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Cronache

L’addio a Daniele Ferrucci, medico e politico socialista casertano

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Quello che segue è un ricordo dell’avvocato Giovanni Mastroianni di Daniele Ferrucci*, medico impegnato anche in politica nel Casertano. È un ritratto affettuoso di un nipote che ricorda l’uomo, il professionista, il politico, il familiare. A Giovanni Mastroianni e alla famiglia Ferrucci le condoglianze della redazione di Juorno.

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 Daniele Ferrucci, essere tuo nipote è stata un’avventura continua, perché sei stato tra le persone più buone e disponibili che potevano calcare questa terra, capace di demolire l’ipocrisia di un noioso convegno politico con una sola frase che avrebbe ravvivato non solo le riflessioni, ma anche le coscienze dei presenti. Non hai mai conosciuto mezze misure e anche se sei andato via troppo presto hai vissuto a mille all’ora, senza mai cedere alla demagogia, alla tristezza. Sempre diretto e schietto con tutti, non hai mai risparmiato nessuno dai tuoi moniti figli solo di sentimenti autentici, di una empatia senza pari. E non hai mai risparmiato neanche te stesso. Nel nome della passione per la politica, sempre vero socialista nel cuore e nelle azioni, sei stato davvero tra i pochissimi a rimetterci tempo e denaro. Ma tu eri questo, una persona per bene ed appassionata incapace di essere “normale”, e ti sei sempre buttato anima e corpo in ogni avventura che hai ritenuto meritevole, soprattutto per gli altri, poco per te stesso.

 

Non ce ne faremo mai una ragione che ci hai lasciato ( forse non a caso proprio nel giorno della festa della Repubblica che tanto hai amato) perché il vuoto che già percepiamo illimitato, non è solo sentimentale, ma è anche fisico, con le tue irruzioni nelle nostre vite dove ci mettevi in guardia dal frequentare questo, o dal fare o non fare quello, e lo dicevi con cognizione di causa, dopo aver toccato i punti più profondi della discussione o del problema, segno di quanto ti stavamo tutti a cuore, parenti, amici e finanche gli avversari della politica, che per te hanno sempre dimostrato affetto e stima anche nei momenti di maggiore frizione, perché nella tua straordinaria esistenza hai conquistato tutti con il tuo fascino impeccabile e per la tua autenticità, per la tua incapacità di odiare, per la tua naturale predisposizione nel venire incontro al prossimo. Ma la verità è che non sei morto, forse è solo finito un sogno, tu non puoi che essere qui tra noi, solo ad un livello diverso, che noi non capiamo ma ci sforzeremo di comprendere assieme a Gilda, Michele, Luigi e Francesca. Ti prego tienimi sempre forte la mano sulla spalla.

Tuo, Giovanni

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*Daniele Ferrucci era nato a Piedimonte Matese (CE) 11/03/1963. Ereditata la passione per la Politica dal padre Michele (già Sindaco socialista di Alife) ha rivestito il ruolo di Consigliere (1996 – 2003) ed Assessore (2003 – 2005) della Provincia di Caserta (Giunta on. Riccardo Ventre). Laureato in Medicina e Chirurgia, specializzato in indirizzo gestionale, ha rivestito, tra l’altro, il ruolo di presidente del CDA della Clinica Villa dei Pini di Piedimonte Matese, fondata dal padre Michele. Da circa un anno era in forza presso il presidio Ospedaliero di Piedimonte Matese, dove per la sua coinvolgente esuberanza, e con la solita sconfinata carica di passione, tentava di aggregare nuove forze e nuovo entusiasmo per un rilancio della struttura sanitaria (in prima linea contro il “coronavirus”) notevolmente ridimensionata nell’organico e nella funzionalità da oltre un ventennio. A 57 anni lasica la moglie Gilda Puorto, biologa, ed i giovanissimi tre figli Michele, Luigi, e Francesca . La sua prematura scomparsa  (Roma 02/06/2020)  ha gettato nello sconforto l’intera comunità e tutti quelli che lo hanno conosciuto.

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Cronache

Ticket Venezia: 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga

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Nel primo giorno di sperimentazione del ticket d’ingresso a Venezia sono oltre 80mila le persone che hanno registrato la loro presenza in città oggi, 25 aprile. Solo 7mila però, uno su dieci, secondo i dati aggiornati a ieri pomeriggio’, hanno pagato il voucher di 5 euro per accedere al centro storico. Tutti gli altri accessi sono di persone esenti alla tassa (cittadini veneti, i lavoratori, gli studenti e altre categorie), tenuti a registrarsi sulla piattaforma on line ma non a pagare. Tra questi, 30.300 sono gli ospiti delle strutture ricettive, 9.450 sono i veneti, potenziali vacanzieri ‘di giornata’.

 

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Cronache

Choc a Nola: marito violento, giovane ‘liberata’ dai carabinieri grazie all’intervento della suocera

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Dopo anni di soprusi e maltrattamenti, la storia di terrore vissuta da una giovane donna di Nola ha finalmente trovato un epilogo in tribunale. Un giovane di 21 anni, con un passato turbolento segnato da dipendenza da droga e violenze, è stato arrestato e accusato di sequestro di persona, maltrattamenti e lesioni personali aggravate. Le aggressioni brutali, compresa una tentata strangolazione e attacchi pericolosi anche ai passanti nel centro antico di Nola, finiranno con il suo arresto.

La Procura di Nola, con l’ausilio dei carabinieri, ha condotto un’indagine lampo che ha portato alla luce gli abusi subiti dalla donna per anni. La vittima, che aveva sopportato in silenzio gli attacchi del compagno, ha trovato la forza di parlare solo dopo l’intervento della madre dell’aggressore, che l’ha convinta a cercare aiuto e cure mediche.

Durante l’ultima aggressione, la donna ha subito gravi danni all’orecchio e all’occhio, oltre a numerose altre ferite. In ospedale, il personale ha allertato le autorità, innescando una serie di eventi che hanno portato all’arresto del giovane. Nonostante il profondo legame affettivo che la legava al suo aguzzino, il quale chiudeva la porta di casa a chiave per impedirle di scappare, la donna ha finalmente deciso di rompere il silenzio.

Il Gip del Tribunale di Nola, Teresa Valentino, ha accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere presentata dalla Procura, segnando un decisivo punto di svolta nel caso. La giovane donna ha espresso il desiderio di vedere giustizia fatta: «Chiedo che venga punito per quello che mi ha fatto», ha dichiarato, evidenziando il lungo calvario e la paura che ha vissuto, temendo anche per la sicurezza della sua famiglia.

Questa vicenda sottolinea la tragica realtà della violenza domestica e l’importanza di supportare le vittime nel trovare la forza di parlare e denunciare i loro aggressori. L’arresto del giovane non solo mette fine a un ciclo di violenza, ma serve anche come monito sulle conseguenze legali che attendono coloro che sceglieranno di perpetrare tali crimini.

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Tony Colombo e Tina Rispoli restano in carcere, confermate in Cassazione le accuse di camorra

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La Corte di Cassazione ha recentemente respinto le richieste di scarcerazione per il cantante neomelodico Tony Colombo e sua moglie Tina Rispoli, implicati in un’inchiesta del pool antimafia. La coppia è accusata di avere legami con il clan Di Lauro, operante nella zona di Scampia-Secondigliano.

Le indagini, condotte dai pm Maurizio De Marco e Lucio Giugliano, puntano a dimostrare come Colombo e Rispoli, nonostante non appartengano direttamente a una famiglia mafiosa, siano profondamente inseriti nelle dinamiche criminali del clan. I giudici della quinta sezione della Suprema Corte hanno sottolineato la “totale condivisione di intenti” tra i coniugi e la loro “estrema pericolosità”, evidenziata dal loro “perdurante e costante inserimento nei contesti illeciti”.

L’accusa si concentra anche sulla gestione di un capannone industriale associato a Vincenzo Di Lauro, con arresti confermati anche per lui dalla Cassazione, e sulla condivisione di un marchio commerciale legato alla moda e all’abbigliamento. Le prove raccolte includono intercettazioni telefoniche e ricostruzioni finanziarie effettuate dalle forze dell’ordine.

Il deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi Sinistra ha commentato il caso, sottolineando come lui e il suo partito abbiano per anni lottato contro il sistema di Colombo e Rispoli, denunciando i loro legami con la camorra che, a suo dire, molti hanno preferito ignorare.

Questa vicenda mette ancora una volta in luce le intricate connessioni tra il mondo dello spettacolo e le organizzazioni criminali in alcune aree di Napoli, rivelando come figure pubbliche possano a volte essere coinvolte in attività illecite che sfruttano la loro visibilità per operazioni economiche dubbie. La decisione della Corte di Cassazione rappresenta un passo significativo nel tentativo delle autorità di combattere il crimine organizzato, dimostrando che nessuno è al di sopra della legge, anche quando si tratta di figure note al grande pubblico.

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