Collegati con noi

Cronache

Accuse di stupro, guai col fisco e un suocero narcotrafficante: Ronaldo sempre più triste lontano da Madrid

Pubblicato

del

Non c’è pace per il campione portoghese approdato quest’anno a Torino, alla Juventus, per la cifra monstre di oltre 130 milioni di euro ed uno stipendio annuale da nababbo, si parla di 35 milioni di euro più bonus vari.

Cr7 è uno dei più importanti investimenti fatti dalla società bianconera per vincere la Champions League che le sfugge da sempre. Per acquisire il cartellino di Cristiano Ronaldo, Andrea Agnelli oltre ad aprire il cordone della borsa, ha anche liquidato per questioni legate alla compravendita del campione dal Real Madrid il buon Beppe Marotta, che negli ultimi anni aveva vinto come primo dirigente tutto in Italia ma nulla lontano dal Belpaese.

Se qualcuno aveva dei dubbi sul fatto che il Real Madrid avesse fatto poco o nulla per trattenere Ronaldo, forse una spiegazione c’è. Florentino Perez sapeva che all’orizzonte c’erano una marea di problemi in arrivo per il campione di Madeira. A parte la questione aperta col fisco spagnolo, c’era la presunta violenza sessuale, lo stupro di Las Vegas mai messo a tacere, nonostante un versamento di 375 mila dollari fatto dai legali di Cr7 alla modella statunitense  Kathryn Mayorga. E poi c’è tutta la questione familiare della bellissima Georgina Rodriguez e del suo assai ingombrante papà, tale Jorge Rodriguez, 69 anni, un narcotrafficante, più volte arrestato perché movimentava

fiumi di cocaina e marjuana tra Francia e Spagna, Marocco e Spagna. E gli spagnoli ultimamente tollerano sempre meno i signori della droga sul loro territorio.

I giornali internazionali, dopo che CR7 ha lasciato Madrid, sembrano essere molto interessati a tutto quello che fa il campione fuori dal campo. In campo, a dire il vero, dopo un inizio complicato nel campionato italiano, sta venendo fuori alla grande. Alla Ronaldo. Contro il Napoli, allo Stadium di Torino, ha forse disputato uno dei suoi match migliori da quando indossa la camiseta blanca y negra.

Der Spiegel, il magazine più importante di Germania, sta col fiato sul collo di Ronaldo da mesi oramai. Ha già intervistato e pubblicato video e immagini delle confessioni di Kathryn Mayorga. La bella modella statunitense ha rivissuto, assieme ai cronisti di Der Spiegel, la notte in cui lei sostiene di essere stata stuprata da CR7. I fatti risalirebbero al 2009, quando i due si conobbero in una discoteca a Las Vegas. Il delantero, l’attaccante della Juventus, ha immediatamente negato le accuse, ha detto che la Mayorga vuole solo farsi pubblicità col suo nome, ma alla vicenda narrata da Der Spiegel, ora si aggiunge un altro pezzettino di verità. E ce lo mette The Sun, tabloid inglese, per la verità un giornale che non ha la credibilità e la autorevolezza di Der Spiegel, ma tanto è! Ma che cosa ha The Sun? I giornalisti inglesi hanno diffuso online un video della serata incriminata. La serata del 2009 che Cristiano Ronaldo ancora rimpiange di aver vissuto in quell’albergo di Las Vegas dove incontrò la modella statunitense. Nelle immagini diffuse sul sito di The Sun, si vedono effettivamente CR7 e la donna ballare insieme in discoteca, sorridere, guancia a guancia, nelle ore che hanno preceduto la presunta violenza sessuale. Certo, a giudicare da quel che si vede, tutto sembrano tranne che degli estranei Ronaldo e la signorina Mayorga. Lei sostiene che Ronaldo l’avrebbe violentata  nella sua camera d’albergo, dove l’aveva invitata insieme ad altre amiche.

Il suocero ingombrante. Jorge Rodriguez è il papà della compagna di CR7. The Sun sta rivelando che trattasi di un narcotrafficante più volte arrestato

Il fenomeno portoghese ha negato “fermamente le accuse che mi sono state fatte. Lo stupro è un crimine riprovevole che va contro tutto quello in cui credo – ha scritto CR7 sul suo profilo twitter  – Sono intenzionato a cancellare il mio nome da questa storia e mi rifiuto di alimentare ulteriormente lo spettacolo mediatico di chi cerca di promuoversi a mie spese. La mia coscienza è limpida e mi permetterà di attendere con tranquillità i risultati delle indagini”. Ma in attesa che una Corte di Las Vegas decida se l’accordo stragiudiziale tra Ronaldo e la modella (Ronaldo in cambio del silenzio della Mayorga ha versato già 375mila dollari) è da considerare carta straccia come il nuovo legale della Mayorga sostiene, da Londra arrivano altre bordate a CR7. The Sun che parla del suocero del campione portoghese, di questa figura ingombrante, Jorge, papà di Georgina Rodriguez, già condannato per narcotraffico e chiuso in carcere per dieci anni. Quale è il problema? Che cosa può farci CR7 se il papà della sua compagna è stato un narcotrafficante? Nulla, ma The Sun, forse, oltre a raccontare il passato del papà di Georgina, avrà altro materiale nel cassetto da pubblicare. Certo è che tutto questo, per ora, non sembra togliere serenità al campione. Che a Torino, però, a differenza di Madrid, fa vita molto ritirata. Ma fino a quando Ronaldo riuscirà a mantenere la serenità perduta?
La Juventus difende il suo campione e gli dimostra grande affetto e vicinanza. La società da sapere attraverso i suoi canali di comunicazione che “i fatti contestati a Ronaldo si riferiscono a 10 anni fa” e non scalfiscono la reputazione di un grande campione che ha “dimostrato in questi mesi la sua grande professionalità e serietà”.

Advertisement

Cronache

Consulenze e pressioni, ‘urbanistica in mano ai privati’ a Milano

Pubblicato

del

Spunta anche un “contratto” del 28 giugno 2024, tra l’allora presidente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni e un architetto con una società in Svizzera, per uno “scambio di informazioni riservate” finalizzato “alla valutazione di opportunità di collaborazione su vari progetti”, nelle centinaia di pagine di atti dell’inchiesta milanese, con più di 70 indagati, tra cui il sindaco Giuseppe Sala, che sta mettendo in difficoltà Palazzo Marino.

Non solo elementi di prova messi in fila con gli accertamenti del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, ma anche una base giuridica che per la Procura, diretta da Marcello Viola, è chiara. A partire da un rapporto del Governo Monti del 2013, passando per indicazioni dell’Anac fino alla giurisprudenza del Consiglio di Stato, per gli inquirenti è netto il giudizio che intervenire, come accaduto nella metropoli così mutata negli anni, con “varianti” zona per zona al piano urbanistico, dichiarate od occulte e a vantaggio degli immobiliaristi, è di per sé un indice di corruzione.

Un quadro questo in cui, poi, dal punto di vista probatorio, i pm Petruzzella, Filippini e Clerici, con l’aggiunta Tiziana Siciliano, sono convinti anche di aver trovato un “sistema” fatto di “pressioni” e tangenti “mascherate” con consulenze per un totale di quasi 4 milioni di euro. Le analisi, inoltre, sono ripartite ora col sequestro di documenti, su altre decine di interventi immobiliari, e di dispositivi e telefoni, tra cui quello dell’assessore Giancarlo Tancredi. Lui è pronto a difendersi il 23 luglio, davanti al gip Mattia Fiorentini, dal rischio dei domiciliari, ma anche a fare a breve un passo indietro. “Sono fiducioso… non per l’amministrazione, ma per i partner che ci stiamo trascinando dietro.

L’urbanistica l’hanno sempre fatta loro, da 20 anni. Adesso noi li stiamo convincendo a farla un po’ meglio”, diceva in una chat del 4 agosto 2024 Marinoni, per il quale la Procura ha chiesto il carcere. Dialogava con Federico Pella, manager della J+S (richiesta di carcere pure per lui) con parole “emblematiche”, secondo i pm, perché in quel periodo “il programma strategico dei Nodi”, ossia un piano di “speculazione” nelle aree esterne verso l’hinterland, “era da tempo avviato” e “volgeva alle battute conclusive della consegna dei masterplan e PPP”, ossia il partenariato pubblico-privato.

Tuttavia, “si addensavano le ombre dei dubbi sollevati da alcuni dirigenti e funzionari del Comune, che avevano riserve sulle eccessive altezze e volumetrie e su altri aspetti di quei progetti”. Negli atti anche una chat di un anno e mezzo prima nella quale Marinoni mostrava tutta la sua gioia a Pella per aver ottenuto il patrocinio di Palazzo Marino, su “proposta” di Sala e Tancredi, su quel dossier sui “Nodi”. Il 13 gennaio 2023 scriveva: “Oggi mi hanno mandato il patrocinio del Comune per lo studio sugli svincoli … inizio con i miei amici di Lugano a trovare gli sponsor per finanziare lo studio”. E il primo luglio 2024, sempre a Pella: “Ho riparlato con Tancredi sui nodi (…) poi incontrerò anche Bardelli (ex assessore alla Casa, ndr) su questo argomento. Vorrei proporgli se su ogni nodo riusciamo a collocare 100mila metri quadri di edilizia”.

Lo stesso Marinoni, figura centrale nella maxi inchiesta, “almeno dal 2017”, come viene fuori dai messaggi, viaggiava all’estero assieme ad un architetto con base a Lugano, Paolo Colombo, anche lui indagato, “alla ricerca di Nodi da studiare urbanisticamente, individuando luoghi e rintracciando soggetti interessati a concludere accordi e a cui vendere i masterplan” per “avviare massicce speculazioni edilizie”. Per i pm, “impressiona l’analogia con la vicenda milanese”. Il “pianificatore di Nodi”, tra l’altro, nel gennaio 2024 suggeriva a Colombo: “Ho visto che andiamo assieme in Azerbaijan (…) se dobbiamo portare una presentazione con masterplan considera anche la possibilità di mettere le realizzazioni di Porta Nuova e piazza Gae Aulenti”.

Continua a leggere

Cronache

Lesioni gravissime a neonato, pm chiede giudizio per due medici

Pubblicato

del

Si terrà il prossimo 29 ottobre, davanti al gup di Catania Luca Lorenzetti, l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio della Procura nei confronti di due medici del Policlinico Vittorio Emanuele, Gina Currao e Daniela Amalia Palano, accusate di lesioni gravissime a un minore. I due sanitari sono stati già condannati in primo grado a sei anni ciascuno dal Tribunale penale collegiale-III sezione, per falso in atto pubblico mentre è stata dichiarata la prescrizione del reato di lesioni colpose.

Nell’ambito del procedimento penale sono emerse condotte negligenti e imprudenti dei due medici che hanno indotto la Procura a ordinare ulteriori indagini sfociate nella richiesta di rinvio a giudizio. La vicenda riguarda una donna con sofferenza della gravidanza alla 40/a settimana, per l’accusa i due medici avrebbero commesso una serie di errori, ritardando la nascita del bambino, affetto da “grave encefalopatia ipossico-ischemica tetraparesi spastica, grave ritardo neuro-psicomotorio microcefalia, epilessia generalizzata asintomatica, con conseguente indebolimento permanente del tronco neuro encefalico e con gravissime implicazioni anatomo funzionali”.

Continua a leggere

Cronache

Minaccia di aggredire il sindaco per le ganasce, indagini

Pubblicato

del

In un video, diventato virale su Tik Tok, insulta pesantemente il sindaco di Catania, Enrico Trantino, e poi lo minaccia: ‘la prima volta che ti vedo ti apro la testa con colpi di casco, non ho paura né dei carabinieri, né della polizia…”. Protagonista un catanese che contestava le ganasce che erano state messe alla sua auto, e a quelle di altre vetture, posteggiate irregolarmente in via Santa Sofia, strada d’accesso al Policlinico universitario, dove è accaduto che, per i parcheggi in doppia fila, siano rimaste bloccate le ambulanze dirette al pronto soccorso. Il video è stato condiviso da un migliaio di utenti.

Sula vicenda Trantino presenterà una querela alla polizia postale. Oggi il sindaco di Catania ha parlato dell’argomento in una parte di un post pubblicato su Facebook: “ieri – scrive Trantino – è circolato un video con pesanti minacce nei miei confronti, in conseguenza delle ganasce apposte innanzi Policlinico. Non spiegherò che la situazione è notevolmente migliorata da quando abbiamo iniziato quest’azione di contrasto alla sosta selvaggia che spesso impediva alle ambulanze di giungere più tempestivamente. Quel che mi ha dato da pensare – conclude sulle minacce il sindaco di Catania – è il rischio di circuiti emulativi e il fatto che spesso contenuti simili giungono ai miei familiari, con comprensibili preoccupazioni che conseguono. Se solo ci concentrassimo meno sulla tastiera e pensassimo che ci sono vite vere di gente come noi dietro ogni nome, forse saremmo meno veementi”.

Continua a leggere

In rilievo

error: Contenuto Protetto