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La triste storia di Daniele, il piccolo grande tifoso che ha commosso il Napoli e il mondo del calcio

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Un’altra vittoria importante per il Napoli, ma questa volta il risultato sul campo ha lasciato spazio a un dolore profondo. Gli azzurri hanno dedicato il successo contro la Fiorentina a Daniele, il loro piccolo grande tifoso, scomparso ieri all’età di 12 anni a causa di una malattia incurabile. Per mesi, Daniele è stato la mascotte del Napoli, un simbolo di forza, coraggio e amore per la vita, adottato non solo dalla squadra ma anche dall’intero staff, dal presidente Aurelio De Laurentiis e dall’allenatore Antonio Conte.

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La storia di Daniele: un legame speciale con il Napoli

La commovente storia di Daniele è iniziata durante il ritiro del Napoli a Castel di Sangro nel 2023. In quella occasione, il bambino aveva conquistato il cuore di tutti con il suo sorriso e la sua forza d’animo, nonostante le difficoltà della malattia. Da quel momento, è diventato parte integrante della famiglia azzurra, un simbolo di speranza che ha ispirato giocatori e tifosi.

Il legame tra Daniele e il Napoli si era rafforzato nel tempo. Il presidente De Laurentiis e Antonio Conte avevano trascorso con lui momenti significativi, incluso il capodanno dello scorso anno. La squadra, dal canto suo, non aveva mai fatto mancare il suo supporto, come dimostrato dalle dediche sui campi di gioco. Frank Anguissa, ad esempio, aveva più volte mostrato il polsino con la scritta “Forza Daniele” dopo i suoi gol.

Un addio che lascia il segno

La notizia della scomparsa di Daniele è arrivata ieri, gettando un velo di tristezza sull’intera squadra. Antonio Conte, profondamente colpito, ha deciso di non presentarsi in sala stampa dopo la vittoria contro la Fiorentina. Al suo posto, il vice allenatore Cristian Stellini ha spiegato: «Abbiamo perso una persona a noi molto cara. Un bambino che ci ha regalato tanta forza ed energia. Il mister non se l’è sentita di parlare, e il nostro pensiero va a lui e a tutti i bambini che soffrono».

Anche i giocatori hanno voluto ricordare Daniele. Leonardo Spinazzola ha rilasciato una dichiarazione a nome della squadra: «Ci mancherà da morire. Ci ha dato tanti insegnamenti e tanta forza». Il capitano Giovanni Di Lorenzo, dal canto suo, ha condiviso un messaggio sui social: «Sarai per sempre con noi. Ciao Daniele».

Un esempio di forza e amore

La storia di Daniele non si chiude con la sua scomparsa. Il suo coraggio e il suo sorriso resteranno impressi nella memoria del Napoli e di tutti coloro che lo hanno conosciuto. In un momento così difficile, la squadra ha voluto trasformare il dolore in un messaggio di speranza e solidarietà.

Daniele, dal suo azzurro nel cielo, continuerà a tifare per i suoi beniamini. La sua storia, fatta di forza, amore e resilienza, rimarrà un esempio per tutti. Un piccolo angelo che, nonostante le avversità, ha insegnato a un’intera squadra e a una comunità a non arrendersi mai.

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Istanbul, il 14enne italo-turco Mattia Ahmet Minguzzi muore dopo l’accoltellamento

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Mattia Ahmet Minguzzi, 14 anni, figlio del cuoco italiano Andrea Minguzzi e della violoncellista turca Akincilar, non ce l’ha fatta. Il giovane è morto in un ospedale di Istanbul, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva lo scorso 24 gennaio, in seguito a un accoltellamento avvenuto in un mercato di strada.

Un’aggressione brutale documentata in un video

Secondo quanto riportano i media locali, Mattia è stato accoltellato cinque volte da un altro adolescente mentre si trovava nel mercato di Kadikoy, un quartiere sulla sponda asiatica di Istanbul. Le immagini del tragico episodio mostrano la violenza con cui è stato attaccato: dopo essere stato ferito gravemente, il ragazzo è caduto a terra, e un altro 16enne gli ha sferrato un calcio, rendendo il suo stato ancora più critico.

I responsabili sono stati arrestati

L’aggressione ha scosso profondamente l’opinione pubblica e le autorità turche, che hanno subito avviato un’indagine approfondita. I due adolescenti coinvolti nell’attacco sono stati arrestati e dovranno rispondere del loro crimine davanti alla giustizia.

Dolore e sgomento per una morte assurda

La notizia della morte di Mattia ha lasciato sotto shock sia la comunità italiana che quella turca. Il ragazzo, cresciuto tra due culture e con un futuro davanti a sé, è stato vittima di una violenza ingiustificata e feroce. Il padre, chef italiano, e la madre, musicista, sono devastati dal dolore, mentre si moltiplicano i messaggi di cordoglio per la famiglia.

Resta da chiarire il movente dell’attacco, ma ciò che è certo è che un’altra giovane vita è stata spezzata dalla brutalità della violenza giovanile.

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Mattia Bellucci, il nuovo talento italiano del tennis sbocciato all’ATP 500 di Rotterdam

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Nella terra dei tulipani, un nuovo fiore azzurro ha trovato il suo spazio. Con la mano sinistra, la bandana in testa e un tennis fatto di traiettorie creative, Mattia Bellucci ha stupito tutti, conquistando la semifinale dell’ATP 500 di Rotterdam. Un torneo che l’anno scorso vide il trionfo di Jannik Sinner, poche settimane dopo il suo primo grande successo a Melbourne, e che oggi accoglie un altro talento italiano pronto a prendersi la scena.

Bellucci, nato a Busto Arsizio e cresciuto a Castellanza, si è formato nella provincia di Varese e si allena a Milano, quando non è in giro per il mondo nei tornei Challenger. Ma da lunedì, dopo questa straordinaria cavalcata, avrà una nuova classifica che gli permetterà di accedere ai tornei più importanti senza passare dalle qualificazioni. Un passo fondamentale per un giocatore che ha dimostrato di poter competere con i grandi.

Impresa contro Medvedev e Tsitsipas

Nella sua settimana da sogno, Bellucci ha messo a segno due vittorie pesantissime: ha sconfitto prima Daniil Medvedev e poi Stefanos Tsitsipas, due giocatori in crisi ma comunque con un palmarès ben più blasonato del suo. Ma il giovane azzurro non ha indietreggiato di un centimetro, giocando con coraggio e personalità.

Contro Medvedev, ha mostrato tutto il suo estro e la sua fantasia, servendo addirittura da sotto per innervosire il russo. Contro Tsitsipas, invece, il suo tennis fatto di rotazioni, accelerazioni di dritto e intuizioni geniali ha annullato il greco nel secondo set, dimostrando una crescita impressionante anche sul piano mentale.

Oggi la semifinale contro De Minaur

Grazie a questo exploit, Bellucci entrerà tra i primi 70 del ranking mondiale e, indipendentemente dal risultato della semifinale, porterà a casa almeno 130.000 euro di montepremi. Oggi pomeriggio (non prima delle 15), affronterà Alex De Minaur, un giocatore che contro Sinner ha sempre perso.

A livello giovanile, invece, Bellucci e Sinner si sono affrontati spesso, e Mattia ha vinto più di una volta. Poi le loro carriere hanno preso strade diverse, ma meglio tardi che mai: grazie al lavoro del coach Fabio Chiappini, che ha proseguito il percorso iniziato dal padre Fabrizio, oggi il tennista lombardo è pronto a giocarsi una grande occasione.

La mentalità vincente di Bellucci

Lui stesso ammette di aver lavorato molto, anche sulla mentalità:

«Secondo il mio coach pensavo troppo in campo, invece bisogna essere più liberi. Ogni giorno è una grande sfida perché magari non mi sento all’altezza, ma non vedo l’ora di fare ogni volta quel passo in avanti».

E sul premio in denaro vinto in questa settimana d’oro?

«Sono giovanissimo, non ci sto pensando. La cosa importante è entrare in campo e pensare di poter giocare così ogni giorno».

E allora goditela anche oggi, Mattia. Il tuo sogno continua.

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Kolo Muani show per la Juventus: doppietta e Como ko

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La Juventus strappa tre punti in casa del Como nel segno di Kolo Muani. Il francese con una doppietta decide la sfida in casa dei lariani, aprendo la gara e poi chiudendola, dopo il pareggio di Diao, a un passo dal 90′ con un calcio di rigore concesso per un’ingenuità di Butez, che butta giù Gatti. La squadra di Thiago Motta non splende, ma per la prima volta da fine novembre mette in fila due vittorie consecutive. E quelli strappati agli uomini di Fabregas sono punti pesanti in chiave Champions League, con un nuovo sorpasso sulla Fiorentina al quarto posto. In un Sinigaglia da tutto esaurito, parte meglio il Como, che prende subito in mano il pallino del gioco. E a tenere in equilibrio la gara in avvio è un super Di Gregorio, che con un gran tuffo nega il vantaggio agli uomini di Fabregas su un destro dal limite di Nico Paz.

La Juventus è abbastanza impalpabile, lascia fare la partita ai padroni di casa, ma appena trova in spazio in contropiede va in porta: una rapida ripartenza porta Kolo Muani a puntare Dossena, finta e destro secco sotto la traversa su cui Butez non può nulla. Il Como però è in partita e reagisce subito. Nico Paz ci prova di testa, ma il pallone si spegne alto. Praticamente allo scadere del primo tempo, però, è Cutrone a vestirsi da leader: il capitano dei lariani dopo un corner strappa la palla dai piedi di Koopmeiners e crossa per Diao che da solo a due passi dalla porta impatta il risultato di testa. La ripresa si apre con l’esordio di Kelly tra i bianconeri per l’ammonito Savona, ma è ancora il Como che parte in avanti.

E serve ancora Di Gregorio a fermare Nico Paz, sul cui mancino il portiere juventino si supera con un gran riflesso di piede. Il numero uno è chiamato ancora in causa poco dopo, su una conclusione potente di Strefezza che respinge coi pugni. Thiago Motta prova a scuotere i suoi inserendo la coppia Thuram-Douglas Luiz in mediana e Mbangula sulla sinistra, con la Juventus che a poco a poco alza il baricentro. Fabregas, invece, risponde facendo esordire in riva al lago l’ex Fiorentina Ikoné e il greco Douvikas. Il primo tiro verso la porta dei bianconeri nella ripresa arriva dopo 25′, con un mancino largo di Nico Gonzalez.

Lo stesso argentino non centra lo specchio poco dopo con una conclusione potente. Quando il pareggio sembra quasi segnato, una ingenuità di Butez che esce in ritardo e colpisce in pieno Gatti regala un calcio di rigore alla Juventus. Dal dischetto si presenta Kolo Muani, che spiazza il portiere del Como confermandosi sempre più trascinatore, con un impatto devastante visto il suo quinto gol nelle prime tre partite in Serie A. I bianconeri tremano ancora, con Dossena che di testa scheggia la traversa su corner, ma è l’ultima emozione: i tre punti sono della Juventus, che si prepara al meglio alla sfida d’andata dei playoff di Champions League di martedì contro il PSV Eindhoven.

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