La solidarietà a Gino Sorbillo corre sul web. Da Facebook a Twitter a Instagram sono in migliaia ad invitare Gino Sorbillo a non demordere. A mettersi a disposizione. A dirgli di fare presto, riaprire subito la pizzeria per non darla vinta ai criminali. #iostoconSorbillo #pizzalibera, #pizzeriasorbillo sono gli hashtag più diffusi oggi nel web. Dai social arriva condivisione, solidarietà e partecipazione a Gino Sorbillo. La bomba piazzata nel cuore della notte davanti alla sua pizzeria in via dei Tribunali ha suscitato lo sdegno di tanti. Qualche reazione da tanti amici, semplici conoscenti o semplicemente napoletani che stimano Gino. Ne abbiamo scelto alcuni di questi messaggi.
Sandro Ruotolo #iostoconginosorbillo #camorra nella notte una bomba davanti alla pizzeria di Gino Sorbillo a Napoli. Gino è una delle eccellenze di questa città. La bomba ha ferito tutti noi. Disarmiamo Napoli, liberiamoci dalla camorra.
Andrea Pellegrino. Gino Sorbillo è un pezzo di quella#Napoli buona che cresce, con fatica ed impegno, di cui bisogna andar fieri da italiani (oltre che napoletani). La sua pizzeria è stata oggetto questa notte di un vergognoso atto compiuto da esseri ignobili che si qualificano per quello che sono con questo gesto vigliacco, violento e del tutto insensato. Credo che tutti dovremmo stare vicini a Gino e contribuire, per quanto possibile, a ripartire nella sua storica pizzeria.
Patrizia Stabile. Una bomba davanti la pizzeria Sorbillo in via dei Tribunali… Fanno male queste notizie. Gli autori di questo vile gesto sono coloro che dovrebbero scomparire da Napoli.. anche fisicamente. Sono un cancro o nella migliore delle ipotesi dei pidocchi.
MissNiki. Questa notte la #camorra ha fatto esplodere l’ennesima bomba, è toccato a #Sorbillo una delle più famose pizzerie nel cuore di #Napoli. Tra un video, un giaccone e la notizia di immigrati che fanno cose , il ministro felpato se ne occuperà ? #cialtroni
Emilio Di Marzio. Stanotte una bomba devasta la pizzeria Sorbillo. mi pare evidente sia la solita mano che ci fa vergognare, a volte, di questa città. Gino non mollare!!
Benedetto Bartolomeo #facciamorete. Una bomba in Via dei Tribunali,colpita la pizzeria #sorbillo.Un marchio di made in Italy conosciuto in tutto il mondo.E il nostro selfini va in giro come se fosse sempre carnevale fregandosene della criminalità che arriva a minacciare anche il turismo,fonte di reddito a Napoli
Figlio del Vesuvio già lavato. #iostoconginosorbillo E adesso con l’ennesima bomba pensate di aver vinto? Non avete capito un cazzo. Siete destinati a sparire. Perché la merda si secca. Ci vuole tempo, ma si secca. #sorbillo
@michelechiscusa. Scoppia una bomba alla pizzeria Sorbillo di Napoli. Il ministro Salvini accorre immediatamente sul posto
Danylo. Tappa fissa ogni volta che vado a Napoli, un’abbraccio e forza a dipendenti e titolari #Sorbillo
Martina De Maio. Che brutta l’invidia!!! Addirittura arrivare ad un gesto del genere solo perché non si riesco a raggiungere i suoi stessi risultati 😡😡 CHE VIGLIACCHERIA !!!! In questo modo non diventerete mai migliore di qualcuno. Vergognatevi!!
Antonio Oggi mangio da #sorbillo! Me la prendo fumè. Non vincerete bastardi!!!!
@CapitanCarla Svegliarsi e leggere della bomba a Sorbillo… Oltre ad uccidere, a rubare, a spacciare devono anche rompere le palle a chi lavora onestamente. Mettiveve scuorno! #LaCamorraÉunaMontagnaDiMerda
Fino al 3 dicembre erano 109 le donne uccise in Italia, un dato che purtroppo va aggiornato con il nome di Rossella Cominotti, la vittima numero 110. L’ennesima donna uccisa dalla mano di un uomo, come ricorda il direttore del Servizio analisi criminale della Polizia Stefano Delfini presentando il report “Il pregiudizio e la violenza contro le donne” dal quale emerge che oltre la metà delle vittime ha trovato la morte per mano del partner o ex e quasi la totalità, 91, in ambito familiare/affettivo.
Lo studio elaborato dal Servizio analisi criminale prende in esame i dati che vanno da gennaio a settembre 2023, oltre che quelli del biennio 2021-22. Nei primi nove mesi dell’anno le vittime donne degli omicidi volontari commessi in Italia sono aumentate del 5% rispetto allo stesso periodo del 2022. E sempre fino a settembre, un incremento è stato registrato anche per quanto riguarda l’azione di prevenzione: gli ammonimenti del questore per violenza domestica sono aumentati del 33% mentre quelli per stalking del 17%.
Diminuiscono, invece, del 17% i provvedimenti di allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. Un focus dell’analisi è dedicato, inoltre, ai reati spia. Stalking, maltrattamenti contro familiari o conviventi e violenze sessuali registrano tutti un decremento. Il primo del 13%, gli altri due del 12%. Nei primi nove mesi del 2023 nove vittime su dieci di stupri sono donne. Tra queste, una su tre, il 29%, è minorenne. La percentuale di under 18 risulta essere significativa anche per quanto riguarda uno dei reati introdotti con il codice rosso, il revenge porn. Il 17% tra le vittime donne – che sono il 69% del totale – ha meno di 18 anni. Ad aumentare poi, in seguito al miglioramento del monitoraggio, sono i reati spia che riguardano le donne con disabilità. In un anno si contano 324 casi totali tra maltrattamenti contro familiari o conviventi, stupro e stalking.
“Dobbiamo fare di più perché la violenza degli uomini contro le donne rappresenta un’assoluta violazione dei diritti umani”, sottolinea il direttore centrale della polizia criminale, Raffaele Grassi. Secondo il prefetto “c’è bisogno di fare rete” ed è necessario “lavorare sugli uomini”. Dal canto suo, Delfini evidenzia poi quanto sia doveroso “occuparci di questo fenomeno tutti i giorni, non solo quando c’è un evento particolarmente drammatico”.
E proprio come simbolo contro la violenza sulle donne era stata installata all’Università La Sapienza, in mattinata, una panchina rossa donata dall’As Roma. Seduta che, dopo un paio d’ore dall’inaugurazione, è stata distrutta. Zaum Sapienza ha rivendicato l’azione. “A noi delle panchine non frega nulla, vogliamo centri antiviolenza e consultori”, avevano gridato alcune attiviste.
Una storia di sopravvivenza straordinaria emerge dall’Australia, dove Matteo Mariotti, un giovane di 20 anni proveniente da Parma, ha vissuto un incontro tragico con uno squalo. Il drammatico episodio è stato condiviso con il mondo attraverso un toccante messaggio accompagnato da un video su Instagram.
Il video, pubblicato su Instagram, offre uno sguardo crudo e reale sulla situazione di Matteo, che mostra il coraggio e la resilienza di fronte a una tragedia così spaventosa.
Venerdì scorso, Matteo è stato attaccato da uno squalo nello Stato del Queensland. Ha perso una gamba, ma miracolosamente è ancora in vita. Il giovane ha attribuito la sua salvezza al suo nonno, raccontando: “Non ho più una gamba, ma sono vivo: mio nonno mi ha protetto.”
La notizia è giunta alla famiglia in un momento già difficile, poiché il padre di Matteo era recentemente scomparso. Michele Mariotti, il padre del giovane, ha dichiarato: “Quando ho ricevuto il messaggio dell’amico di mio figlio, ero in casa con i parenti perché il giorno prima è venuto a mancare mio padre.”
Matteo è stato sottoposto a un intervento chirurgico per l’amputazione della gamba sinistra sotto il ginocchio. Suo padre ha confermato che ci saranno ulteriori operazioni, ma ha espresso fiducia nelle competenze mediche australiane, specializzate in interventi di questo tipo dopo attacchi di squali.
La storia di Matteo Mariotti è un inno alla forza d’animo umana, alla resilienza e al sostegno della comunità. Mentre affronta una difficile strada di recupero, il suo coraggio ispira e dimostra la straordinaria capacità dell’uomo di superare le avversità più difficili. Il mondo si unisce nell’invio di messaggi di supporto e auguri di pronta guarigione a questo giovane eroe.
Il capoluogo lombardo si trova ancora una volta ad affrontare il tragico scenario di un infortunio mortale sul lavoro, un evento che la Camera del Lavoro di Milano definisce “l’ennesimo infortunio evitabile”. La vittima questa volta è Mohamed Ali Fathi Abdelghani, un operaio di 28 anni schiacciato dal carico di una gru in un cantiere situato in via Parravicini.
La Cgil, il sindacato italiano dei lavoratori, esprime il suo cordoglio per la perdita di un’altra vita sul luogo di lavoro, sottolineando tuttavia la stanchezza nel dover commemorare singolarmente ciascuna vittima. L’associazione sottolinea la necessità di affrontare le morti sul lavoro collettivamente attraverso misure preventive efficaci.
Il sindacato critica l’idea che la crescita economica da sola possa risolvere i problemi legati alla sicurezza sul lavoro. Afferma che la città di Milano cresce veramente quando nessuno viene lasciato indietro, quando i lavoratori sono adeguatamente protetti e beneficiari di contratti regolari. L’appello è per un’assunzione di responsabilità collettiva da parte di tutti gli attori sociali ed economici.
La Cgil di Milano enfatizza l’importanza di applicare e rendere esigibile il protocollo prefettizio su costruzioni e infrastrutture in tutti i suoi aspetti, considerandolo un passo ineludibile e necessario. La qualificazione della prevenzione e dei controlli, il riconoscimento e la valorizzazione della rappresentanza, la formazione adeguata e l’investimento in innovazione e manutenzione dei macchinari sono considerati fattori determinanti per garantire un ambiente di lavoro sicuro.
L’associazione solleva ulteriori preoccupazioni in vista delle Olimpiadi 2026, sottolineando la necessità di aumentare ulteriormente il livello di guardia. La sicurezza, la formazione e la legalità sono considerate le chiavi per dimostrare che la città è pronta per l’importante evento.
Nel frattempo, il Ministero riferisce di un incremento del 0,7% nel numero di contratti attivati, con una crescita più marcata nel Mezzogiorno (+2,9%) e un modesto aumento nel Nord (+0,5%). La componente maschile mostra una crescita del 1,4%, mentre quella femminile registra un leggero calo dello 0,1%. Settori come le Costruzioni (+6,8%) e i Servizi (+1,6%) evidenziano variazioni, mentre l’Agricoltura e l’Industria mostrano cali significativi. La Cgil sottolinea la necessità di affrontare non solo la sicurezza sul lavoro, ma anche le disparità di genere e la qualità dei contratti.