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L’Ajax incanta l’Europa col bel gioco dei “nipotini” di Cruyff , Ronaldo non usciva dalla Champions ai quarti di finale da 15 anni

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Addio, almeno per quest’anno, di Cristiano Ronaldo all’Europa ma anche tanto merito dell’Ajax. Così la stampa straniera vede la partita di ieri sera all’Allianz Stadium di Torino, in cui i ragazzi olandesi hanno eliminato i campioni d’Italia dalla Champions League. Lo sottolinea, ad esempio, il quotidiano sportivo francese L’Equipe, che titola “Una giovinezza trionfale” in riferimento all’Ajax e al gioco espresso anche sul campo della Juve. Celebrazione dei biancorossi di Amsterdam, com’era ovvio aspettarsi, anche da parte dell’olandese De Telegraaf, che apre con un “Sensazionale Ajax in semifinale”. La stampa spagnola mette al centro dell’attenzione anche l’ex idolo della Madrid ‘merengue’ Cristiano Ronaldo: secondo As “l’Ajax elimina Cristiano”.

Il giornale sportivo di Madrid sottolinea anche che “il gioco dell’Ajax incanta l’Europa”. Onore agli olandesi per Marca che titola, ricordando anche quanto successo negli ottavi al Bernabeu, “Il calcio totale dell’Ajax abbatte anche la Juve”. A Barcellona cominciano a temere la squadra di Ten Haag e infatti il Mundo Deportivo sottolinea che “l’Ajax spaventa l’Europa e cancella dalla mappa la Juventus e Cristiano”. Il britannico Times spiega invece che “La gioventu’ senza paura dell’Ajax manda a casa Ronaldo”, mentre il Telegraph scrive che “L’Ajax stordisce la Juventus per raggiungere la semifinale di Champions con una splendida vittoria in rimonta a Torino”. Il Daily Express mette in risalto la grande prova di Messi contro il Manchester United, ma da’ spazio anche all’eliminazione della Juve: “Ronaldo fuori, l’Ajax da’ una batosta alla Juve”. In Portogallo, dove l’attenzione e’ puntata su Porto-Liverpool e il match di Europa League di domani del Benfica, A Bola ‘strilla’ comunque in prima “I nipoti di Cruyff” e spiega che “L’Ajax, la piu’ bella favola recente, da’ una lezione di calcio e manda a casa la Juventus e Ronaldo”. Ironico l’altro quotidiano sportivo lusitano Record: pubblica una foto del celebre detersivo omonimo dei ‘lancieri’ e scrive che “Ajax fa sparire tutto”. Sintetici i tedeschi della Bild: “l’Ajax sciocca Ronaldo!”. In Brasile O Globo titola “Ronaldo lontano dall’essere il migliore del mondo” e nel sommario precisa che “Cristiano cade per la prima volta nei quarti: nelle sue precedenti 15 partecipazioni, non era mai stato eliminato in questa fase”.

La Folha de Sao Paulo fa invece notare che “con un bilancio di un quarto rispetto alla Juve, l’Ajax elimina i bianconeri dalla Champions”. O Dia ricorda invece che “l’Ajax sorpresa dell’Europa ad inizio anno e’ stato battuto dal Flamengo”. Si trattava di una sfida della ‘Florida Cup’, in realta’ finita 2-2 e poi vinta dalla formazione carioca 6-5 ai rigori. In Argentina il Clarin celebra il “Messi celestiale” visto ieri sera contro il Manchester United, e poi attacca il rivale della Pulce in fatto di Palloni d’Oro scrivendo “La scommessa di Cristiano Ronaldo, che ha messo Ko il Real, non e’ servita alla Juve e fa sorridere gli avversari”, aggiungendo al tutto una foto di CR7 che fa un gesto di disappunto. Il tema dei due grandi rivali e’ ripreso anche da La Nacion: “sull’orizzonte di Messi, Cristiano gia’ non c’e'”, in riferimento ovviamente alla Champions. Secondo Usa Today “l’Ajax pieno di giovani ha eliminato dall’Europa un altro gigante”.

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Champions: impresa Juve, 2-0 al City e pass più vicino

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E’ la notte più bella di Thiago Motta alla Juve: la sua squadra batte 2-0 il Manchester City e si rilancia in classifica, riportandosi a due punti dalle magnifiche otto. Per Guardiola continua una crisi che sembra non voler finire, è la settima sconfitta nelle ultime dieci gare ufficiali. L’ultimo provino è andato male, Cambiaso alza bandiera bianca e non recupera dai fastidi alla caviglia: Thiago Motta lancia Savona e Danilo nel pacchetto arretrato completato da Kalulu e Gatti davanti a Di Gregorio.

Per il resto non ci sono sorprese, con Yilidz che si riprende un posto da titolare sulla trequarti insieme a Conceicao e Koopmeiners alle spalle di Vlahovic e in mediana la coppia Locatelli-Thuram. Guardiola è rimasto quasi senza difensori, a sinistra conferma la fiducia nel classe 2004 Lewis nella difesa con i big Walker, Dias e Gvardiol. Kovacic e Foden non sono al meglio e partono dalla panchina, a sostegno di Haaland ci sono Doku e Grealish e le chiavi del centrocampo sono consegnate a Gundogan con De Bruyne e Bernardo Silva come mezzali.

E’ il Manchester City a prendere subito il dominio del gioco e del pallone, con il tiki-taka in pieno stile Guardiola che però non preoccupa particolarmente i bianconeri, sempre chiusi e compatti. La percentuale del possesso palla arriva a sfondare quota 70% per gli inglesi, eppure la prima occasione è della Juve: intorno al 20′, Yildiz aggancia e rientra sul destro, andando a sfiorare il palo alla sinistra di Ederson. Il lampo del turco accende lo Stadium e scuote la Juve, anche se i ritmi della sfida continuano a non alzarsi. Nel finale, è il City a creare l’occasione più importante di tutto il primo tempo: De Bruyne inventa, Haaland scappa alle spalle di Kalulu e prova uno scavetto, trovando una grande uscita di Di Gregorio. Sul capovolgimento di fronte, la Juve arriva fin dalle parti di Ederson, con il destro di Danilo che però è troppo centrale.

I due allenatori scelgono di non fare cambi durante l’intervallo, al primo affondo arriva il vantaggio bianconero: è un’azione insistita, che parte da una girata di Gatti respinta, passa per un intervento incerto di Gvardiol e si conclude con un colpo di testa di Vlahovic sul quale Ederson è impacciato. Lo Stadium esplode, per il serbo è il quarto gol in cinque gare stagionali di Champions. La reazione del City è timida, i tentativi di Doku, Lewis e Bernardo Silva vengono respinti dal muro eretto davanti a Di Gregorio.

Sul destro a giro di Gundogan, invece, c’è bisogno di un volo del portiere sotto l’incrocio per salvare l’1-0. Thiago Motta butta dentro Weah e McKennie, la scelta è ripagata dopo sei minuti: Danilo fa partire il contropiede, i due americani si trovano a meraviglia ed è il classe 1998 a raddoppiare. Guardiola non ha jolly da giocarsi dalla panchina e nel finale subentrano soltanto Savinho e Nunes, dalle parti di Di Gregorio non arrivano più pericoli. Dopo due minuti di recupero può esplodere la gioia bianconera: la Juve si riscatta e ritrova una vittoria attesa da un mese, la classifica di Champions torna a farsi interessante. Il Manchester City, invece, deve guardarsi alle spalle, e nella prossima a Parigi sarà una sorta di spareggio con un’altra big in difficoltà come il Psg.

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Champions: Bologna ferma il Benfica a Lisbona sullo 0-0

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Il Bologna a testa altissima a Lisbona, contro il Benfica. Non basta per la vittoria, ma per uscire dal Da Luz con un punto sì. A due giornate dal termine della stagione regolare, il 24esimo posto che significa qualificazione ai playoff per gli ottavi, occupato dalla Dinamo Zagabria, è ancora raggiungibile, anche se è una speranza molto più che flebile. Manca l’aritmetica, insomma, per sancire la fine della corsa dei rossoblù. Ma La trasferta di Lisbona dice pure che il Bologna continua a crescere, capace di irretire e a tratti di fare la partita e mettere alle corde il Benfica, che non riesce a prendersi tre punti fondamentali per provare a giocarsi le chance di entrare nelle prime otto e comunque di blindare i playoff per gli ottavi. Finisce senza gol e senza sconfitta, con i rimpianti del Bologna per un buon primo tempo e quelli del Benfica, che nella ripresa cresce ma non si sblocca: per Italiano e i rossoblù, una mezza impresa.

Italiano opta per il turn over e rivoluziona l’undici rossoblù, rinunciando per la prima volta in stagione a Freuler in mediana e lanciando dal primo minuto Ferguson, Moro, Fabbian, Urbanski, Iling-Junior, Dallinga e Casale e Posch. Ma il Bologna ha anima e identità e se la gioca: rischia in avvio, quando Beukema sbaglia in impostazione e Di Maria lancia Pavlidis verso l’1-0, ma il greco è in fuorigioco. Il Bologna fa la partita nella prima mezzora e ha le prime occasioni vere, con Fabbian che conclude malamente una bella azione manovrata e Dallinga che lanciato da Fabbian e liberato da un velo di Urbanski si presenta a tu per tu con Trubin, ma non conclude, cerca di saltarlo e finisce per farsi anticipare dal portiere dei portoghesi.

L’occasionissima sprecata sveglia il Benfica, che un po’ per volta trova misure e ritmo, trascinata dalle incursioni sulla sinistra di Carreras e soprattutto da Arusnes e da un ispirato Di Maria, che chiama Skorupski alla parata sul tiro al volo sul cross di Carreras e poi innesca la ripartenza che passa da Arusners e porta al tiro il solito Carreras, rimpallato a Skorupski fuori causa da Beukema. Si va il riposo sullo 0-0. Cresce il Benfica nella ripresa, il Bologna prova a pungere nuovamente con Dallinga, ma Trubin protegge bene il suo palo, ma è il Benfica a mettere alle corde i rossoblù: Skorupski si produce in un intervento prodigioso su Pavlidis a tu per tu, Aursnes e Di Maria arrivano gli interventi di Casale e Ferguson. Passano i minuti e il crescendo Benfica diventa assedio, con Skorupski che si produce in un altro miracolo su Di Maria. Il muro regge, il Benfica non sfonda, il Bologna cresce e si avvia a testa alta verso la fine dell’avventura europea.

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Champions: il Milan soffre ma batte la Stella Rossa

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Il Milan vince all’ultimo respiro contro la Stella Rossa in Champions League. Apre uno splendido gol di Leao, poi nella ripresa la squadra serba prende campo e sfrutta il calo di ritmo dei rossoneri trovando il pari con Radonjic. Serve l’ingresso del giovanissimo Camarda a sette minuti dalla fine per far vincere il Milan: c’è infatti molto del giovanissimo attazzante nel 2-1 di Abraham al 42′. La sua girata di testa mette fuori causa Gutesa con un pallonetto che finisce deviato sulla traversa, poi all’attaccante ex Roma tocca solo buttarla in rete.

Il Milan così vince la quarta partita consecutiva in Champions League (non accadeva dal 2005), ritrovando almeno in parte il sorriso dopo le difficoltà in campionato. Il primo tempo nasconde più insidie del previsto per il Milan. I rossoneri mantengono il possesso palla ma il gioco è troppo sterile e non si costruiscono vere occasioni da gol se non quella al 13′ di Leao che poteva sfruttare meglio davanti alla porta avversaria, occasione a cui tra l’altro la Stella Rossa risponde con una traversa colpita da Maximovic. L’assenza di Pulisic, sostituito da Loftus-Cheek, si sente. Fonseca a bordo campo non è soddisfatto e lo dice apertamente.

Poi poco prima della mezz’ora la partita prende una piega che complica ancora di più le cose. Loftus Cheek è costretto ad abbandonare il campo al 28′ per un risentimento all’adduttore destro, al suo posto entra Chukwueze. Neppure un giro completo di orologio anche Alvaro Morata chiede il cambio. L’attaccante spagnolo dà forfait per un risentimento al flessore sinistro. Entra quindi Abraham ma sono due sostituzioni obbligate nel primo tempo, a distanza di un solo minuto e utilizzando due slot dei tre disponibili. Insomma pessime notizie per Fonseca. Ma Abraham entra subito in partita. E’ pericoloso immediamente con un colpo di testa, poi con una punizione procurata e ben calciata. Una intraprendenza che contagia anche Leao che fino a quel momento non aveva acceso la partita. Al 34′ azione ubriacante del portoghese che non si concretizza ma è espressione delle capacità tecniche di Leao, bravissimo a dribblare mezza difesa serba.

E’ il preludio ad un gran gol, splendido sia per l’assist preciso con il lancio lungo di Fofana, che per il controllo perfetto di Leao che poi calcia di sinistro con potenza e controllo. E’ la rete che sblocca la partita e che dimostra l’importanza di Fofana, vero uomo imprescindibile del Milan di Fonseca, e del momento di crescita di Leao che deve arrivare ai venti gol stagionali come chiesto dal suo allenatore. La rete spinge i rossoneri a cercare il raddoppio prima con Theo Hernandez e poi con Abraham ma Gutesa si oppone. Ad inizio ripresa è la Stella Rossa a dimostrare più intraprendenza.

Il Milan cala di intensità lasciando così più spazio ai tentativi degli ospiti. Un peccato imperdonabile perché Maignan riesce a mantenere il vantaggio neutralizzando Mimovic dopo appena 2′ ma, dopo un fallo dubbio in area ai danni di Musah non valutato come rigore, arriva il gol del pari di Radonjić che era da poco entrato al posto di Maksimovic. Una gran botta dell’ex Torino batte Maignan e riequilibra il risultato. Al 33′ altro tentativo di Radonjić che calcia di poco a lato. E beffa ulteriore, Tomori viene ammonito per proteste dalla panchina. Il difensore, diffidato, senza neppure entrare in campo salterà la prossima sfida contro il Girona. A sette minuti dalla fine, Fonseca si gioca la carta Camarda (terza presenza in Champions League) e fa la differenza: il giovane attaccante stacca di testa in rotazione e costringe il portiere dello Stella Rossa alla deviazione sulla traversa in tuffo. Poi sulla palla si avventa Abraham che trova il 2-1 convalidato dopo il check del Var.

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