meglio, accedendo così alla semifinale per il quarto anno consecutivo. Ora, i Blancos si preparano ad affrontare il Bayern Monaco in un’altra sfida emozionante per un posto nella finale di Champions League.

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Champions, il Bayern va in semifinale battendo l’Arsenal di misura

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Il Bayern Monaco si consola del campionato deludente conquistando l’accesso alla semifinale di Champions League dopo una vittoria cruciale sul campo dell’Arsenal. Con un risultato finale di 1-0 all’Allianz Arena nel ritorno dei quarti di finale, i bavaresi hanno dimostrato ancora una volta la loro forza e determinazione. Il momento decisivo è arrivato nella ripresa, quando Kimmich ha trovato la rete di testa su un preciso cross di Guerreiro al minuto 63’.

La partita è stata caratterizzata da un dominio del Bayern, che ha colpito due volte il palo nella stessa azione all’inizio della ripresa, con Goretzka e Guerreiro, mettendo a dura prova la difesa dell’Arsenal. Nonostante i tentativi dei Gunners di reagire grazie ad un ottimo Jorginho, il Bayern ha mantenuto saldamente il controllo del gioco e ha difeso con determinazione il proprio vantaggio fino al fischio finale.

Questo risultato segue il pareggio 2-2 nell’andata all’Emirates di Londra, confermando la superiorità complessiva del Bayern Monaco nella doppia sfida. Ora, i bavaresi si preparano ad affrontare la vincente tra Manchester City e Real Madrid nella semifinale.

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Calcio, Ronaldo ha vinto l’arbitrato con la Juventus che dovrà versargli quasi 10 milioni di euro

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Cristiano Ronaldo Vince la Controversia per gli Stipendi Arretrati: Terzo Tentativo di Arbitrato Risolutivo

Dopo una lunga disputa legale, Cristiano Ronaldo ha finalmente ottenuto giustizia nel suo reclamo per il pagamento di 19,5 milioni di euro di stipendi arretrati. Al terzo tentativo di arbitrato, l’ex giocatore della Juventus ha visto riconosciuta la sua ragione in sede stragiudiziale. E la Juve dovrà pagare 9.774.166 milioni di euro ai quale aggiungere gli interessi: si tratta di quanto il calciatore avrebbe dovuto incassare al netto di tasse e contributi.

Il collegio di arbitri incaricato di decidere sulla controversia è composto da Gianroberto Villa, Roberto Sacchi e Leandro Cantamessa. Questa squadra di esperti ha esaminato attentamente il caso e ha concluso che Ronaldo aveva diritto ai pagamenti richiesti.

Il team legale che ha rappresentato Cristiano Ronaldo è stato guidato da professionisti di alto livello, tra cui Emanuele Guastalla, John Shehata e Fabio Iudica. Quest’ultimo, oltre a essere un avvocato stimato, è anche docente di diritto sportivo all’Università Bicocca di Milano, portando una vasta esperienza e competenza nel settore.

La decisione dell’arbitrato rappresenta un importante traguardo per Ronaldo e il suo team legale, che hanno lottato strenuamente per far valere i  diritti contrattuali. Il riconoscimento della sua ragione sottolinea l’importanza di risolvere le controversie in modo equo e trasparente, garantendo che i professionisti dello sport siano trattati con giustizia e rispetto.

La vittoria di Ronaldo in questa battaglia legale non solo ha un impatto finanziario significativo per lui personalmente, ma invia anche un messaggio importante all’industria dello sport riguardo alla necessità di rispettare i contratti e gli accordi stipulati con i giocatori.

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