Il board di Poste ha approvato l’acquisizione del 9,81% di Tim detenuto fino a ieri da CDP, la quale possiede già il 35%di Poste. Parallelamente, Poste ha ceduto a CDP il suo 3,78% in Nexi, una partecipazione svincolata dal patto appena rinnovato. Oltre alla quota in Nexi, Poste verserà a via Goito un conguaglio in cash, che secondo fonti non ufficiali si attesterebbe sotto i 180 milioni di euro.
Consolidamento del mercato telecom
Grazie a questo swap, il gruppo guidato da Matteo Del Fante entra ufficialmente nella partita del consolidamento del mercato delle telecomunicazioni in Italia. Un settore in cui Poste è già presente con Poste Mobile, che fino ad oggi ha utilizzato la rete mobile di Vodafone. Tuttavia, con la recente fusione tra Vodafone e Fastweb, Poste si appresta a trasferire i suoi servizi di roaming su Tim.
Il gruppo ha confermato la strategicità dell’operazione, volta a creare sinergie e rafforzare il settore delle telecomunicazioni in Italia. In particolare, le negoziazioni tra Poste e Tim per la fornitura di servizi di accesso alla rete mobile sono in fase avanzata e potrebbero concludersi a breve. Per Tim, l’intesa con Poste rappresenta una compensazione per la perdita di ricavi derivante dalla scadenza del contratto con Fastweb, prevista entro il 2026.
L’impatto su CDP e Nexi
Dal canto suo, Cassa Depositi e Prestiti rafforza la sua posizione in Nexi, aumentando la partecipazione dal 14,46% al 18,25%. L’operazione rientra nella strategia di Dario Scannapieco, amministratore delegato di CDP, che punta a sostenere un’azienda leader nell’infrastruttura europea dei pagamenti digitali. Questo rafforzamento potrebbe anche scoraggiare l’uscita di alcuni fondi di investimento.
Dopo la cessione della rete fissa di Tim a KKR, la partecipazione di CDP in Tim ha perso la sua valenza strategica, spingendo l’ente a concentrarsi su asset chiave come Open Fiber. Contestualmente, Poste assume un ruolo primario nella costruzione della rete unica nazionale, un progetto volto a rafforzare la competitività dell’Italia nel settore.
Operazione win-win
La rotazione di capitale alla base di questa strategia permette a CDP di focalizzarsi su Open Fiber, lasciando a Poste il compito di accelerare il consolidamento del settore telecom. Al tempo stesso, il rafforzamento in Nexi consentirà a CDP di supportare un’infrastruttura essenziale come quella dei pagamenti digitali, soprattutto in vista dell’implementazione dell’euro digitale. Una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti.
Attesa per l’apertura di Piazza Affari
L’attenzione ora si sposta sui mercati finanziari, con gli investitori in attesa della riapertura di Piazza Affari. I riflettori sono puntati su Tim e Poste, con il primo reduce da un venerdì nero con un calo del 7,6%, mentre il secondo ha visto il proprio titolo raggiungere il record di 14,78 euro.
Un’ulteriore spinta al titolo potrebbe arrivare dal Capital Markets Day, in programma il 21 febbraio, durante il quale Poste presenterà i risultati del 2024 e le previsioni per il 2025. Nonostante la rilevanza dell’operazione appena conclusa, il gruppo ha confermato che non ci saranno modifiche alla guidance per l’anno in corso.